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"In edilizia c’è una scarsa percezione degli spazi confinati"
fonte www.puntosicuro.it / Ambienti Confinati
22/12/2014 -
Anche quest’anno ad Ambiente Lavoro di Bologna si è affrontato più volte, in più contesti, il tema delicato della
prevenzione degli incidenti di lavoro negli spazi confinati, ad esempio in relazione ai problemi applicativi del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177.
https://www.youtube.com/watch?v=fkreo5oGgYs
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto
Il tema è stato affrontato anche da un punto di vista che raramente
si accosta – se non in relazione alle attività di scavo – ai problemi
degli ambienti con sospetto inquinamento o confinati: le attività nel comparto edile. Quanto sono presenti gli ambienti confinati in edilizia? E come viene applicato il DPR 177?
Per rispondere a queste domande,
abbiamo intervistato il Geometra
Paolo
Secchi, relatore al convegno del 22 ottobre 2014 “
Applicazione del D.P.R. 177/2011 a tre anni dalla sua entrata in vigore”,
organizzato da www.spazioconfinato.it,
in collaborazione con il Centro di Ricerca Interdipartimentale sulla Sicurezza
e Prevenzione dei Rischi di Modena (C.R.I.S.).
Il Geom. Secchi, che si è occupato lungamente di sicurezza come coordinatore
in fase di progetto e in fase di esecuzione, è intervenuto al convegno con una
relazione proprio relativa all’
applicazione
del DPR 177 al settore delle costruzioni.
L’intervista non si sofferma
tuttavia solo sulla sua opinione sull’applicazione ed efficacia del DPR
177/2011. Cerchiamo invece di fare chiarezza con domande concrete sugli
spazi confinati in edilizia.
Ci sono
situazioni per cui un ponteggio può diventare uno spazio confinato?
In quali casi può essere necessario applicare il DPR 177/2011 in
edilizia? E cosa capita se un coordinatore per la sicurezza rileva che i
lavoratori stanno lavorando in uno spazio non riconosciuto come confinato?
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare
integralmente l’intervista - realizzata
il 24 ottobre 2014 - e/o di leggerne una parziale e breve trascrizione.
https://www.youtube.com/watch?v=fkreo5oGgYs
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto
(...)
Quando si parla di spazi confinati raramente si fa riferimento al
comparto edile. Ci sono spazi confinati? Quali sono le principali
problematiche?
Paolo Secchi: Colgo l’occasione per essere in accordo sul fatto che
la
percezione degli spazi confinati in edilizia
attualmente non c’è molto.
Probabilmente questa carenza è
generata da un equivoco. Il DPR 177
richiama l’articolo 121 che riguarda la
presenza
di gas negli scavi. Quindi molto spesso in edilizia molte persone
considerano che l’unico spazio confinato possa essere quello.
In realtà di spazi confinati,
soprattutto nel campo industriale, ne troviamo un
numero sempre crescente. Se pensiamo a tutti i
vani tecnici, dove vengono collocati gli impianti - ad esempio gli
impianti per trattamento aria, di refrigerazione, che possono funzionare a
glicole o ammoniaca – abbiamo a che fare con spazi che possono diventare
estremamente pericolosi. Quindi in edilizia abbiamo sicuramente una casistica
che dovremo tenere in considerazione per fare delle valutazioni, nel campo
della sicurezza, adeguate.
(...)
Nel suo intervento ha mostrato alcune slide relative a ponteggi. Un
ponteggio può diventare uno spazio confinato? E con quali condizioni?
P.S.: (...) Se ad un ponteggio applichiamo dei teli di protezione e
all’interno di questo ponteggio effettuiamo delle lavorazioni – di restauro, di
ripristino, ... – utilizzando solventi ed eventualmente fiamme libere si
possono generare anche situazioni di pericolo.
La mia era una provocazione per
cercare di far intuire alle persone che seguivano il convegno che occorre una
maggiore sensibilità, ma occorre anche un
metodo
diverso per identificare questi spazi.
Anche se il DPR 177 avesse
fornito un elenco il più possibile esaustivo sicuramente il caso che ci si pone
in avanti non sarebbe compreso nell’elenco, ci troveremmo di fronte a delle
difficoltà interpretative. Quindi la mia provocazione è quella di voler
richiamare l’attenzione su questi aspetti.
Lo stesso discorso vale per le
coperture. Molto spesso si pensa a
spazi confinati come spazi piccoli, angusti. Ma non è assolutamente vero. Basti
immaginare i piani di copertura dove abbiamo impianti di raffreddamento, di
trattamento aria, che possono funzionare ad ammoniaca o avere dei gas
abbastanza invasivi e importanti dal punto di vista della sicurezza. Oppure
possiamo avere
vasche di laminazione
dove la presenza degli inquinanti è abbastanza elevata.
Dobbiamo cercare di diffondere
questa nuova abitudine a valutare gli spazi confinati ai tecnici e ai datori di
lavoro che molto spesso ritengono di non essere coinvolti in questo tipo di
argomenti.
Presentiamo un caso operativo. Un coordinatore per la sicurezza in fase
di esecuzione scopre che i lavoratori stanno lavorando in uno spazio confinato
con rischi non valutati in relazione alla specificità dell’ambiente. Cosa deve
fare?
P.S.: Secondo me il coordinatore in fase di esecuzione ha due
possibilità.
O coinvolgere il coordinatore per
la sicurezza in fase di progetto e rielaborare una procedura per gestire questa
situazione.
O direttamente può andare –
questo glielo consente la normativa - ad integrare quello che è il Piano di
Sicurezza e Coordinamento con proprie disposizioni. In questo modo andrà ad
integrare e colmare una lacuna che non era stata considerata precedentemente.
(...)
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