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"La concentrazione di anidride carbonica negli ambienti interni"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
28/10/2013 -
Proponiamo ai nostri lettori un approfondimento di ARPATnews,
newsletter dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della
Toscana, relativo alla presenza e concentrazione di anidiride carbonica
negli ambienti di vita e di lavoro.
Le concentrazioni
e gli effetti sulla salute
L'ANSES ( Agenzia
Nazionale francese per la sicurezza sanitaria, dell’alimentazione,
dell’ambiente e del lavoro)
ha redatto un rapporto
aggiornato sulla concentrazione di CO2 negli ambienti interni e i
relativi effetti sulla salute,
fornendo un importante supporto integrativo alla normativa in materia di
ventilazione dei locali.
L'
anidride carbonica
(CO2) è una molecola prodotta dal corpo durante la respirazione: la
sua concentrazione nell'aria che circola all’ interno dei locali, è legata al
numero di persone che abitualmente, occupano un determinato edificio e alle possibilità
di ricambio dell'aria,
che ovviamente variano in funzione della migliore progettazione degli edifici
dal punto di vista aerobico.
Questo è il motivo per cui la percentuale di CO2
misurata negli ambienti interni, è uno dei parametri fondamentali, ai fini
della regolazione strutturale interna della ventilazione.
I limiti regolamentari e normativi vigenti in vari paesi
variano tra i 1000 e 1500 ppm (parti per milione).
I suddetti parametri, che in modo assolutamente
standardizzato, vengono fissati, senza alcuna rilevante distinzione
sia per l’ edilizia
scolastica che per quella residenziale, in realtà presi in valore assoluto,
non hanno di per sé alcun significato per l’analisi della qualità
sanitaria dell'aria interna.
Il lavoro dell'ANSES
Per queste ragioni, ad integrazione del recente regolamento
governativo francese sulla aerazione degli ambienti interni, l'ANSES ha
elaborato uno studio specificamente sulla rilevazione e relativa analisi della
concentrazione di CO2 in ambienti interni e conseguenti effetti
sulla salute.
Sulla base di una analisi della letteratura e di un approfondito
studio delle concentrazioni di inquinanti atmosferici, compresa la CO2,
misurate in Francia nelle case, nelle scuole, e, negli uffici, basandosi sulla
norma NF EN ISO 16000-26 per la strategia di campionamento di CO2 in
ambienti interni, sono state redatte alcune raccomandazioni.
L'Agenzia raccomanda che non si sviluppino Valori Guida
della qualità dell'aria interna per CO2 (sintetizzati con la sigla
IAGVs), dal momento che:
- i dati epidemiologici disponibili non permettono di
costruire dei parametri-soglia per la salute, basati sulla concentrazione di CO2
in ambiente interno, tali da poter rilevare in modo scientifico, per esempio,
un deficit cognitivo causato effettivamente da inquinamento
aerobico;
- nell'aria di
case, scuole e uffici, la probabilità di superamento degli valori-soglia per la
salute dei vari inquinanti chimici è molto alta anche in presenza
di concentrazioni ridotte di CO2.
Sugli
effetti
intrinseci dell’inquinamento aerobico da anidride carbonica, un
recente studio sperimentale sugli esseri umani, ipotizza un probabile effetto
negativo sulla performance psicomotoria (dal punto di vista decisionale, il
cosiddetto
problem solving) già su valori vicini a 1000 ppm.
Va da sé, che, per quanto determinati effetti siano stato
oggetto di numerose ricerche e relative verifiche, non si è ancora arrivati a
determinare dei valori-soglia scientificamente validi ai fini della rilevazione
di pericoli per la salute individuale: per questo motivo, l'Anses nel
pubblicare i dati rilevati, sottolinea nel contempo il carattere ancora
fortemente sperimentale, dal punto di vista scientifico del lavoro svolto.
L'Anses sottolinea pertanto l'importanza di aumentare le
sinergie, dal punto di vista dei servizi tecnici che vengono forniti nelle
strutture di cui sono responsabili amministrativi tra Sindaci e Presidi di
istituti scolastici, così da poter predisporre alcune significative misure,
tali da aumentare le prestazioni ed il comfort
individuale (vedi ad esempio, la ventilazione con l'apertura di porte e finestre).
Naturalmente, il “protocollo strategico” relativo alla
ventilazione deve tenere conto di alcuni parametri tra cui il rumore, il
trasferimento di inquinamento esterno, il comfort
termico.
Questa
strategia di
ventilazione dovrebbe essere complementare alla selezione dei prodotti da
costruzione, per la decorazione, alla scelta dei mobili e dei
relativi prodotti per la pulizia e la manutenzione, al materiale
scolastico.
Infine, l'agenzia ANSES raccomanda decisamente
di rivedere il valore-limite di esposizione professionale (VLEP) di CO2 e, in particolare, la rilevanza di sviluppare un parametro equivalente
concentrato in un periodo temporale più ristretto.
Fonte: ARPAT
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