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"Un vademecum per limitare i danni da esposizione a radiofrequenza"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
08/11/2013 -
L'ANSES ( Agence nationale de sécurité
sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail) ha
pubblicato in questi giorni, i risultati della valutazione del rischio per
l'esposizione a radiofrequenza sulla base di una attenta disamina della
letteratura scientifica internazionale, aggiornando il rapporto presentato nel
2009. Questo aggiornamento non si discosta sostanzialmente dal precedente per
quanto riguarda l’analisi eziologica degli effetti sulla salute: peraltro non introduce
sostanziali novità sul fronte della formulazione dei valori-limite di
esposizione a tutela della popolazione.
Alcuni studi evidenziano un
possibile aumento del rischio di tumore al cervello, nell’ipotesi di uso prolungato
del telefono cellulare.
Alla luce di questi dati, in un
contesto di rapido sviluppo tecnologico, L’ANSES, raccomanda di limitare
l'esposizione della popolazione a radiofrequenza, tenendo conto in modo
particolare dei soggetti più vulnerabili, come i bambini e i telephone-addicted
(cioè gli utilizzatori intensivi, che superano di gran lunga i 60 minuti di
chiamata giornalieri) e controllando nel contempo l'esposizione complessiva
derivante da antenne.
Le frequenze radio sono ormai
fonte di notevoli preoccupazioni ambientali e sociali: ed è proprio per
rispondere a queste istanze che nel 2011 ANSES ha creato un gruppo di esperti
permanente sul tema "radiofrequenza e salute" , unitamente ad un
comitato composto anche dai cittadini maggiormente esposti, per ragioni
sanitarie o topografiche.
Dunque, la pubblicazione
presentata da ANSES, riassume i primi due anni di lavoro dell’istituzione
fondata da ANSES, e nel contempo rielabora in modo significativo il rapporto
presentato nel febbraio: tutti i potenziali effetti sulla salute causati dalla
esposizione a radiofrequenza, cancerogeni o no, sono stati studiati e
classificati sulla base dei valori-indice indicati dal Centro
Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC), (agenzia appartenente all’
Organizzazione Mondiale della Sanità.
Uno dei capitoli più interessanti
del rapporto ANSES, riguarda l’incidenza delle emissioni in radiofrequenza dal
punto di vista biologico, in particolare riguardo al sonno, alle prestazioni
cognitive e alla fertilità maschile, analizzando le differenti criticità, dal
punto di vista sanitario, tra uomini e animali.
Tuttavia, anche se dal punto di
vista del calcolo delle probabilità, gli effetti rilevati, dal punto di vista
eziologico possono riferirsi, quasi certamente a determinate cause, visto il
limitato numero di riscontri dal punto di vista statistico, si deve pertanto
sottolineare che ad oggi, non è stato determinato un nesso di causalità
scientificamente certo tra la radiofrequenza ed alcune specifiche patologie
(nonostante l’evidente implementazione dei protocolli di comunicazione da 2G a
3G e, adesso, a 4G) .
Per questo motivo, non possono
essere introdotti dei nuovi valori-limite di esposizione alle emissioni .
Comunque, anche se, i telefoni
cellulari sono, indubbiamente, la principale fonte di esposizione a
radiofrequenza per la maggior parte della popolazione, è ormai sembra che le
esposizioni ambientali (come nel caso della presenza di stazioni radio-base o
altre emittenti) e le loro variazioni temporali dovrebbero essere meglio
documentati.
Così, per limitare l'esposizione
alle frequenze radio, cercando più specificamente di tutelare i soggetti
maggiormente vulnerabili, l’agenzia ANSES raccomanda:
·
Agli utenti di telefonia mobile ad alta
intensità (in modalità di conversazione), di utilizzare il kit mani libere e,
più in generale, di acquistare possibilmente telefoni che registrino i livelli
più bassi di DAS (tasso di assorbimento della radiofrequenza da parte del corpo
umano, noto come SAR nel mondo anglosassone) ;
·
Di ridurre l'esposizione dei bambini,
incoraggiando un uso moderato dei telefoni cellulari;
·
Di continuare a migliorare la caratterizzazione
delle modalità di esposizione alle emissioni della popolazione sia in ambiente
interno che in ambiente esterno mediante l'attuazione di campagne di
misurazione ad hoc finanziate dal governo centrale;
·
Di sviluppare nuove piattaforme di comunicazione
in radiofrequenza tali da ridurre i rischi da esposizione ambientale (cercando
di contenere o ridurre il tasso tendenziale di crescita delle emittenti sul
territorio nazionale);
·
Di estendere, infine, l’ obbligo legislativo di
visualizzazione del tasso di assorbimento della radiofrequenza da parte del
corpo (DAS ), come già avviene per i telefoni cellulari
a tutti gli attuali dispositivi che emettono campi elettromagnetici da
utilizzare vicino al corpo (ad esempio i touch pad, o i dispositivi per il
controllo del sonno del bambino)
Per chi vuole approfondire:
Fonte: Arpat.
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