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"I quesiti sul decreto 81: sull’obbligo di redigere il PSC o il DUVRI"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
16/04/2014 - La risposta a un quesito sull’obbligo di redigere il PSC o
il DUVRI nel caso in cui un datore di lavoro appalti un’opera edile da
realizzare nell’ambito della propria azienda. A cura di Gerardo Porreca (
www.porreca.it).
Quesito
Se il datore di lavoro di un’azienda
industriale appalta dei lavori di costruzione di un fabbricato da adibire ad
uffici, lo stesso è tenuto a redigere il piano di sicurezza e di coordinamento
o il documento unico
di valutazione dei rischi interferenziali considerato che il cantiere è
installato nell’ambito della sua unità produttiva?
Risposta
Per dare una risposta corretta al
quesito formulato bisogna avere ben chiara in mente la differenza che c’è fra
il committente di cui all’art. 89 comma 1 lettera b) del D. Lgs. 9/4/2008 n.
81, contenente il Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro,
definito da tale decreto come il soggetto per conto del quale viene realizzata
un’opera edile, ed il committente di cui all’art. 26 dello stesso D. Lgs. e
cioè il datore di lavoro che affida dei lavori, dei servizi o delle forniture
da svolgersi all’interno della propria azienda o di una sua unità produttiva e
di conseguenza la differenza che c’è fra gli obblighi che il legislatore ha
voluto assegnate ai due soggetti sopraindicati.
Di tale argomento lo scrivente ha
già avuto modo di occuparsi in occasione della risposta ad un altro quesito pubblicato sul
quotidiano del 25/9/2013 di questo stesso sito nel quale, proprio per
distinguere i due committenti citati, ha provveduto a definire quello di cui
all’art. 89 come “committente dell’opera edile” e quello di cui all’art. 26
come “committente dell’appalto interno” così come del resto provvederà a fare
nel seguito di quest’articolo.
(...)
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