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"La promozione della salute e il consumo di bevande alcoliche"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
01/04/2014 - Nelle aziende che decidono di avere un ruolo attivo nella
promozione della salute nei luoghi di lavoro ( Work Health Promotion), uno dei punti più delicati da trattare riguarda il
consumo di bevande alcoliche.
Da diversi anni studi e ricerche mostrano infatti come le bevande
alcoliche non solo siano dannose per la salute, ma costituiscano un
fattore di rischio lavorativo aumentando i pericoli per i lavoratori e
per l'incolumità dei terzi.
Per parlare di promozione della
salute e di alcol, torniamo a presentare un manuale realizzato dall’ ASL di Bergamo in collaborazione con la Confindustria di
Bergamo.
Ricordando che il programma
“Workplace Health Promotion - Aziende che Promuovono la Salute” promuove gli
stili di vita sani tra i lavoratori, il “ Manuale
WHP 2013 - Come diventare un'Azienda che Promuove Salute - istruzioni per
aderire alla Rete WHP” prevede un
accreditamento
come “Azienda che Promuove Salute” per le imprese che si impegnano a “mettere
in atto interventi di provata efficacia o ritenuti ‘Buone Pratiche’ nel campo
della Health Promotion e dello sviluppo sostenibile”.
Per l’accreditamento, che abbiamo
presentato in un precedente
articolo di PuntoSicuro, è necessario attuare buone pratiche anche in
relazione al tema dell’
alcol e sostanze
psicotrope.
Ricordiamo alcune delle buone
pratiche proposte:
- regolamento aziendale
sull’alcol diffuso e attuato che preveda: assenza di vendita, somministrazione,
possibilità, di consumo
di alcolici sul posto di lavoro e nella mensa aziendale oppure, ove non vi
sia mensa interna, buoni pasto con esplicita esclusione degli alcolici; procedure per la gestione dei casi di
ubriachezza franca o sospetta; individuazione formale e formazione delle figure
preposte alle procedure di cui al punto precedente;
- formazione del Medico
Competente aziendale al
counselling
motivazionale su alcol e sostanze stupefacenti (corso ASL o altri accreditati).
- corso su alcol e sostanze per i
lavoratori con la partecipazione di almeno il 60% dei dipendenti, di almeno il
90% dei dipendenti a rischio secondo modalità e argomenti indicati;
- corso per dirigenti e figure di
sistema (datore di lavoro, RSPP, preposti, RLS, incaricati di primo soccorso)
con contenuti minimi indicati.
- campagna informativa interna su
alcol/sostanze e/o incidenti correlati.
Nel manuale sono presenti diversi
allegati in relazione all’alcol.
Uno degli allegati si sofferma
sulla
formazione relativa ad “
alcol e sostanze”: una formazione che
deve avere obiettivi specifici e esplicitati, deve essere condotta con
formatori con competenze specifiche, deve essere presentata con una metodologia
di tipo attivo e partecipativo, ...
L’allegato riporta i principali
argomenti da trattare:
- norme che regolano il consumo
di alcolici nei luoghi di lavoro;
- alcol e guida: limiti e
conseguenze delle infrazioni;
- normativa in tema accertamenti
sul consumo di sostanze sul lavoro, conseguenze della positività agli accertamenti;
- obblighi e responsabilità di
datori di lavoro e lavoratori;
- diffusione delle procedure
aziendali;
- alcol: sostanza chimica e suo
metabolismo;
- gli effetti dell’alcol
sull’organismo;
- dati statistici relativi
all’alcol;
- la rete territoriale per il
sostegno e la cura delle persone con problemi
di alcol dipendenza;
- la gestione del caso
problematico in azienda.
Un altro allegato riporta sei
esempi per una
campagna informativa su
alcol e sostanze.
Campagna che, ad esempio, può
svilupparsi attraverso “comunicazione scritta + comunicazioni in bacheca +
Distribuzione di opuscoli informativi a tutti i dipendenti” o attraverso la
“collocazione di ‘totem’ con opuscoli informativi in punti ad elevata
frequentazione”.
Ricordando che per le attività
lavorative ad elevato rischio, individuate dal provvedimento
del 16 marzo 2006 della Conferenza Stato Regioni, vige il divieto di
assunzione/somministrazione di bevande alcoliche, un ulteriore allegato
riprende l’elenco delle “
attività
lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per
la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi”:
1) attività per le quali è
richiesto un certificato di abilitazione per l'espletamento dei seguenti
lavori pericolosi:
a) impiego di gas tossici (art.
8 del regio decreto 9 gennaio 1927, e successive modifiche);
b) conduzione di generatori di
vapore (decreto ministeriale1° marzo 1974);
c) attività di fochino (art. 27
del decreto del Presidente della Repubblica 9 marzo 1956, n. 302);
d) fabbricazione e uso di
fuochi artificiali (art. 101 del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635);
e) vendita di fitosanitari
(art. 23 del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290);
f) direzione tecnica e
conduzione d’impianti nucleari (decreto del Presidente della Repubblica 30
dicembre 1970, n. 1450, e successive modifiche);
g) manutenzione degli ascensori
(decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 62).
2) dirigenti e preposti al
controllo dei processi produttivi e alla sorveglianza dei sistemi di
sicurezza negli impianti a rischio di incidenti rilevanti (art. 1 del decreto
legislativo 17 agosto 1999, n. 334);
3) sovrintendenza ai lavori
previsti dagli articoli 236 e 237 del decreto dei Presidente della Repubblica
27 aprile 1955, n. 547;
4) mansioni sanitarie svolte in
strutture pubbliche e private in qualità di:
a) medico specialista in
anestesia e rianimazione;
b) medico specialista in
chirurgia;
c) medico e infermiere di
bordo;
d) medico comunque preposto ad
attività diagnostiche e terapeutiche;
e) infermiere;
f) operatore socio-sanitario;
g) ostetrica caposala e ferrista.
5) vigilatrice d’infanzia o
infermiere pediatrico e puericultrice, addetto ai nidi materni e ai reparti
per neonati e immaturi; mansioni sociali e socio-sanitarie svolte in
strutture pubbliche e private;
6) attività di insegnamento
nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado;
7) mansioni comportanti
l'obbligo della dotazione del porto d'armi, ivi comprese le attività di
guardia particolare e giurata;
8) mansioni inerenti le
seguenti attività di trasporto:
a) addetti alla guida di veicoli
stradali per i quali è richiesto il possesso della patente di guida categoria
B, C, D, E, e quelli per i quali è richiesto il certificato di abilitazione
professionale per la guida di taxi o di veicoli in servizio di noleggio con
conducente, ovvero il certificato di formazione professionale per guida di
veicoli che trasportano merci pericolose su strada;
b) personale addetto
direttamente alla circolazione dei treni e alla sicurezza dell'esercizio
ferroviario;
c) personale ferroviario
navigante sulle navi del gestore dell'infrastruttura ferroviaria con
esclusionedel personale di carriera e di mensa;
d) personale navigante delle
acque interne;
e) personale addetto alla
circolazione e alla sicurezza delle ferrovie in concessione e in gestione
governativa, metropolitane, tranvie e impianti assimilati, filovie, autolinee
e impianti funicolari aerei e terrestri;
f) conducenti, conduttori,
manovratori e addetti agli scambi di altri veicoli con binario, rotaie o di
apparecchi di sollevamento, esclusi i manovratori di carri ponte con
pulsantiera a terra e
di monorotaie;
g) personale marittimo delle
sezioni di coperta e macchina, nonché il personale marittimo e tecnico delle
piattaforme in mare, dei pontoni galleggianti, adibito ad attività off-shore
e delle
navi posatubi;
h) responsabili dei fari;
i) piloti d'aeromobile;
j) controllori di volo ed
esperti di assistenza al volo;
k) personale certificato dal
registro aeronautico italiano;
l) collaudatori di mezzi di
navigazione marittima, terrestre ed aerea;
m) addetti ai pannelli di
controllo del movimento nel settore dei trasporti;
n) addetti alla guida di
macchine di movimentazione terra e merci.
9) addetto e responsabile della
produzione, confezionamento, detenzione, trasporto e vendita di esplosivi;
10) lavoratori addetti ai
comparti dell’edilizia e delle costruzioni e tutte le mansioni che prevedono
attività in quota, oltre i due metri di altezza;
11) capiforno e conduttori
addetti ai forni di fusione;
12) tecnici di manutenzione
degli impianti nucleari;
13) operatori e addetti a
sostanze potenzialmente esplosive e infiammabili, settore
idrocarburi;
14) tutte le mansioni che si
svolgono in cave e miniere. |
Concludiamo questo breve excursus
attraverso i documenti correlati al Manuale WHP 2013, con il contenuto di una
delle due
locandine allegate.
Una locandina ricorda che il
consumo responsabile si insegna anche con
il buon esempio.
Non bisogna infatti sottovalutare
l’influenza che i comportamenti di consumo di alcol hanno sui
familiari e in particolare sui figli, perché l’atteggiamento nei confronti
dell’alcol si sviluppa fin da bambini attraverso le modalità di consumo in
famiglia: i ragazzi sotto i 16 anni “non devono bere alcolici per i danni che
ne possono derivare e perché il loro organismo non è in grado di metabolizzare
l’alcol”.
È necessario educare i figli al
consumo responsabile e moderato: “insegnate loro a dire di ‘no’ e informateli
sugli effetti e sui rischi dell’alcol”.
Asl Bergamo, Confindustria
Bergamo, Rete WHP Bergamo, “ Manuale WHP 2013 - Come diventare un'Azienda che Promuove
Salute - istruzioni per aderire alla Rete WHP” (formato PDF, 2.64 MB).
Allegati alcol (formato ZIP, 231 kB).
RTM
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