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"Imparare dagli errori: errori di manovra e investimenti con i caricatori "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
12/12/2013 - In precedenti
puntate di “
Imparare dagli errori”
abbiamo presentato alcuni incidenti nell’uso di
caricatori, pale gommate o cingolate, con riferimento alla presenza
di operatori nel raggio
d’azione delle
macchine movimento
terra e all’eventuale mancanza di protezioni
adeguate.
Un’altra diffusa tipologia di
incidenti con queste attrezzature di lavoro è relativa invece a investimenti,
errori di manovra,
problemi nella guida e all’
assenza
di dispositivi e strumenti di segnalazione.
Gli incidenti che presentiamo
sono tratti dalle schede di INFOR.MO.,
strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Ricordiamo che con l’entrata in
vigore dell’ accordo della Conferenza
Stato-Regioni del 22 febbraio 2012, è richiesta una specifica abilitazione
degli operatori per escavatori idraulici, a fune, pale caricatrici frontali,
terne, autoribaltabile a cingoli.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un’attività di cantiere per completare il
riempimento dello scavo sul margine
esterno di una strada, chiudere il cantiere e ripristinare la viabilità
stradale sulle due corsie.
Un pedone viene investito e
travolto da una grossa
pala gommata
mentre attraversa il cantiere stradale posto tra la sua abitazione e la propria
vettura parcheggiata sul lato opposto della strada. La pala meccanica ha agito
in modo perpendicolare all’asse stradale e dal centro della carreggiata ha
spinto con la pala la ghiaia posta sul margine dello scavo dentro allo stesso.
Il mezzo “era sprovvisto di dispositivo acustico di segnalazione di retromarcia
e di uno specchietto retrovisore che verosimilmente ha impedito all'autista di
vedere il passante. Inoltre il cantiere “si presentava privo di recinzione atta
a delimitare la propria zona di pertinenza ed a impedire l'accesso agli
estranei alle lavorazioni (pedoni), tanto più necessaria considerato che lo
stesso era in adiacenza di civili abitazioni ed esercizi commerciali”.
I
fattori causali individuati nella scheda di Infor.mo.:
- l’autista della pala procedeva in retromarcia senza guardare;
- il mezzo era sprovvisto di
dispositivo di segnalazione acustica di retromarcia e di specchietto
retrovisore;
- assenza di recinzione di
cantiere.
Il
secondo caso è relativo ad un incidente durante i lavori di opere
in cemento armato nell'
ampliamento di un
edificio alberghiero, lavori che una ditta "A" ha ricevuto in
subappalto da una ditta "B".
In cantiere sono presenti tre
lavoratori della ditta "A", due sono intenti ad armare un pilastro
perimetrale della costruenda struttura mentre il terzo, poco distante, è
intento, chinato, a posare i ferri di armatura su un plinto di fondazione. Nel
contempo il committente dei lavori, un signore di 77 anni ex impresario edile,
si mette alla guida di una pala meccanica
gommata di sua proprietà posta all'esterno del cantiere perché vuole
prelevare un mucchio di terra dal cantiere per sistemare meglio una parte della
sua proprietà posta vicino all'area di cantiere. La pala gommata è nelle
vicinanze del cantiere perché è stata precedentemente utilizzata per effettuare
lo scavo di fondazione.
Il committente avvia il mezzo di
cui, però, dopo alcuni metri, perde il controllo. Il mezzo incontrollato
percorre a forte velocità la strada in discesa che conduce nella zona ove c’è
il terzo lavoratore e lo investe uccidendolo sul colpo.
Il mezzo si ferma alcuni metri
dopo contro le strutture in costruzione. A seguito degli accertamenti
effettuati sul mezzo, questo risultava avere i freni perfettamente funzionanti.
Vediamo infine un
terzo caso relativo ad un ulteriore
investimento nel piazzale di una ditta.
Nell’area del piazzale è mancante
la segnaletica verticale ed orizzontale e non sono segnalate le vie di
percorrenza dei pedoni.
Inoltre una pala gommata presenta
dei difetti di visibilità come la rottura degli specchietti retrovisori, la
rottura del vetro frontale e la
riduzione
della visibilità a causa dell’applicazione di reti metalliche a protezione
del vetro. La viabilità non è segnalata e vi è sempre commistione tra il
traffico veicolare e quello pedonale (questa ditta tratta rifiuti ed effettua
la demolizione di automezzi con riduzione volumetrica).
Un lavoratore per effettuare la
sua attività (verifica dei rifiuti scaricati) deve per forza di cose
attraversare il piazzale per effettuare le verifiche e quindi va ad interferire
con i mezzi in
movimento. Dopo l’investimento del lavoratore con la pala
gommata l’autista ha dichiarato, che “aveva il sole negli occhi”. E il
personale che operava sul piazzale non indossava DPI ad alta visibilità.
I
fattori causali riportati da Infor.mo.:
- mancato uso DPI ad alta
visibilità;
- pala gommata con limitata
visibilità;
- vie di circolazione e
segnaletica non presente;
- l’autista non frena nonostante
l’abbagliamento.
La prevenzione
Riguardo alla prevenzione nelle
scorse puntate di “Imparare dagli errori” abbiamo già presentato diverse
informazioni utili alla prevenzione delle collisioni tra mezzi e persone, ad
esempio con riferimento al documento dell’ ULSS 6 di Vicenza “ Prevenire
le collisioni macchine – pedoni (dispositivi d’aiuto alla conduzione dei mezzi)”.
Ricordiamo brevemente anche
alcune indicazioni tratte dal “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”, un quaderno tecnico – prodotto
dalla Scuola Edile Bresciana ( S.E.B.) e curato da Giuliano Bianchini - che ha l’obiettivo
di fornire gli strumenti per una corretta applicazione delle normative e per un
utilizzo idoneo dei mezzi presentati.
Il manuale ricorda che alle
maestranze presenti nell’area di lavoro e in particolare agli assistenti a
terra, che sono le principali vittime di infortunio, “si devono assegnare
compiti ben definiti e corrette modalità di esecuzione delle singole mansioni”.
Inoltre “la circolazione degli automezzi e delle macchine semoventi all’interno
della zona di scavo deve avvenire secondo percorsi predisposti in fase di
organizzazione del cantiere”, magari prevedendo, se possibile, “percorsi
separati e delimitati per l’accesso dei lavoratori, opportunamente segnalati
con apposita cartellonistica di sicurezza ed illuminati ove necessario in
relazione alle condizioni di visibilità”. I lavoratori che operano in
prossimità delle macchine “devono poi indossare
indumenti ben visibili (preferibilmente di colore arancione o
rosso) o ad alta visibilità”. E se è necessario avvicinarsi alla macchina
“bisogna preventivamente rendersi visibili al conducente richiamando la sua
attenzione da una postazione sicura (mai urlando da dietro la sagoma del
mezzo)”.
Altra prevenzione generale si può
ricavare invece da una
scheda contenuta nel documento " La
valutazione dei rischi nelle costruzioni edili", un manuale nato dalla
collaborazione tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione
Infortuni, l'Igiene e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL
Piemonte.
La scheda è dedicata alla
prevenzione degli incidenti correlati all’uso delle pale meccaniche.
Riportiamo le
misure di prevenzione e istruzioni per gli
addetti contenute nella scheda:
Prima dell’uso:
- “garantire la visibilità del
posto di manovra (mezzi con cabina);
- verificare l’efficienza dei
gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione;
- controllare l’efficienza dei
comandi;
- verificare che l’avvisatore
acustico, il
segnalatore di retromarcia ed il girofaro siano
regolarmente funzionanti;
- controllare la chiusura degli
sportelli del vano motore;
- verificare l’integrità dei tubi
flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere;
- controllare i percorsi e le
aree di lavoro verificando le condizioni di stabilità per il mezzo;
- verificare la presenza di una
efficace protezione del posto di manovra contro i rischi da ribaltamento
(rollbar o robusta cabina)”.
Durante l’uso:
- “segnalare l’operatività del
mezzo col girofaro;
- non ammettere a bordo della
macchina altre persone;
- non utilizzare la benna per
sollevare o trasportare persone;
- trasportare il carico con la
benna abbassata;
- non caricare materiale sfuso
sporgente dalla benna;
- adeguare la velocità ai limiti
stabiliti in cantiere ed in prossimità dei posti di lavoro transitare a passo
d’uomo;
- mantenere sgombro e pulito il
posto di guida;
- durante i rifornimenti di
carburante spegnere il motore e non fumare;
- segnalare eventuali gravi
anomalie”.
Dopo l’uso:
- “posizionare correttamente la
macchina, abbassando la benna a terra e azionando il freno di stazionamento;
- pulire gli organi di comando da
grasso, olio, etc.;
- pulire convenientemente il
mezzo;
- eseguire le operazioni di
revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando
eventuali guasti”.
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.:
nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
2394,
2306 e
1125a (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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