News
"Sicurezza nei lavori all’interno di pozzi, fosse e canalizzazioni"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
18/11/2013 - Spesso gli
articoli di PuntoSicuro si soffermano su incidenti
di lavoro, prevenzione e pericoli correlati agli
spazi confinati. A volte anche con riferimento alle luci e alle
ombre della normativa italiana (D. Lgs. 81/2008 e DPR 177/2011),
come raccontato nell’intervista di PuntoSicuro da Adriano Paolo
Bacchetta, uno dei principali esperti sui rischi in questi ambienti di
lavoro.
Ora una pubblicazione di Suva, istituto svizzero per
l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, ci permette non solo di
raccogliere nuovi elementi per la prevenzione, ma anche di guardare agli ambienti
sospetti di inquinamento o confinati partendo da una normativa diversa
dalla nostra.
Il documento svizzero “
Sicurezza nei lavori all’interno di pozzi,
fosse e canalizzazioni”, aggiornato nel 2012, è infatti applicabile a
pozzi, fosse e canalizzazioni “in cui esistono atmosfere pericolose e nei quali
è possibile accedere in piedi o strisciando nonché sostare per eseguire lavori
di controllo, pulizia, manutenzione e costruzione”. In particolare i pozzi
d’accesso alle canalizzazioni sono da considerare “come pozzi ai sensi della
presente pubblicazione nei casi in cui la ventilazione naturale non è più
garantita in modo sufficiente attraverso il sistema di canalizzazione”.
Dopo aver ricordato che il
documento “non si applica alla costruzione
di gallerie”, si specifica ulteriormente che per “
pozzi e fosse si intendono, fra l’altro, pozzi delle pompe, pozzi
artesiani, pozzi per fondamenta, pozzi per trivellazioni, pozzi per acque
d’infiltrazione, raccoglitori delle acque di rifiuto, pozzi delle saracinesche,
bacini d’acqua piovana, fosse settiche, separatori, opere destinate al
trattamento dei fanghi delle acque di rifiuto e canalizzazioni per cavi di
telecomunicazione”. E per
canalizzazioni
“si intendono, fra l’altro, canalizzazioni per acqua potabile, industriale e di
rifiuto, impianti di evacuazione dei gas di combustione e dell’aria di scarico,
tubazioni e canali stretti per condotte energetiche”.
Partendo dalla constatazione che
nei pozzi, fosse e canalizzazioni esiste sovente “un’
atmosfera pericolosa che comporta rischi di intossicazione, esplosione
e asfissia”, lo scopo della pubblicazione è di informare su questi rischi e
indicare “sia gli obiettivi della sicurezza da raggiungere, sia le misure che
occorre adottare per proteggersi”.
Le informazioni sono destinate in
particolare “ai quadri, agli ingegneri e agli addetti alla sicurezza, nonché ai
responsabili della distribuzione di lavori e al personale tecnico di municipi,
discariche, ditte con veicoli di svuotamento per aspirazione, ditte per la
pulizia di fognature, nonché alle ditte del genio civile che si occupano dei
lavori di progettazione, costruzione, manutenzione, bonifica o messa fuori
esercizio di pozzi, trivellazioni e canalizzazioni”.
Rimandandovi alla lettura del
documento integrale, ci soffermiamo su
un importante elemento di prevenzione: la
ventilazione
nei pozzi e nelle fosse.
Infatti prima di entrare in pozzi
e fosse “occorre ventilarli artificialmente in modo da evitare la presenza
di un’atmosfera pericolosa. Lo si può fare, per esempio, aspirando i gas nel
punto più basso mediante un ventilatore fino a raggiungere un numero di ricambi
d’aria pari a venti volte. È da tener presente che l’uso di tubazioni
d’aspirazione lunghe causa una diminuzione della potenza della ventilazione”.
Si ricorda inoltre che la
ventilazione artificiale “deve rimanere
in funzione per tutto il tempo in cui persone si soffermano all’interno di
pozzi o fosse e vi è pericolo di presenza o formazione di gas o vapori. Lo
sbocco della condotta di scarico dell’aria viziata deve trovarsi all’aperto e
ubicato in modo da evitare l’accensione dei gas o dei vapori espulsi e la loro
penetrazione in quantità pericolose in edifici, pozzi, fosse o canalizzazioni”.
Se poi non fosse possibile effettuare una
ventilazione artificiale di pozzi, fosse, ecc. (“per es.
per la mancanza di spazio o per la profondità
del pozzo”):
- occorre comprovare per mezzo di
misurazioni “che non sussiste un’atmosfera pericolosa e portare con sé un autorespiratore
d’emergenza, oppure;
- chi entra nel pozzo o nella
fossa deve indossare un respiratore indipendente dall’aria circostante”.
La pubblicazione di Suva indica
inoltre che non si deve “usare ossigeno per ventilare pozzi e fosse”.
Riguardo invece alla
ventilazione nelle canalizzazioni, il
documento sottolinea che “prima di entrare in canalizzazioni bisogna ventilarle
in modo da escludere la presenza di atmosfere
pericolose nelle zone da percorrere.
Lo si può fare per esempio:
- togliendo i chiusini vicini e
lasciando arieggiare la canalizzazione in modo naturale per un tempo adeguato;
- eseguendo una bonifica della
canalizzazione con acqua ad alta pressione (ugelli per getti d’acqua ad alta
pressione e con una sufficiente portata d’acqua, per es. 300 l/min), oppure
- ricorrendo all’uso di
ventilatori”.
Le canalizzazioni che non possono
“essere arieggiate a sufficienza in modo naturale, come quelle tortuose (per
es. sifoni), con restringimenti o cieche, devono essere ventilate in modo
artificiale”. In ogni caso se durante i lavori “si formano concentrazioni
nocive o atmosfere esplosive (per es. durante lavori di saldatura,
rivestimento, incollatura o pittura), è in ogni caso necessaria una
ventilazione artificiale”.
Il documento si sofferma poi
sulle
misurazioni, ricordando, ad
esempio, che prima di entrare in canalizzazioni ventilate in modo naturale
“occorre controllare l’atmosfera nella zona di lavoro con strumenti appropriati
per accertare l’eventuale presenza di ossigeno, gas e vapori infiammabili,
idrogeno solforato e monossido di carbonio”.
Riportiamo, in conclusione, l’
indice del documento:
1
Introduzione
1.1 Scopo della pubblicazione
1.2 Campo di applicazione
1.3 Basi legislative
2
Pericoli
2.1 Formazione e presenza di
atmosfere pericolose
2.2 Effetti delle atmosfere
pericolose sull’uomo
2.3 Pericoli specifici nei lavori
all’interno di pozzi, fosse e canalizzazioni
2.4 Altri pericoli
3
Personale
3.1 Caposquadra
3.2 Effettivo del gruppo di
lavoro
3.3 Scelta del personale
3.4 Coordinamento dei lavori
3.5 Istruzione
3.6 Igiene
4
Materiale ed equipaggiamento
4.1 Impianto di ventilazione
4.2 Strumenti di misurazione
4.3 Mezzi di accesso, di lavoro e
di salvataggio
4.4 Materiale di sbarramento e
segnalazione
4.5 Manutenzione
4.6 Equipaggiamenti individuali
di protezione
5
Preparativi
5.1 Posa di sbarramenti e
segnalazioni
5.2 Predisposizione del materiale
di salvataggio
5.3 Installazione di interruttori
FI (salvavita)
5.4 Penetrazione di sostanze
pericolose nelle condotte industriali
5.5 Comunicazione tra l’interno e
l’esterno e allarme
5.6 Motori a combustione
5.7 Pericolo da caduta di oggetti
5.8 Illuminazione
6
Esecuzione dei lavori
6.1 Misure di ventilazione
6.2 Misurazioni
6.3 Eliminazione di fonti
d’accensione, lavori con formazione di scintille
6.4 Dispositivi di protezione
individuale
6.5 Sorveglianza del personale e
salvataggio di svenuti
7
Altre disposizioni e documentazione tecnica
8
Specchietto delle misure di protezione
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva
riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque
di utilità per tutti i lavoratori.
Suva, “ Sicurezza
nei lavori all’interno di pozzi, fosse e canalizzazioni”, 6° edizione,
marzo 2012 (formato PDF, 437 kB).
RTM
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1049 volte.
Pubblicità