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"Realizzazione di vani interrati, necessario il permesso di costruire"
fonte www.edilportale.com / Edilizia
27/05/2014 - Per la realizzazione di vani interrati è richiesto il permesso di
costruire. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione con la sentenza
19444/2014.
Secondo la Cassazione, perché sia necessario il permesso di costruire non serve che i manufatti si elevino al di sopra del suolo.
L’elemento da valutare volta per volta è l’impatto sul territorio. Se i lavori implicano una trasformazione durevole dell’area interessata, per la loro realizzazione va richiesto il permesso di costruire e non è sufficiente la Dia.
Nel caso esaminato dalla Cassazione, due vani tra gli anfratti di una cava e una piscina erano stati realizzati senza permesso di costruire. A detta dell’interessato, si trattava di lavori di ristrutturazione, modifiche interne e adeguamento igienico sanitario, per cui era stato presentato un progetto di recupero del fabbricato e del giardino annesso.
Dato che, durante la sistemazione del giardino, alcuni interventi erano stati effettuati in difformità dal permesso di costruire inizialmente ottenuto, era stato successivamente richiesto e ottenuto un permesso di costruire in sanatoria.
Per il recupero delle cave, durante il quale erano stati realizzati nel sottosuolo due vani al grezzo, era stata presentata una Dia in sanatoria.
Convalidando le decisioni prese nei precedenti gradi di giudizio dagli altri tribunali, che avevano giudicato la Dia insufficiente, la Cassazione ha affermato che la realizzazione dei due vani sotterranei non è qualificabile come intervento di recupero, ma è a tutti gli effetti una nuova costruzione. Il permesso di costruire è quindi obbligatorio.
Secondo la Cassazione, perché sia necessario il permesso di costruire non serve che i manufatti si elevino al di sopra del suolo.
L’elemento da valutare volta per volta è l’impatto sul territorio. Se i lavori implicano una trasformazione durevole dell’area interessata, per la loro realizzazione va richiesto il permesso di costruire e non è sufficiente la Dia.
Nel caso esaminato dalla Cassazione, due vani tra gli anfratti di una cava e una piscina erano stati realizzati senza permesso di costruire. A detta dell’interessato, si trattava di lavori di ristrutturazione, modifiche interne e adeguamento igienico sanitario, per cui era stato presentato un progetto di recupero del fabbricato e del giardino annesso.
Dato che, durante la sistemazione del giardino, alcuni interventi erano stati effettuati in difformità dal permesso di costruire inizialmente ottenuto, era stato successivamente richiesto e ottenuto un permesso di costruire in sanatoria.
Per il recupero delle cave, durante il quale erano stati realizzati nel sottosuolo due vani al grezzo, era stata presentata una Dia in sanatoria.
Convalidando le decisioni prese nei precedenti gradi di giudizio dagli altri tribunali, che avevano giudicato la Dia insufficiente, la Cassazione ha affermato che la realizzazione dei due vani sotterranei non è qualificabile come intervento di recupero, ma è a tutti gli effetti una nuova costruzione. Il permesso di costruire è quindi obbligatorio.
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