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"Imparare dagli errori: gli incidenti nell’uso di escavatori con pinze"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
13/03/2014 - In questi mesi la rubrica “
Imparare dagli errori”
ha affrontato i rischi e gli incidenti correlati ad una delle macchine
movimento terra più utilizzate negli ambienti di lavoro: l’
escavatore. E lo ha fatto sia in relazione a specifiche situazioni di lavoro, come le attività di scavo o
i lavori di demolizione, sia in relazione all’utilizzo di particolari
accessori con i quali l’escavatore può trasportare e posare varie cose
(armature, tubazioni, ...), può operare il cesoiamento di manufatti in
ferro o calcestruzzo e può essere adibito a demolizione di fabbricati,
masse di roccia, manufatti stradali, ...
In particolare ci occupiamo in questa puntata delle dinamiche di incidenti in cui sono presenti
escavatori con pinze, con particolare riferimento a incidenti in un cantiere forestale e in lavori di sistemazione di un argine.
Le dinamiche e l’analisi degli incidenti sono tratte da INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un infortunio in un
cantiere forestale.
Nel piazzale di deposito del
cantiere, tre operai stanno provvedendo a caricare dei tronchi di legna su un
autocarro. Il lavoro è così organizzato: un operaio manovra un escavatore
equipaggiato con pinza che serve per sollevare i tronchi di legno accatastati a
terra e posizionarli all’interno del cassone dell’autocarro. Gli altri due
operai lavorano sul cassone del camion, con i piedi sul carico di legna che si
sta formando, per sistemare i tronchi.
I due lavoratori non indossano
nessun dispositivo di protezione individuale.
Quando accade l’infortunio il
carico di legna è già stato quasi ultimato: i due lavoratori si trovano a circa
3 metri e 30 cm da terra. Un lavoratore è colpito alla testa dal carico di
legna, stretto nella pinza dell’escavatore, che sorvola la sua zona di lavoro
per una manovra errata dell’operaio alla guida del mezzo. A seguito
dell’impatto l’operaio cade a terra e muore a seguito delle fratture riportate
alla testa e alla colonna vertebrale.
Questi i
fattori causali rilevati nella scheda:
- manovra scorretta
dell'escavatorista che ha colpito l'infortunato con il carico di legna;
- mancanza di misure di sicurezza
contro la caduta dall'alto per i due operai impegnati sopra il carico di legna,
ad un'altezza di 3,3 m;
- mancato uso del casco da parte del
lavoratore infortunato.
Il
secondo caso è relativo a lavori di
sistemazione arginale lungo il corso di un fiume.
I lavori di sistemazione
prevedono l’abbattimento delle culture arboree e sul luogo di lavoro sono
presenti tre lavoratori, dipendenti di due ditte distinte. Un lavoratore è
dipendente della ditta che provvede al solo trasporto dei fusti tagliati (con
proprio mezzo) mentre gli altri due operatori provvedono al taglio e
caricamento.
Una volta giunto sul luogo di
lavoro il primo lavoratore posiziona il proprio camion con rimorchio nei pressi
dell’area interessata al lavoro. Il carico del legname tagliato viene
effettuato con un escavatore munito di pinza. Per facilitare il lavoro è
applicato artigianalmente sulla livella posteriore dell’escavatore un gancio di
traino al quale è fissato il rimorchio del camion dell’infortunato; in questo
modo, a mano a mano che l’escavatore si muove lungo l’argine porta con se il
rimorchio da caricare.
Da informazioni raccolte dopo
l’incidente si è rilevato che durante l’operazione di carico il conducente
aveva visto l’infortunato (il lavoratore dipendente della ditta che provvede al
trasporto) che si manteneva a distanza. “Durante uno spostamento di circa un
metro, l’escavatorista udiva un urlo e voltandosi scorgeva l’infortunato steso
a terra, sotto una ruota del rimorchio (la anteriore dx, nei pressi del timone
del rimorchio). Il conducente effettuava immediatamente una retromarcia per
liberare l’infortunato e si allertava subito il 118. Nonostante l’immediato
intervento dei sanitari e la pronta corsa al nosocomio cittadino, l’infortunato
decedeva pochi minuti dopo il ricovero per le gravi lesioni riportate al torace
dallo schiacciamento”.
L’incidente è avvenuto perché
l’infortunato “si è mosso dalla
zona sicura e si è avvicinato al
rimorchio in movimento e perché l’escavatore (che non dovrebbe avere un gancio)
una volta utilizzato come traino non può più girare su se stesso e questo
limitava la visibilità”.
La prevenzione
Innanzitutto riprendiamo quanto
contenuto nel più volte citato quaderno tecnico prodotto dalla Scuola
Edile Bresciana (S.E.B.) dal titolo “ Manuale macchine
movimento terra: utilizzo e sicurezza”, che ricorda come sull’escavatore
possano essere montati
accessori specifici previsti nel
libretto d’uso del fabbricante della macchina, ad esempio martelloni
idraulici, pinze, cesoie, ecc… E “ogni accessorio è provvisto di un proprio
libretto di istruzioni in cui sono indicati il tipo e il modello di macchina a
cui può essere applicato”.
Ricordando che l’escavatore con
pinza è utilizzato spesso anche nei lavori
di demolizione (ad esempio attraverso l’uso di pinze demolitrici e
frantumatrici) possiamo recuperare qualche informazione generale sulla
prevenzione attraverso le schede bibliografiche del documento " La valutazione dei
rischi nelle costruzioni edili", un manuale nato dalla collaborazione
tra il Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni, l'Igiene
e l'Ambiente di Lavoro di Torino e Provincia ( C.P.T. Torino) e l’ INAIL Piemonte.
Una scheda, dedicata all’uso
degli
escavatori con pinza o cesoia
idraulica usati nelle attività di demolizione, presenta
le misure
di prevenzione e istruzioni per gli addetti.
Prima dell’uso:
- “controllare le aree di lavoro
per evitare pericolosi avvicinamenti a strutture pericolanti o a superfici
cedevoli;
- controllare la chiusura di
tutti gli sportelli del vano motore;
- verificare l’integrità dei tubi
flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere;
- controllare l’efficienza
dell’attacco della pinza e delle connessioni dei tubi;
- garantire la visibilità del
posto di guida;
- controllare l’efficienza dei
comandi;
- verificare che l’avvisatore
acustico ed il girofaro siano regolarmente funzionanti;
- verificare l’integrità della protezione
alla cabina contro la caduta di materiale dall’alto;
- verificare la presenza di una
efficace protezione del posto di manovra contro i rischi
da ribaltamento (rollbar o robusta cabina)”.
Durante l’uso:
- “segnalare l’operatività del
mezzo col girofaro;
- chiudere gli sportelli della
cabina;
- non ammettere a bordo della
macchina altre persone;
- mantenere sgombra e pulita la
cabina;
- mantenere stabile il mezzo
durante la demolizione;
- nelle fasi inattive tenere a
distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori;
- per le interruzioni momentanee
di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di blocco dei
comandi;
- durante i rifornimenti di
carburante spegnere il motore e non fumare;
- segnalare tempestivamente
eventuali gravi anomalie”.
Dopo l’uso:
- “posizionare correttamente la
macchina abbassando il braccio a terra, azionando il blocco comandi ed il freno
di stazionamento;
- pulire gli organi di comando da
grasso, olio, etc.;
- eseguire le operazioni di revisione
e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando eventuali
guasti”.
Ricordiamo che i
conducenti
di queste macchine “devono essere operatori di comprovata capacità ed
esperienza”. E con l’entrata in vigore dell’ accordo della Conferenza
Stato-Regioni del 22 febbraio 2012 per queste attrezzature di lavoro è
richiesta una specifica abilitazione (escavatori idraulici e escavatori a
fune).
Infine riguardo agli errori di
manovra, all’uso improprio delle macchine movimento terra e alla carenza di
dispositivi di protezione segnaliamo diversi articoli di PuntoSicuro di
approfondimento:
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
3302 e
1517 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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