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"Attività di pulizia: i rischi in gravidanza e puerperio "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
27/05/2014 - Continuiamo
con la presentazione di alcuni documenti pubblicati sul sito dell’ Azienda
ULS 3 Pistoia relativi alle problematiche correlate alla
maternità e al lavoro in alcuni settori
lavorativi specifici. Documenti che pur non recenti – in questo caso risalgono
al 2009 – contengono ancora utili informazioni per migliorare l’efficacia delle
valutazione dei rischi in ottica
di genere.
Dopo aver presentato i rischi nel
settore dell’acconciatura, ci
soffermiamo su quelli relativi alle
attività
di pulizia.
Nella pubblicazione “
La valutazione dei rischi per la salute in
gravidanza e puerperio nel settore delle pulizie”, realizzata dall’ Azienda USL
Viareggio in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di
Lucca, si ricorda innanzitutto che la normativa di tutela della maternità
prevede che durante la gravidanza la donna possa continuare a lavorare solo in
condizioni ambientali e professionali sicure. E se la normativa vieta di
esporre le lavoratrici durante la gravidanza e il puerperio ad alcuni fattori
di rischio, l’opuscolo permette al datore di lavoro, allo staff aziendale
previsto dal D.Lgs. 81/2008, di analizzare la situazione lavorativa della
propria azienda e prendere i provvedimenti più idonei e le cautele necessarie
per le lavoratrici.
Prima di affrontare alcune
tipologie di attività di pulizia, il documento
sottolinea che numerosi
studi pubblicati
negli ultimi anni “descrivono le patologie professionali o correlate al
lavoro tra gli addetti alle pulizie”.
Ad esempio uno studio ambientale
condotto da autori danesi “riporta dati sulla elevata presenza di composti
organici volatili (Volatile Organic Compounds: VOCs) negli ambienti in
conseguenza dell’utilizzo di prodotti di pulizia. Gli autori sottolineano come
i prodotti per pulizia siano di diversi tipi e come gli effetti sulla salute da
essi provocati siano correlati sia alla loro composizione sia alle loro
modalità d’uso. I prodotti utilizzati per le pulizie contengono sostanze che
evaporano e sostanze che non evaporano, tra le prime, gli effetti tossicologici
più importanti sono determinati dai VOCs definiti come sostanze con punti di
ebollizione tra 0 e 400 gradi Centigradi”.
E l’uso di
prodotti per la pulizia “determina un aumento temporaneo di VOCs
specialmente durante il processo di pulizia. Anche le particelle e lo sporco
che si mettono in movimento durante le operazioni di pulizia contengono una
grande varietà di sostanze non volatili e volatili, inclusi gli allergeni, tra
quelle volatili sono presenti circa 200 differenti VOCs”.
Riguardo alle
allergie molti studi “descrivono un
aumento di casi di asma tra gli addetti a questo settore”, riportano “dati
sulle dermatiti allergiche ed irritative e sul notevole numero di allergeni per
la cute presenti nei prodotti per pulizia”.
Il documento – che vi invitiamo a
visionare e che riporta indicazioni relative agli autori degli studi citati –
cita altre ricerche che hanno evidenziato l’aumento di “incidenza di patologia
venosa nelle addette alle pulizie”, l’aumento di “ischemia miocardica ed
infarti nelle donne addette alle pulizie”, l’aumento del rischio di ammalarsi
di patologie muscolosheletriche.
Altri studi descrivono anche gli
effetti sulla gravidanza in donne che
lavorano in questo settore: in particolare autori inglesi descrivono casi di
bambini affetti da “ipospadia quando le madri erano esposte a sostanze che
interferiscono con il sistema endocrino (endocrine-disrupting chemicals) e tra
queste erano elencate anche le addette alle pulizie”. Autori francesi
descrivono “uno studio caso-controllo in bambini affetti da malformazioni
congenite e riportano una correlazione tra palatoschisi ed esposizione materna
ai solventi in madri che nella maggioranza dei casi lavoravano nel settore
delle pulizie”. Uno studio australiano riporta invece “la correlazione tra
l’uso di prodotti di pulizia per i forni e gli aborti spontanei nel primo
trimestre”.
Altri studi dimostra una
“correlazione tra lavori faticosi e
parti
prematuri in un gruppo di lavoratrici delle quali molte sono addette
alle pulizie” o un “aumento di rischio di aborto correlato al lavoro che
richiede sforzi elevati e frequenti piegamenti”.
Veniamo dunque alla prima
tipologia di pulizia analizzata dal documento: la
pulizia dei pavimenti (spazzamento e raccolta dello sporco,
preparazione del detergente diluito in acqua nei secchi, lavaggio dei pavimenti
con mocio, spostamento di mobili o suppellettili, svuotamento del secchio).
Questi i
fattori di rischio riscontrati:
- “
chimici: inalazione di polveri, di allergeni e di prodotti per la
pulizia. Contatto cutaneo con detergenti;
-
posturali: attività in stazione eretta prolungata con flessione
protratta in avanti del rachide e sollevamento di pesi;
-
meccanici : è possibile la caduta
per scivolamento”.
Le
soluzioni prospettate sono precise:
- “
durante la gravidanza: allontanamento da questo tipo di attività;
-
durante il puerperio: allontanamento da questo tipo di attività”.
Per ogni attività analizzata il
documento si sofferma anche sulle sostanze chimiche utilizzabili (nel caso dei
pavimenti: polveri, allergeni, ammoniaca, ipoclorito di sodio,composti organici
volatili) e sugli effetti sulla salute.
Le stesse soluzioni presentate
(l’allontanamento dall’attività in caso sia di gravidanza che di puerperio)
valgono anche per:
- la
pulizia dei bagni (pulizia dei sanitari, pulizia di superfici
orizzontali e verticali). I fattori di rischio sono: “chimici (inalazione e
contatto cutaneo con polveri, vapori, aerosol di sostanze caustiche, irritanti
e sensibilizzanti), posturali (prolungata stazione eretta, anteroflessione
protratta del rachide, movimenti ripetuti del polso);
- la
pulizia delle cucine (lavaggio
manuale di pentole e stoviglie di grosse dimensioni, pulizia di forni e fornelli, pulizia di superfici orizzontali e
verticali). I fattori di rischio sono: “chimici (contatto cutaneo ed inalazione
di vapori, polveri e aerosol di sostanze caustiche, irritanti e
sensibilizzanti), posturali (stazione eretta prolungata ad arti superiori
sollevati, movimenti ripetuti del polso)”.
Ricordiamo, per concludere, che
il documento si sofferma anche sulla:
- pulizia delle superfici
orizzontali;
- pulizia delle superfici
verticali.
Azienda USL Viareggio, in
collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Lucca, “ La valutazione dei rischi per la salute in gravidanza e
puerperio nel settore delle pulizie”, realizzazione grafica e editoriale a
cura della Dott. Cinzia Di Pede (Ausl 5 Pisa), aggiornamento a cura della Dott.
Lucia Bramanti (PISLL Ausl 12 Viareggio) (formato PDF, 1.73 MB).
Tiziano Menduto
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