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"La ventilazione e depurazione dell’aria negli ambienti di lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
24/02/2014 - In molti rischi lavorativi uno dei principali interventi
preventivi da mettere in atto per tutelare la salute dei lavoratori è
la
ventilazione e depurazione dell’aria degli ambienti di lavoro.
Per questo motivo in questi ultimi anni l’assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna ha redatto diverse
schede tecniche sulla
progettazione, installazione e utilizzo di impianti di ventilazione in
vari comparti lavorativi e in relazione a diverse attività: operazioni di saldatura, comparto delle vetroresine, comparto calzaturifici, lavorazioni con macchine utensili, comparto galvaniche, comparto legno, ...
Sono documenti che risalgono a diversi anni fa (la prima scheda è
stata prodotta nel 1991) e che, solo in alcuni casi, hanno avuto
elaborazioni e aggiornamenti più recenti (2004).
Benché siano documenti che fanno dunque riferimento a normative
sulla sicurezza precedenti al D.Lgs. 81/2008, offrono tuttavia
indicazioni e suggerimenti utili per scegliere e utilizzare
correttamente gli impianti di ventilazione nei luoghi di lavoro.
La
scheda tecnica n. 2 è, ad esempio, dedicata agli “
Impianti di ventilazione nelle operazioni
di saldatura” ed è stata curata da Claudio Arcari, Lorena Bedogni, Patrizia
Ferdenzi, Celsino Govoni, Orietta Sala, Stefano Radames Tolomei e Carlo
Veronesi.
Il documento, aggiornato al 2004,
ha lo scopo di “servire da riferimento per coloro che si occupano del controllo
dell’inquinamento dell’aria negli ambienti di lavoro mediante impianti di
aspirazione e di diluizione degli inquinanti aerodispersi nelle
operazioni di saldatura ad arco”.
In particolare si occupa solo dei
“concetti alla base della scelta degli impianti di ventilazione e delle
caratteristiche che tali impianti devono possedere; non ci si occupa invece, se
non per brevi richiami, dei problemi di ordine tossicologico, cioè degli
effetti sull’uomo dei fumi di
saldatura”.
In ogni caso, a condizione che
l’insieme delle sorgenti inquinanti siano trattate, “i criteri di ventilazione
riportati permettono di limitare la concentrazione degli inquinanti e di
ottenere che, nella maggior parte dei casi, non vengano superati i valori
limite di esposizione. In caso di procedimenti di lavorazione o materiali
speciali o nuovi e in caso di condizioni o circostanze particolarmente
sfavorevoli, possono essere necessarie misure più restrittive per il
mantenimento di concentrazioni inferiori ai valori considerati accettabili”.
Le indicazioni presentate sono
tuttavia “suscettibili di evoluzioni nel corso del loro utilizzo in base alle
esperienze acquisite, ai risultati di nuovi studi condotti su questo tema e
alle future modifiche apportate alla normativa vigente”.
Quanto indicato nella scheda non
si applica all’ossitaglio, al taglio al plasma, alla saldatura
ossiacetilenica e alle operazioni di saldatura negli spazi
confinati nelle quali “sono necessarie misure di prevenzione e di controllo
particolari”.
Nella scheda si fa un breve cenno
ai
fattori di rischio nel processo di
saldatura.
In questo processo l’inquinamento
dell’ambiente è dovuto a:
- “gas generati dall’arco
elettrico;
- fumi e materiali corpuscolati
generati dalla fusione dei metalli;
- prodotti di decomposizione dei
materiali che ricoprono o imbrattano le lamiere”.
In particolare le
tecniche di ventilazione individuate
nella scheda sono:
- la
ventilazione locale per aspirazione localizzata degli inquinanti:
“consiste nel catturare gli inquinanti aerodispersi il più vicino possibile
alla sorgente di emissione prima che essi attraversino la zona di respirazione
dei lavoratori o che si disperdano nell’ambiente di lavoro. Le concentrazioni
di inquinanti che si ottengono con le aspirazioni localizzate, essendo essi allontanati
e non diluiti, possono essere anche molto basse”;
- la
ventilazione generale per diluizione degli inquinanti: “introduce
una quantità d’aria nuova nel locale in quantità sufficiente per portare la
concentrazione delle sostanze pericolose al di sotto dei valori limite di
esposizione adottati. Si raccomanda di utilizzarla solo come complemento alla
ventilazione locale e per diluire gli inquinanti residui non captati dagli
impianti di aspirazione localizzata”.
Dopo aver affrontato il tema
della scelta e delle caratteristiche degli impianti di ventilazione in funzione
delle dimensioni dei pezzi e delle modalità delle saldature, la scheda si
sofferma sui
dispositivi di protezione
individuale delle vie respiratorie (A.P.V.R.).
Infatti in caso di saldature
occasionali il lavoratore deve indossare idonei dispositivi
di protezione individuale delle vie respiratorie (APVR).
In particolare gli apparecchi di
protezione delle vie respiratorie “sono distinti in due grandi categorie: respiratori
isolanti e respiratori a filtro, che filtrano l’aria presente nell’ambiente
d’uso della maschera”.
Concludiamo riportando le
schede prodotte dalla Regione Emilia
Romagna:
- Scheda tecnica N. 1 – Impianti di ventilazione – Il
ricircolo dell’aria - 1992 (formato PDF, 108 kB);
- Scheda tecnica N. 2 – Impianti di ventilazione nelle
operazioni di saldatura – 2004 (formato PDF, 571 kB);
- Scheda tecnica N. 3 – Impianti di ventilazione nel comparto
delle vetroresine – 1992 (formato PDF, 297 kB);
- Scheda tecnica N. 4 – Impianti di ventilazione nel comparto
calzaturifici – 1994 (formato PDF, 171 kB);
- Scheda tecnica N. 5 – Impianti di
ventilazione lavorazioni con macchine utensili – 1994 (formato PDF,
188 kB);
- Scheda tecnica N. 6 – Impianti di ventilazione nel comparto
galvaniche – 1996 (formato PDF, 240 kB);
- Scheda tecnica N. 7 – Impianti di
ventilazione nel comparto legno – 2004 (formato PDF, 291 kB).
RTM
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