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"Conoscere ed evitare il rischio chimico nel settore edile"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
13/02/2014 - Solventi, adesivi, oli minerali, sostanze bituminose, esposizione a
polveri inorganiche durante le fasi di scavo, esposizioni a fumi di saldatura: nel comparto edile uno dei rischi spesso più sottovalutati è il
rischio chimico.
Infatti nei cantieri diversi prodotti possono pericolosi per la
salute del lavoratore e l’esposizione al rischio può manifestarsi anche a
seguito di specifiche lavorazioni.
Senza dimenticare che l’esposizione ad agenti chimici può
comportare rischi anche per la sicurezza (incendi, esplosioni, ustioni
chimiche, ...) e il loro impiego e smaltimento non corretto può
risultare dannoso per l’ambiente.
Un modo per
ridurre i rischi da esposizione passa attraverso adeguate attività di informazione, formazione ed addestramento dei soggetti coinvolti nella gestione del rischio chimico.
Ed infatti il progetto di ricerca: “Il rischio chimico nel settore
edile. Produzione di sussidi didattici per il miglioramento della salute
e della sicurezza dei lavoratori” - finanziato dall’Inail - si è posto
proprio l’obiettivo di accrescere la consapevolezza e le conoscenze del
lavoratore del comparto edile nei confronti del rischio chimico.
È stato dunque pubblicato
nell’ottobre del 2013 l’opuscolo dal titolo “
Il rischio chimico nel settore edile. Se lo conosci... lo eviti...”,
curato da Inail, Settore Ricerca, Certificazione e Verifica, Dipartimento
Processi Organizzativi. Un opuscolo che tiene conto delle “nuove esigenze di
informazione e formazione dei lavoratori introdotte dalle recenti normative”
quali il Regolamento (CE) N. 1272/2008 ( Regolamento
CLP) e l’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 riguardante i contenuti e le
modalità della formazione dei lavoratori.
I temi affrontati sono esposti
facendo ricorso a numerose illustrazioni “al fine di renderne maggiormente
comprensibili i contenuti, tenendo conto dell’ambiente multietnico e dei
diversi livelli di scolarizzazione che spesso contraddistinguono il comparto
edile”.
Il documento ricorda che molti
dei materiali usati in edilizia sono prodotti chimici e possono comportare
rischio di esposizione durante il loro impiego.
Ad esempio sono
prodotti chimici: “cementi, calce,
vernici, pitture, smalti, svernicianti, impermeabilizzanti, intonaci,
disarmanti, acceleranti, ritardanti, colle, solventi, resine, antiruggine,
pigmenti, stucchi, prodotti bituminosi, isolanti”.
Le sostanze e le miscele che
espongono al rischio chimico possono inoltre essere presenti sotto diverse
forme:
-
liquidi (pitture, solventi, vernici, oli disarmanti, impregnanti,
ecc.);
-
solidi: paste/impasti/colle (impasti cementizi umidi, additivi
speciali, bitumi, intonaci, colle, ecc.);
-
aerosol (miscela di aria e particelle): polveri (sabbia, cemento,
calce, gesso, polveri di legno, ecc.); fibre (amianto, lana di vetro, lana di
roccia); fumi (fumi di saldatura, fumi
di combustione, posa in opera di materiali bituminosi, catrame, primer, ecc.);
nebbie ( operazioni
di spruzzo, pitture idrosolubili, pitture a solvente, oli disarmanti,
ecc.);
-
aeriformi: gas (gas asfissianti in galleria, ecc.); vapori (vapori
di vernici, colle, ecc.).
E inoltre sono molte le
mansioni in edilizia che possono
comportare esposizione al rischio chimico.
Ad esempio:
- “
conduttori macchine per movimento terra -
escavatorista: polveri, silice, gas di scarico, idrocarburi, oli
lubrificanti;
-
muratore -
cementista
(posatore, preparatore, addetto getti, ecc.) -
carpentiere legno: polveri, polveri di legno, cemento, calce,
additivi (fluidificanti, ritardanti, acceleranti, antigelo), fluidi e oli
disarmanti, stucchi, malte, isolanti (schiume, materiali fibrosi quali lana di
roccia, lana di vetro, ecc.);
-
carpentiere/ferraiolo (montaggio ferro per cemento armato):
polveri, prodotti per metalli, acidi;
-
addetto alla sabbiatura - addetto alla perforazione - addetto alla
demolizione: polveri, silice, isolanti (materiali fibrosi quali lana di
roccia, lana di vetro, ecc.), amianto;
-
applicatore di coperture impermeabili: gas di combustione, fumi con
IPA, prodotti bituminosi (guaine, teli, sigillanti, ecc.), primer, isolanti
(schiume, ecc.);
-
imbianchino -
decoratore
-
stuccatore –
intonacatore: polveri, intonaci, stucchi, malte, additivi
(coloranti, resine, ecc.), pitture, vernici, adesivi, colle;
-
pavimentatore –
piastrellista:
polveri, adesivi, colle, acidi, stucchi, malte, calce, cemento, gesso, additivi
(coloranti, antigelo, ecc.), isolanti (schiume, materiali fibrosi, ecc.);
-
impiantista (idraulico, termico, elettrico, ecc.): polveri,
cemento, isolanti (schiume, materiali fibrosi, ecc.), fumi di saldatura;
-
montatore/riparatore di serramenti –
parchettista: polveri, polveri di legno, prodotti per legno (resina
di oli naturali essiccanti, deceranti, cere, ecc.), prodotti per metalli,
solventi organici, adesivi, colle, vernici, isolanti (schiume , ecc.);
-
asfaltista -
addetto alla
manutenzione strade: polveri, gas di scarico, fumi (IPA), prodotti
bituminosi, asfalti, primer;
-
saldatore: polveri, fumi di saldatura, fumi di combustione, ozono”.
Ricordando che l’opuscolo si
sofferma anche sulla nuova etichettatura dei prodotti e sulle schede
di sicurezza, continuiamo questa breve presentazione soffermandoci su
alcune “
misure generali di prevenzione e
protezione” per i lavoratori, misure generali che rappresentano regole e
comportamenti da mettere sempre in atto nei luoghi di lavoro per evitare il
rischio chimico:
- “partecipa a corsi dove ti
spiegano i rischi lavorativi e come evitarli: così, ad esempio, saprai
riconoscere i segnali presenti in cantiere, leggere l’etichetta dei prodotti
chimici, usare correttamente i DPI e sapere a chi rivolgerti in caso di
necessità;
- sottoponiti alla sorveglianza sanitaria (tutte le visite
e accertamenti medici che ti indica il medico competente per conto del datore
di lavoro);
- non mettere mai un prodotto
chimico in contenitori diversi da quello originale perché: non è più possibile
leggere tutte le informazioni presenti sulla etichetta del prodotto; il nuovo
contenitore potrebbe essere inadeguato a contenere il prodotto chimico (es.
acquaragia); potrebbe essere ingerito
perché scambiato per un alimento;
- non miscelare prodotti senza
leggere la scheda di sicurezza (potrebbero avvenire reazioni pericolose);
- non disperdere prodotti chimici
nell’ambiente e in fogna;
- non esitare a chiedere
informazioni se non sai come si usa in sicurezza un prodotto;
- leggi le indicazioni
sull’etichetta e sulla scheda di sicurezza che accompagnano i prodotti;
- utilizza e mantieni
correttamente le tue attrezzature di lavoro e i dispositivi che ti proteggono
(DPI);
- lava accuratamente le mani con
acqua e sapone neutro (mai con solventi) prima di mangiare, bere, usare i
servizi igienici;
- consuma i pasti nei luoghi
predisposti e non nei luoghi in cui sono in atto lavorazioni che espongono a
rischio chimico (es. asfaltatura, verniciatura, demolizioni);
- a fine giornata cambia gli
abiti nei luoghi predisposti (spogliatoi);
- ricorda che è vietato fumare in
presenza di rischio chimico;
- segnala immediatamente
qualsiasi situazione di pericolo al tuo responsabile (datore di lavoro,
dirigente, preposto, capo squadra, capo cantiere, coordinatore
per la sicurezza in fase di esecuzione) compresi i malfunzionamenti delle
attrezzature e dei DPI;
- conosci il piano di emergenza
(cosa fare in caso di, a chi rivolgersi in caso di)”.
Concludiamo ricordando inoltre
che è
importante:
- “sostituire ciò che è
pericoloso (agenti e/o lavorazioni pericolose) con ciò che non lo è o lo è meno
(es. usare vernici ad acqua piuttosto che vernici a solvente);
- isolare le lavorazioni a
maggiore esposizione (es. teloni per isolare zone molto polverose);
- ridurre al minimo possibile il
numero di lavoratori esposti al rischio chimico;
- ridurre al minimo i tempi di
esposizione (es. a lavorazione conclusa non sostare in zone dove è presente il
rischio chimico);
- utilizzare preferibilmente
sistemi di protezione collettivi quali aspirazione localizzata, adeguata
ventilazione e ricambio d’aria”.
L’
indice dell’opuscolo:
1. Conoscere il rischio chimico
nel settore edile
2. La nuova etichettatura dei
prodotti e le schede di sicurezza
3. Mansioni che espongono al rischio chimico in
edilizia
4. Cosa fare per evitare il
rischio chimico
5. Prodotti specifici: come
lavorare in sicurezza
6. Approfondimenti
Inail - Settore Ricerca,
Certificazione e Verifica - Dipartimento Processi Organizzativi, “ Il rischio chimico nel settore edile. Se lo conosci... lo
eviti...”, autori: Domenica Di Matteo, Mauro Pellicci, Sara Stabile con la
collaborazione di Paolo Di Francesco, ottobre 2013 (formato PDF, 2.95 MB).
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rischio chimico nel settore edile”.
RTM
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