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"Il sovraccarico biomeccanico nei lavoratori stagionali in agricoltura"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
18/09/2014 - Molte notizie
di questi anni hanno messo in rilievo quanto spesso sia difficile la condizione
di salute e lavoro dei
lavoratori
stagionali, spesso stranieri, nel comparto agricolo. E ricordiamo che, a
questo proposito, a marzo del 2013 è stato promulgato un decreto
di semplificazioni applicabili ai lavoratori stagionali in agricoltura che
lavorano per un periodo non superiore alle cinquanta giornate lavorative
nell’arco dell’anno solare di riferimento.
Per affrontare il tema dei
rischi dei lavoratori stagionali in
agricoltura, con particolare riferimento al rischio
da sovraccarico biomeccanico, ci soffermiamo oggi su un intervento che si è
tenuto al seminario internazionale “ La
prevenzione e gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico: la parola alle
imprese e non solo”, organizzato il 14 e 15 giugno 2012 a Milano da EPM (Unità di
Ricerca Ergonomia della Postura e del Movimento).
In “
Il sovraccarico biomeccanico nelle attività di raccolta dei lavoratori
stagionali in agricoltura. Indicazioni per la sorveglianza sanitaria” - a
cura di Mario Gobbi, Gianluca Marangi e Bruno Ferro (Azienda ULSS 20 Verona),
Stefania Dolci, Laura Gaburro e Andrea Fiorio (Azienda ULSS 21 Legnago) – si
segnala che, ancora nel 2012, in Veneto “la gran parte della popolazione
lavorativa agricola non è sottoposta a visite mediche, con una estesa evasione
dell’obbligo di sorveglianza sanitaria”. E l’applicazione della normativa, il
D.Lgs 81/2008, è “complicata dal fatto che si tratta di una popolazione
costituita da lavoratori autonomi, coltivatori diretti, collaboratori familiari
e lavoratori subordinati con contratto di lavoro prevalentemente a tempo
determinato, di tipo stagionale”.
L’intervento, che è precedente
all’emanazione del decreto
interministeriale del 27 marzo 2013 sulla semplificazione in materia di
informazione, formazione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori stagionali del
settore agricolo, presenta un’analisi dettagliata riguardo alle lavorazioni
agricole e ai problemi correlati al sovraccarico biomeccanico, alla movimentazione
manuale dei carichi e alla presenza di movimenti
ripetitivi. Per ogni tipologia agronomica è stata analizzata la lavorazione
agraria scomponendola in fasi e per ogni fase si valutano: mansione; attività
svolta; singoli compiti; rischi.
L’analisi ha riguardato in
particolare:
- raccolta fragole movimentazione
2 cassette;
- raccolta fragole movimentazione
1 cassetta;
- raccolta pomodori;
- raccolta insalata;
- raccolta kiwi;
- c su carro raccoglitore;
- raccolta mele;
- cernita pomodori;
- raccolta angurie.
Ad esempio riguardo alla
raccolta fragole (movimentazione due
cassette) si è analizzata un’attività svolta da 20 addetti per sei ore di
lavoro. “Ogni cassetta pesa 5 Kg; ogni lavoratore raccoglie ca. 18 cassette/die
utilizzando una carriola; vengono prodotte 360 cassette di fragole da tutto il
gruppo omogeneo; le cassette da 5 vengono sollevate 2 volte; ogni lavoratore
porta fuori due cassette alla volta (peso sollevato di 10 Kg) con un
sollevamento”. Tutto il gruppo effettua “720 sollevamenti per la classe di 5 Kg
(singola cassetta), 360 per la classe di 10 Kg (2 cassette)”. Nel documento
sono riportati i vari indici di sollevamento e varie indicazioni (frequenza,
altezze ripiani, distanze orizzontali, asimmetria torsioni, ...).
Il documento si sofferma anche
sul documento della Regione Veneto “
Prime
indicazioni per la sorveglianza sanitaria in agricoltura” relativo al Piano
regionale agricoltura 2010-2012. Un piano regionale che aveva tra i suoi
obiettivi quello di elaborare un “modello organizzativo per la sorveglianza sanitaria
dei lavoratori agricoli, in particolare dei lavoratori stagionali, fornendo in
tal modo una linea di indirizzo che permetta agli agricoltori di assolvere agli
obblighi normativi e attuare una fondamentale misura di prevenzione”.
In particolare il documento, per
quel che riguarda il rischio da movimentazione manuale dei carichi (MMC),
indica che è importante capire se “l’indice di rischio calcolato secondo la
norma tecnica ISO 11228 – 1 (NIOSH ’93 e successive integrazioni) di cui
all’allegato XXXIII del D.Lgs 81/08, sia superiore a 1, con obbligo conseguente
di sorveglianza sanitaria”.
Nelle fasi di lavoro osservate
“dove è emersa la presenza del rischio da MMC, è stato valutato che questo
rischio può essere ridotto in seguito all’adozione di misure di prevenzione
specifiche:
- le cassette non devono superare
il peso di 5-6 Kg, e nel conferimento devono essere alzate una alla volta; il
carico da movimentare non deve comunque in nessun caso superare il peso di 25
kg per l’uomo e 15 Kg per la donna;
- i singoli bancali su cui
vengono depositate le cassette di frutta e verdura non devono superare
l’altezza di 1,10 metri;
- per la raccolta e per spostare
il carico, ove lo consenta il prodotto, si deve utilizzare come contenitore la
carriola o altra attrezzatura similare;
- devono essere minimizzati gli
elementi sfavorevoli delle azioni di sollevamento che contribuiscono ad
aumentare il rischio, quali l’altezza da terra delle mani all'inizio del
sollevamento (utile anche per mantenere una postura meno sfavorevole), la
distanza verticale e orizzontale di spostamento del peso fra inizio e fine del
sollevamento, la rotazione del tronco. Bisogna evitare azioni di sollevamento
al di sopra della linea delle spalle;
- dove possibile il lavoro di
movimentazione deve essere svolto da più lavoratori contemporaneamente, in modo
da ridurre il carico su ognuno; è sempre utile ruotare i lavoratori su mansioni
diverse nell’arco della giornata;
- è indispensabile la formazione
dei lavoratori sui metodi di movimentazione corretti e sulle procedure di
lavoro”.
Viene riportata, in conclusione,
anche una
tabella esemplificativa non
esaustiva delle principali lavorazioni agrarie con indicazioni per la
sorveglianza sanitaria in relazione a:
- orticole in serra;
- fragole in serra;
- melo, pero, pesco, albicocco, susino, ciliegio, kaki, kiwi.
Per ogni prodotto agricolo è
indicato: il periodo, la mansione, l’attività, la descrizione dell’attività, i
rischi (relativi, ad esempio, a movimentazione manuale, sovraccarico biomeccanico, problemi
posturali, movimenti ripetitivi, condizioni climatiche, ...) e le relative
indicazioni per la sorveglianza sanitaria.
Ricordiamo, per finire, che le
semplificazioni
relative alla sorveglianza sanitaria contenute nel decreto del
27 marzo indicano che riguardo alle lavorazioni di cui al comma 1 dell'articolo
1 (“generiche e semplici non richiedenti specifici requisiti professionali”)–
“ad eccezione di quelle che comportano esposizione a rischi specifici, in
relazione ai quali deve essere garantita la effettuazione della sorveglianza
sanitaria” - gli adempimenti in materia di controllo sanitario “si
considerano assolti, su scelta del datore di lavoro, senza aggravi di costi per
i lavoratori, mediante
visita medica preventiva, da
effettuarsi dal medico competente ovvero dal dipartimento di prevenzione della
ASL”.
“ Il sovraccarico biomeccanico nelle attività di raccolta dei
lavoratori stagionali in agricoltura. Indicazioni per la sorveglianza sanitaria”,
a cura di Mario Gobbi, Gianluca Marangi e Bruno Ferro (Azienda ULSS 20 Verona),
Stefania Dolci, Laura Gaburro e Andrea Fiorio (Azienda ULSS 21 Legnago),
intervento al seminario internazionale del 14 e 15 giugno 2012 “La prevenzione
e gestione del rischio da sovraccarico biomeccanico: la parola alle imprese e
non solo” (formato PDF, 1.14 MB).
RTM
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