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"Profili di rischio nell’industria meccanica: addetto al trapano"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
16/06/2014 - Nella ricerca Inail
“ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e medie
imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” sono presenti schede
relative ai rischi di varie tipologie di addetti che lavorano nelle
industrie meccaniche.
Vai all’area riservata agli
abbonati dedicata a “ Profili
di rischio nei comparti produttivi: industrie meccaniche”.
Le informazioni contenute nelle
schede non sono solo uno strumento informativo di supporto per l’identificazione
delle cause principali degli infortuni e delle malattie professionali, ma anche
una base di partenza per la programmazione di interventi nella direzione del
miglioramento continuo della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dopo aver parlato nei mesi scorsi
degli addetti alla trafilatura, degli addetti
alla sabbiatura, degli addetti alla movimentazione e ai forni di
laminazione, ci soffermiamo oggi su una mansione e un’attività diffusa non
solo nell’industria meccanica.
Ci soffermiamo infatti sulla
scheda “
S.P.R.17_Addetto al trapano”,
dedicata dunque al
lavoratore
specializzato nell’utilizzo del trapano, “macchina che, mediante appositi
utensili detti punte elicoidali, consente di eseguire operazioni di foratura,
alesatura e maschiatura”. La scheda ricorda che esistono trapani di diverso
tipo “ma i più utilizzati sono quelli verticali”.
Questi i principali
fattori di rischio connessi alla
professione:
- “traumi, lacerazioni,
contusioni, ferite, schiacciamenti provocati dal contatto con organi in
movimento delle macchine, impigliamenti e trascinamenti con gli organi di
lavoro, cadute
e scivolamenti;
- lesioni agli occhi e al corpo
causate dalla proiezione di frammenti e dalla caduta durante l’attrezzaggio e
la lavorazione;
- elettrocuzione o ustioni
causate dal contatto con parti in tensione delle macchine;
- lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore (magli,
presse);
- patologie dovute alle
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio;
- lombalgie e traumi al rachide
dovuti alle vibrazioni trasmesse al corpo intero (vibrazioni trasmesse dalle
macchine/impianti a terra);
- esposizione a campi
elettromagnetici (residuale);
- intossicazione, malattie
respiratorie, dermatologiche dovute rispettivamente ad inalazione e contatto di
prodotti chimici;
- lesioni a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione manuale
dei carichi”.
Si ricorda inoltre che
nell’industria meccanica l’addetto al trapano può utilizzare anche altre
macchine/impianti come apparecchi di sollevamento (ad es. smontaggio/montaggio
utensili e pezzo da lavorare di dimensioni e peso elevati), elettroutensili (ad
es. trapani, avvitatori, smerigliatrici
per attrezzaggio e manutenzione ordinaria), utensili manuali (per attività
varie) e saldatrice (saltuariamente in attività di manutenzione).
Ci soffermiamo in particolare
sulle indicazioni e sulle misure di
misure
di prevenzione relative ai
rischi infortunistici,
con particolare riferimento agli utensili utilizzati:
- “i pavimenti dei luoghi di
lavoro devono essere fissi, stabili ed antisdrucciolevoli, nonché esenti da
cavità o piani inclinati pericolosi;
- mantenere l’area di lavoro in
ordine ed evitare l’accumulo di materiale che possa intralciare i movimenti
dell’operatore;
- dotare gli ambienti di lavoro
di sufficiente illuminazione naturale e/o artificiale;
- definire gli spazi per lo
stoccaggio dei pezzi (da magazzino) strettamente necessari alla lavorazione e
dei contenitori per la raccolta del prodotto lavorato (in seguito trasportato
in magazzino o in altro reparto);
- collocare le macchine utensili
progettando gli spazi di movimento;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’approvvigionamento del materiale dal magazzino ai
reparti di produzione al fine di evitare un’interferenza con le attività di
reparto e ribaltamenti;
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’attrezzaggio di impianti e macchine e per tutte le
operazioni di manutenzione (apparecchi ausiliari di sollevamento per facilitare
montaggio e smontaggio di pezzi pesanti);
- prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per il corretto posizionamento del pezzo oggetto della
lavorazione all’utensile;
- le macchine marcate CE devono
essere dotate dei RES mentre quelle non marcate CE vanno verificate ed adeguate
come indicato nell’allegato V del D.Lgs 81/2008 e s.m.i.”;
- “in qualsiasi situazione ed in
particolare in caso di inceppamento della macchina, vietare la rimozione delle
protezioni per intervenire, prima di aver messo la macchina fuori servizio e
prima di averla isolata dalla rete elettrica;
- obbligo di indossare tute
aderenti con bottoni e zip al collo, senza tasche sul petto e con maniche
abbottonate ai polsi. Obbligo di legare i capelli. Divieto di indossare anelli,
bracciali, collane;
- verificare la sicurezza di apparecchiature
elettriche prima del loro utilizzo. Sottoporre attrezzature elettriche
difettose o che presentano anomalie sospette ad ispezione ed eventuale
riparazione da parte di un tecnico elettricista qualificato e mantenere i cavi
elettrici in ordine;
- dotare l’ambiente di lavoro di
idonea segnaletica di sicurezza e vietare l’accesso alle persone non
autorizzate e progettare in modo adeguato le vie di circolazione per veicoli e
pedoni al fine di evitare investimenti, incidenti tra mezzi e ribaltamenti”.
E riguardo alla verifica che le
attrezzature “siano dotate dei RES e rispondano ai requisiti minimi richiesti
dall’organo di controllo”, la scheda indica di cosa dovrebbero essere dotate.
Trapano verticale sensitivo:
- “
Bloccaggio dei pezzi. Deve sempre sussistere, indipendentemente
dalle dimensioni del pezzo di volta in volta in lavorazione;
-
Protezione della zona di lavoro dell’utensile. Deve essere
costituita da un riparo mobile, in materiale trasparente, di tipo
interbloccato. Suddetto interblocco potrà anche essere escludibile mediante
selettore a chiave estraibile, da custodirsi a cura del preposto;
-
Protezione della zona trasmissione – cambio di velocità. Deve
essere previsto un carter di tipo interbloccato, o di tipo fisso. Adottare
dissipatore di inerzia o motore autofrenante, qualora sussistano effettive
condizioni di pericolo;
-
Organi di arresto di emergenza. Sono costituiti dal pulsante “a
fungo”, di colore rosso, o di una barra cosiddetta “di arresto”, che debbono
essere posti a facile portata e che debbono porre la macchina in condizione di
arresto nel più breve tempo possibile;
-
Protezione contro il riavviamento automatico. Deve essere
realizzata da un dispositivo di ‘minima tensione’, atto ad impedire
l’automatico riavviamento della macchina, a seguito del ripristino della
corrente elettrica, una volta determinatasi l’interruzione della stessa”.
Trapano verticale multiplo:
- “
Protezione della zona di lavoro dell’utensile. Deve essere
costituita da un riparo mobile, in materiale trasparente, di tipo
interbloccato. Suddetto interblocco potrà anche essere escludibile mediante
selettore a chiave estraibile, da custodirsi a cura del preposto;
-
Protezione della zona alberi cardanici: deve essere costituita da
ripari fissi;
-
Organi di arresto di emergenza. Sono costituiti dal pulsante ‘a
fungo’, di colore rosso, o di una barra cosiddetta ‘di arresto’, che debbono
essere posti a facile portata e che debbono porre la macchina in condizione di
arresto nel più breve tempo possibile;
-
Selezione dei cicli di lavorazione. Deve essere assicurata da un
selettore a chiave estraibile, da custodirsi a cura del capofficina, per la
predisposizione dei vari cicli di lavoro;
-
Protezione contro il riavviamento automatico. Deve essere
realizzata da un dispositivo di ‘minima tensione’, atto ad impedire
l’automatico riavviamento della macchina, a seguito del ripristino della
corrente elettrica, una volta determinatasi l’interruzione della stessa”.
In chiusura della scheda è
presente una breve check-list relativa agli
aspetti di sicurezza minimi richiesti dall’organo di controllo con
riferimento all’uso di trapani e di apparecchi di sollevamento (tratta dalla “ Guida al
sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico” - DGR 7629 Regione
Lombardia 10 agosto 2011).
Concludiamo ricordando che la
scheda dedicata al profilo di rischio dell’addetto al trapano presenta misure
di prevenzione in relazione anche ad
altri
rischi: rumore, vibrazioni (sistema mano-braccio e corpo intero), campi
elettromagnetici, microclima, rischi chimici e biologici, movimentazione
manuale dei carichi, lavoro ripetitivo, stress lavoro correlato,...
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.17_Addetto al trapano”, Inail/exIspesl (formato PDF, 197
kB).
RTM
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