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"Funi di acciaio per gru: verifiche e analisi dei punti critici"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
29/01/2014 - Come più volte ricordato dal nostro giornale una delle cause di infortuni gravi e mortali durante le operazioni di movimentazione dei carichi è relativa alla presenza di
funi sottodimensionate, danneggiate o usurate.
Per questo motivo presentiamo
oggi un documento - elaborato da FAS, Funi e attrezzature per il sollevamento -
relativo a un corso di formazione e con riferimento a “
Funi di acciaio per gru - Verifiche ed Analisi dei punti critici”.
Dopo aver dato informazioni sulla
normativa, il documento correlato al corso ricorda che la
norma tecnica, in relazione ai i criteri di cura, manutenzione,
installazione, ispezione e scarto delle funi
di acciaio per gru, è la
ISO 4309,
versione ISO:2008 (quarta edizione), attualmente in vigore (la versione “UNI
ISO”:1984 è stata abrogata in data 29/12/2005).
Riguardo alla
periodicità esistono “due livelli
di controllo previsti dalla legge:
-
trimestrale: è la verifica di cui bisogna tenere traccia grazie
alla compilazione e conservazione di appositi registri di controllo. Livello di
controllo – alto;
-
giornaliera: sono i controlli ordinari che vanno effettuati primo
di ogni operazione, cambio turno, cambio operatore... Livello di controllo –
base”.
E ad ogni controllo viene emesso
un
verbale di verifica.
Questi i dati contenuti nel
verbale:
- “ dati gru;
- dati fune;
- controllo fune;
- controllo terminali”.
Il documento - che vi invitiamo a
visionare integralmente - si sofferma nel dettaglio sulle varie parti del
verbale di verifica.
Prima di procedere al controllo
bisogna tuttavia sapere
dove ricercare i
difetti, ovvero l’analisi dei punti critici:
- “la zona vicino ai terminali;
- la parte di fune che passa su
bozzelli o pulegge;
- i punti in prossimità delle
pulegge mentre la gru è in posizione di sollevamento;
- la fune sulla puleggia di
compensazione;
- la parte che può essere
soggetta ad abrasione;
- analisi interna per verifica
corrosione o fatica”.
Il corso si sofferma poi sul come
procedere al controllo (visivo, dimensionale, analisi interna, ...) e su
cosa cercare:
- “fili rotti;
- riduzione del diametro;
- abrasione;
- corrosione;
- danneggiamento e deformazioni”.
Riguardo ai fili rotti, per fare
questo tipo di verifica bisogna analizzare: “la natura della rottura (le
cause); il numero dei fili rotti; la posizione delle rotture, eventuali
raggruppamenti”. Un altro parametro “da tenere in considerazione è la
classe FEM (Federazione Europea della Manutenzione,
ndr) della gru. La norma ISO 4309 ha definito una tabella che riporta il numero
massimo di fili rotti; tale tabella tiene conto di: classe FEM; formazione
della fune”.
Il documento si sofferma nel
dettaglio anche su riduzione del diametro, abrasione, corrosione,
danneggiamento o deformazioni e riporta molte immagini esemplificative dei difetti
delle funi.
Il documento sottolinea infine di
non controllare solo la fune: “è buona norma verificare anche: - “i meccanismi
su cui si avvolge la fune;
- l’ambiente di lavoro in cui si
opera;
- il numero di cicli a cui è
sottoposta”.
E riguardo ai
meccanismi:
-
tamburo: se usurato “può essere causa di rapido danneggiamento
della fune. È un elemento da tenere sotto osservazione”;
-
pulegge: “quando si sostituisce la fune controllare ed
eventualmente revisionare le pulegge. Pulegge con gole strette o larghe sono
causa di danneggiamento delle funi. Verificare anche la presenza di impronte”.
Concludiamo ricordando che l’
ambiente di lavoro “è determinante per
la vita della fune. È un
parametro importante da tenere in considerazione per la scelta della fune più
idonea e durante il controllo”.
FAS, Funi e attrezzature per il
sollevamento, “ Funi di acciaio per gru - Verifiche ed Analisi dei punti
critici”, a cura del Per. Ind. Mariano Simoni (formato PDF, 952 kB).
RTM
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