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"Una check list per valutare lo stress nella scuola"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
18/10/2013 - Come messo in
risalto da più autori, il comparto dell’istruzione, il mondo della scuola è tra
i più soggetti agli effetti dei
rischi
psicosociali in genere e dei
rischi
stress lavoro-correlati (SL-C) in particolare.
Proprio su questo tema
PuntoSicuro ha presentato qualche mese fa un
documento presentato sul sito dell’ ULSS 20 Verona
e correlato al lavoro del Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle
Scuole ( SiRVeSS).
In “ I
rischi da stress lavoro-correlato nella scuola. Metodo operativo completo di
valutazione e gestione (versione 2-2012)”, documento a cura del Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale
per il veneto, viene presentato un
metodo
completo per la valutazione e la gestione dei rischi da stress lavoro-correlato
(rischi SL-C) in ambito scolastico.
Il metodo, suddiviso in
due fasi, prevede nella
fase valutativa non solo una raccolta
di dati oggettivi (in relazione a fatti
e situazioni “sentinella” per fornire una fotografia oggettiva della realtà
scolastica), ma anche una
check list
che “indaga le possibili sorgenti di
stress e alcune problematiche di tipo organizzativo, permettendo nel
contempo di individuare possibili misure correttive, di prevenzione e/o di
miglioramento”.
La
check list è suddivisa in in
3
aree:
-
area Ambiente di lavoro: “si indagano alcuni parametri della
struttura scolastica che la letteratura individua come possibili sorgenti di
stress per i lavoratori, in particolare per gli insegnanti; sono presi in esame
i parametri microclimatici e
alcuni fattori di tipo fisico (illuminazione, rumore, ecc.)”;
-
area Contesto del lavoro: “si considerano diversi indicatori
riferiti all’organizzazione generale del lavoro all’interno della scuola; gli
indicatori riguardano in particolare lo stile della leadership del DS ( Dirigente
Scolastico, ndr), la trasparenza del modello organizzativo e le modalità
dei processi decisionali”;
-
area Contenuto del lavoro, a sua volta suddivisa in 4 sottoaree
specifiche per ogni componente del personale scolastico C1 – insegnanti, C2 –
amministrativi, C3 – collaboratori, C4 – tecnici (solo per alcune tipologie di istituti
superiori): “questa è l’area senz’altro più specifica per la scuola, perché
propone indicatori che entrano direttamente nel merito delle componenti
essenziali del lavoro delle quattro categorie, comprendendo le mansioni e il
loro svolgimento, la specificità del ruolo docente, i tempi e i ritmi del
lavoro, le ambiguità o i conflitti di ruolo, l’addestramento e la qualità dei
rapporti interpersonali”.
La check list si compone
complessivamente di 38/46 indicatori a cui vengono attribuiti, ai fini del
calcolo del punteggio complessivo, pesi diversi.
Rimandando i nostri lettori ad
una lettura esaustiva della check-list, ci soffermiamo su alcuni suoi
contenuti.
Riguardo ad esempio all’
area Contesto del lavoro, la lista di
controllo permette di verificare se:
-
il regolamento d’istituto è conosciuto e rispettato da tutto il
personale scolastico: infatti una delle principali fonti di disagio
lavorativo “è legata alla distanza tra le regole scritte e condivise e i
comportamenti reali che vengono praticati, in particolare quando l’impressione
che ne trae il lavoratore è che le regole siano state scritte solo per
assolvere ad un obbligo formale”;
-
i criteri per l’assegnazione degli insegnanti alle classi sono
condivisi: “il gruppo classe
costituisce, per ogni insegnante, l’oggetto prioritario del proprio lavoro e la
parte preponderante del proprio impegno, in termini sia fisici che psicologici;
logico quindi che l’insegnante attribuisca a questo aspetto una particolare
valenza”;
-
le richieste relative all’orario di servizio sono prese in
considerazione: “per ogni lavoratore le proprie richieste rispetto
all’orario di servizio assumono un peso importante, con implicazioni di ordine
fisico, psicologico e relazionale; il lavoratore però non è portato ad assumere
una visione di sistema e tende a non sopportare le scelte coatte”;
-
le circolari emesse dal DS sono adeguate: “le circolari
costituiscono uno strumento informativo interno di fondamentale importanza;
alla trasmissione scritta delle informazioni, delle comunicazioni e delle
scelte del DS i lavoratori tendono a dare un peso maggiore”;
-
i ruoli e i compiti delle persone con funzioni specifiche sono definiti
e noti a tutto il personale: “in un’organizzazione complessa sapere ‘chi fa
che cosa’ semplifica il lavoro, ne ottimizza l’esecuzione e agevola le
relazioni ed i rapporti interpersonali; questo obiettivo può facilmente essere
raggiunto predisponendo un organigramma per ruoli e compiti”;
-
le istruzioni e le indicazioni per lo svolgimento del proprio lavoro
sono chiare, coerenti e precise: “il personale scolastico, specie quello
ATA (personale
amministrativo, tecnico e ausiliario,
ndr), sente il bisogno di avere istruzioni che lo accompagnino nel proprio
lavoro e avverte come negative soprattutto la loro superficialità e
l’incoerenza con il proprio profilo professionale”;
-
gli obiettivi e le priorità del lavoro vengono condivisi: “a
partire dalla politica scolastica che il DS intende perseguire e passando per
gli obiettivi di medio-lungo termine (pluriennali) e di breve-medio termine
(l’anno scolastico o il quadrimestre), le parole d’ordine sono trasparenza,
condivisione e individuazione delle priorità”;
-
il DS ascolta il personale tenendo presente quello che dice: “ogni lavoratore
desidera essere ascoltato e, soprattutto, compreso rispetto ai propri problemi
lavorativi, e ne ha pieno diritto; la capacità di ascoltare rappresenta uno dei
punti qualificanti del ruolo dirigenziale, anche se ascoltare non significa
necessariamente assecondare”.
Veniamo infine ad alcuni punti
della check list relativi all’
area
Contenuto del lavoro, ma con esclusivo riferimento al
personale insegnante.
Anche in questo caso la check
list permette di verificare se:
-
c’è coerenza all’interno dei cc.d.c./team (cc.d.c.: componenti del
consiglio di classe, ndr)
sui criteri di
valutazione dell’apprendimento degli allievi: “una parte non trascurabile
dei problemi e dei possibili attriti tra colleghi, all’interno dello stesso
c.d.c./team, nascono dal fatto di possedere opinioni anche molto diversificate
rispetto alla valutazione dell’apprendimento degli allievi, specie quando si
giunge alla stretta finale degli scrutini; la condivisione dei criteri di
valutazione dell’apprendimento e della condotta costituisce inoltre un
importante punto di forza del c.d.c./team nei rapporti a volte conflittuali con
le famiglie e con gli stessi allievi, contribuendo non poco a migliorarli”;
-
i principi e i messaggi educativi sono condivisi all’interno dei
cc.d.c./team: “un altro ambito che tipicamente può portare a problemi
relazionali e a contrasti tra colleghi, all’interno dello stesso
c.d.c./team, riguarda le regole educative da trasmettere agli allievi, i
confini del lecito a scuola, lo stile educativo (spesso molto diversificato per
importanza data a certi comportamenti o per qualità del rapporto
docente/discente); ancora una volta esercitare il ruolo educativo ‘ad un’unica
voce’ agevola i rapporti del c.d.c./team con il gruppo classe e con le
famiglie”;
-
il DS approva e sostiene il ruolo educativo degli insegnanti: “la
letteratura specifica di ambito scolastico (vedi gli studi di Lodolo D’Oria)
sottolinea l’importanza del ruolo attivo del DS nel supportare le ‘battaglie’
che, quotidianamente, gli insegnanti devono affrontare sul versante educativo,
sia in classe che nel rapporto spesso difficile con le famiglie dei propri
allievi; in molti casi viene evidenziato il mancato ruolo di supporto da parte
del DS, quando comunque il comportamento della famiglia non è giustificato e
giustificabile”;
-
all’interno dei cc.d.c./team c’è sostegno reciproco rispetto a
situazioni didatticamente o educativamente difficili: “sempre gli studi di
Lodolo D’Oria evidenziano come molti casi di sindrome di burn-out
tra gli insegnanti abbiano origine dal senso di isolamento con cui affrontano
il proprio rapporto con le classi o i singoli allievi difficili, sia sul
versante della didattica, sia soprattutto sul versante educativo e
relazionale”;
-
vengono organizzati incontri tra insegnanti a carattere
interdisciplinare: “spesso gli insegnanti avvertono la sensazione di
lavorare da soli e di non avere a disposizione dei momenti per il confronto;
questo fattore è diventato ancora più importante da quando ha assunto un ruolo
centrale la programmazione per competenze dell’intero Collegio Docenti e del
c.d.c., programmazione che si fonda sulla definizione di unità di apprendimento
interdisciplinari”;
-
per la formazione delle classi iniziali, vengono applicati dei criteri
condivisi: “le classi iniziali di un percorso scolastico sono, dal punto di
vista dell’insegnante che ci lavora, un po’ come il semilavorato che entra in
fabbrica e deve essere portato a prodotto finito di qualità; è indubbio quindi
che la loro creazione (a partire dall’insieme delle domande di iscrizione ),
sia come livello medio di partenza, sia come aggregazione di singoli ragazzi,
costituisce un momento fondamentale per il c.d.c./team e per ogni insegnante;
la formazione delle classi iniziali (ma anche di quelle che si ricompongono
all’inizio di un nuovo ciclo o per l’eliminazione di una sezione) deve
rispondere soprattutto a criteri di omogeneità”;
-
sono previste attività curricolari e di recupero tese a migliorare la
conoscenza della lingua italiana per gli allievi stranieri: “dal punto di
vista dell’insegnante tenuto a fare lezione ad una classe, la presenza di un
numero elevato di allievi non italiofoni costituisce un problema, seppur
circoscritto al solo ambito professionale”;
-
i cc.d.c./team forniscono a famiglie e allievi tutte le informazioni
che possono rendere più trasparente il processo insegnamento-apprendimento:
“in molti casi (specie alle scuole superiori) i problemi di rapporto tra
insegnante e allievi nascono dalla scarsità di informazioni che gli allievi
ricevono sul percorso didattico che stanno affrontando (obiettivi delle singole
discipline, argomenti più importanti, programmazione delle attività nel corso
dell’anno, tipologia delle verifiche, criteri adottati per la loro valutazione,
indicazioni per affrontare i compiti in classe, richiesta di impegno domestico,
ecc.); inoltre la trasparenza del processo insegnamento-apprendimento è uno dei
presupposti per un migliore e più proficuo rapporto con le famiglie e per
creare una fattiva ‘alleanza’ tra adulti per il bene degli allievi stessi”;
-
il DS promuove l’aggiornamento degli insegnanti: “la crescita delle
competenze professionali e la consapevolezza del proprio ruolo in relazione
all’offerta formativa dell’istituto sono elementi fondamentali per costruire i
necessari anticorpi che permettono agli insegnanti di affrontare con maggior
serenità e determinazione il proprio lavoro in aula e nel rapporto con allievi
e famiglie”.
Concludiamo ricordando che, nel
documento di presentazione della check-list, per ogni domanda sono presenti
anche diverse indicazioni sugli elementi di giudizio da conoscere per
facilitare le risposte.
Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale per il veneto, “ I rischi da stress lavoro-correlato nella scuola. Metodo
operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012)” (formato
PDF, 290 kB).
Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca - Ufficio scolastico regionale per il veneto, “ Allegati al metodo operativo” (formato ZIP, 0.6 MB).
Tiziano Menduto
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