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"ImpresaSicura: la sicurezza nella lavorazione del legno"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
12/09/2014 - Come più volte
messo in rilievo dal nostro giornale, negli ambienti di lavoro in cui si
producono
manufatti in legno sono
molte le situazioni di pericolo che, in particolari casi, possono dare luogo a
veri e propri rischi con conseguenze anche gravi per la salute e la sicurezza
dei lavoratori; ad esempio infortuni con lesioni traumatiche come ferite,
contusioni, fratture, ecc. o malattie causate o aggravate dall’attività
lavorativa.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso
via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
Per raccontare i rischi del
comparto della lavorazione del legno e
approfondire le possibili conseguenze negative sulla salute possiamo fare
riferimento a Impresa Sicura, un progetto multimediale - elaborato da EBER, EBAM, Regione
Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione
Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona
prassi nella seduta del 27 novembre 2013.
Nel progetto multimediale e, in
particolare, sfogliando il documento “
ImpresaSicura_Lavorazione
del Legno”, si segnala che la lavorazione
del legno viene realizzata attraverso “distinte fasi lavorative successive
realizzate il più delle volte in aziende diverse, molto raramente concentrate
in un unico stabilimento, in cui si parte dalla materia prima per ottenere il
prodotto finito”.
In generale la lavorazione del
legno viene distinta in due particolari fasi:
- prima
lavorazione: che consiste nella produzione di semilavorati a partire da
tronchi attraverso operazioni di segagione, sfogliatura e tranciatura;
- seconda lavorazione: dai
semilavorati al prodotto finito.
Il progetto e il documento
approfondiscono le tematiche “relative alla salute ed alla sicurezza legate
alle attività effettuate nella seconda lavorazione del legno che comprende
tutte le fasi necessarie alla produzione di oggetti finiti, quali mobili ed
infissi, a partire da semilavorati (tavole, pannelli, ecc.)”.
Si fa riferimento in particolare
al “
ciclo del mobile” (simile a
quello degli infissi) che “consiste essenzialmente nell’assemblaggio di
pannelli di dimensioni opportune e nelle operazioni rivolte al miglioramento
estetico del prodotto (impregnatura, verniciatura, rifinitura, ecc.)”.
Queste le principali fasi del ciclo
produttivo (presentate nel dettaglio nelle varie parti del documento):
- stoccaggio e prelevamento
materie prime;
- lavorazioni meccaniche;
- impregnatura e verniciatura;
- assemblaggio.
Se nella lavorazione del legno il
rischio infortunistico è “dovuto principalmente all’utilizzo di macchine” (sega
circolare, toupie,
troncatrice, sega a nastro, pialla
a filo, torni, mortasatrici, tenonatrici, pantografi, bordatrici, ecc.), a
seconda delle diverse fasi lavorative si possono avere i seguenti rischi di
esposizione a:
- vapori di formaldeide;
- vapori di resine e vernici;
- rumore;
- vibrazioni meccaniche (che
interessano sia il segmento mano-braccio, come gli utensili portatili, sia il
corpo intero, tramite utilizzo di carrelli elevatori);
- movimentazione manuale dei
carichi;
- sovraccarico biomeccanico degli
arti superiori.
Senza dimenticare inoltre “il
rischio infortunistico legato alle fasi di stoccaggio, prelevamento e trasporto
dei manufatti nei reparti, e nelle fasi di montaggio, legato in particolare al
non corretto utilizzo di utensili manuali (taglierine, avvitatori, sparachiodi,
ecc.)”.
Riguardo alle
patologie correlate alle attività di
lavorazione del legno, il documento ne presenta diverse:
- patologie che possono
instaurarsi nella lavorazione alle macchine utensili;
- patologie che possono
instaurarsi nelle operazioni di carteggiatura;
- patologie che possono
instaurarsi nelle operazioni di incollaggio;
- patologie che possono
instaurarsi nelle operazioni di impregnatura e di verniciatura;
- patologie che possono
instaurarsi nelle operazioni di assemblaggio;
- patologie che possono instaurarsi
per esposizione a rumore;
- patologie che possono
instaurarsi per esposizione a vibrazioni.
Il documento analizza anche i rischi
da:
- movimentazione manuale dei
carichi;
- sovraccarico biomeccanico degli
arti superiori.
Ci soffermiamo ad esempio sulle
patologie che possono instaurarsi nella
lavorazione alle macchine utensili.
A questo proposito si sottolinea
che nelle varie fasi di lavorazione alle macchine i principali fattori di
rischio sono rappresentati da:
-
rumore: “può essere prodotto sia dalle macchine impiegate (seghe,
piallatrici, toupie, ecc.) che dall’utilizzo di pistole ad aria compressa
(utilizzate per l’attività di spolvero) e pistole sparachiodi (ad esempio nella
lavorazione degli infissi), nonché dagli impianti di aspirazione delle polveri”;
-
polveri: “sono rappresentate essenzialmente da legno (tenero e/o
duro) e pigmenti. Si sviluppano principalmente durante le operazioni
di taglio (seghe, troncatrici, ecc.), sagomatura (toupie, pantografi,
ecc.), bordatura, foratura e in particolare durante le fasi di carteggiatura e
levigatura”.
Per ridurre l’
esposizione dei lavoratori alle polveri
“possono essere adottate varie misure di prevenzione agendo sia alla sorgente
(adeguato impianto di aspirazione
localizzata), che ponendo in essere misure tecniche ed organizzative
finalizzate alla riduzione dei livelli di polverosità
ambientale (periodiche operazioni di pulizia mediante uso di aspirapolveri,
eliminazione o riduzione al minimo dell’utilizzo di pistole ad aria compressa)
e del numero degli esposti (compartimentazione delle lavorazioni che danno
luogo a maggiore sviluppo di polveri)”. Da sottolineare poi che la IARC
(International Agency for Research on Cancer) ha classificato le polveri di
legno duro come cancerogeni di gruppo 1.
Ulteriori problemi di salute
legati alla lavorazione meccanica del legno “possono essere provocati
dall’esposizione a vapori di formaldeide, dovuti all’eventuale presenza di
colle ureiche utilizzate per la preparazione dei pannelli lavorati, dall’uso di
strumenti vibranti, dalla ripetitività delle azioni lavorative, dalle posture
scorrette legate alla cattiva progettazione della postazione di lavoro e dalla movimentazione
manuale dei carichi”.
Concludiamo questa breve
presentazione del documento, che vi invitiamo a visionare integralmente, accennando
ad alcune
patologie che possono
instaurarsi nelle operazioni di assemblaggio.
Le operazioni di assemblaggio
consistono infatti “nel montaggio finale delle varie parti componenti del
manufatto (mobile o serramento)” che può essere “effettuato in azienda o
all’esterno (ad esempio presso cantieri per i serramenti o stands per i mobili)”.
In particolare i lavoratori
addetti al montaggio “possono essere esposti a rischi da movimentazione manuale
dei carichi trovandosi spesso a trasportare elementi, anche di peso elevato,
senza ausilio di idonee attrezzature meccaniche ed in condizioni che richiedono
modalità o posture particolarmente difficoltose (presenza di scale, carenza di
spazi, ecc.). I lavoratori, inoltre, possono assumere postazioni di lavoro
incongrue (in piedi per tempi prolungati, a schiena flessa, sollevando utensili
al di sopra delle spalle, ecc.)”.
Inoltre le operazioni di
assemblaggio “possono comportare l’utilizzo di strumenti quali avvitatori e
trapano con conseguente esposizione dei lavoratori a vibrazioni del sistema
mano-braccio”.
Riportiamo l’
indice generale del documento:
Capitolo 1 Introduzione
1.1 Situazioni da valutare in
azienda
1.2 Il comparto
1.3 Informazione e formazione
Capitolo 2 Produzione manufatti in legno
2.1 Introduzione
2.2 Preparazione dei pezzi
2.3 Lavorazioni meccaniche
2.4 Impregnatura e verniciatura
2.5 Assemblaggio
Capitolo 3 Materiali impiegati
3.1 Introduzione
3.2 Materie prime
3.3 Prodotti chimici
Capitolo 4 Sicurezza
4.1 Sicurezza elettrica
4.2 Sicurezza generale delle
macchine
4.3 Principali macchine da lavoro
4.4 Sicurezza apparecchi di
sollevamento e mezzi di trasporto
4.5 Sicurezza generale:
coordinamento e organizzazione
Capitolo 5 Igiene industriale
5.1 Rumore
5.2 Vibrazioni
5.3 Rischio chimico e cancerogeno
5.4 Impianti di ventilazione e
aspirazione localizzata
5.5 Movimentazione manuale dei
carichi
5.6 Sovraccarico biomeccanico
arti superiori
Capitolo
6
Ambienti di lavoro ed emergenza
6.1 Luoghi di lavoro
6.2 Illuminazione
6.3 Microclima
6.4 Atmosfere potenzialmente
esplosive
6.5 Norme antincendio
6.6 Segnaletica di sicurezza
Capitolo 7 Dispositivi di protezione individuale
7.1 Parte generale comune a tutte
le lavorazioni
7.2 Dispositivi di protezione
della testa
7.3 Dispositivi di protezione
dell’udito
7.4 Dispositivi di protezione
degli occhi e del viso
7.5 Dispositivi di protezione
delle vie respiratorie
7.6 Dispositivi di protezione
delle mani
7.7 Dispositivi di protezione dei
piedi
7.8 Dispositivi di protezione del
corpo
7.9 Dispositivi di protezione
individuale nel settore della “lavorazione del legno”
Capitolo 8 Aspetti sanitari
8.1 Sorveglianza sanitaria
8.2 Primo soccorso
8.3 Lavoratori minorenni
8.4 Lavoratrici madri
8.5 Aspetti sanitari nel settore
del “legno”
Capitolo 9 Il mobile imbottito
9.1 Il comparto
9.2 Lavorazioni del comparto,
rischi e misure di prevenzione
9.3 Principali danni e patologie
del comparto
9.4 Principali macchine e
impianti del comparto
Tiziano Menduto
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