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"Rifiuti urbani: i compiti degli addetti alle emergenze"
fonte www.puntosicuro.it / Gestione delle Emergenze
02/02/2015 - Ricordando che si può definire
emergenza della sicurezza sul lavoro ogni
accadimento improvviso in grado di arrecare rapidamente danni gravi e
immediati ad una o più persone presenti in un determinato ambiente
lavorativo, ci soffermiamo oggi sui compiti degli
addetti all’emergenza che lavorano nella
filiera dei rifiuti.
E lo facciamo presentando i contenuti del documento elaborato dalla FP – CGIL, Pesaro Urbino e dal Patronato Inca – Cgil di Pesaro dal titolo “ Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei servizi ambientali connessi”.
Riguardo all’
addetto alle emergenze, evacuazioni, pronto soccorso e antincendio
il documento presenta innanzitutto indicazioni generali sui
compiti:
- “intervenire, in caso di
emergenza grave non più controllabile con le sole risorse aziendali, per
favorire l'evacuazione di tutte le persone secondo quanto previsto dal piano di
emergenza concordato. L'evacuazione avviene utilizzando le vie di fuga, i
luoghi sicuri e i punti di incontro previsti;
- intervenire, in caso di
incidente che ha causato infortunio, per mantenere l'infortunato il più
possibile stabile nei suoi parametri vitali, in attesa dei soccorsi
professionali specializzati; per prestare un primo
soccorso e registrare - relazionare, per quanto possibile, circa la storia,
le cause e la gravità dell'incidente, le condizioni dell'infortunato dal
momento dell'assistenza fino alla consegna ai soccorritori finali o ai medici;
- intervenire, in caso di emergenza
o incidente appena innescati (eventualmente in collaborazione con chi ha dato
l'allarme), per eliminarne o minimizzarne o controllarne lo sviluppo e il
propagarsi. In caso di insuccesso delle manovre di contenimento, l'addetto alle
emergenze abbandona e fa abbandonare il posto di lavoro;
- conoscere in modo approfondito
la dotazione antinfortunistica e antincidentale e i dispositivi aziendali
collettivi di protezione, allarme e contenimento. L'addetto alle emergenze
collabora con i responsabili della sicurezza a verificare l'idoneità,
l'aggiornamento, lo stato di manutenzione dei DPC aziendali e la propria e
altrui capacità di usarli in condizioni di emergenza, anche eseguendo prove
pratiche ed esercitazioni”.
Vengono presentati i diritti e
doveri dell'addetto alle emergenze (ad esempio riguardo a informazione e
formazione, mezzi di intervento, potestà gerarchica, orario di lavoro, ...) e
sono fornite informazioni relative alle dotazioni necessarie:
-
dotazione tecnica: “è l'insieme di dispositivi, attrezzature,
materiali di soccorso che consentono una corretta risposta alle prevedibili
esigenze urgenti di controllo dei pericoli imminenti o degli incidenti in fase
iniziale. È costituita non solo dai mezzi, strumenti e impianti previsti dalle
leggi antinfortunistiche e antincendio, ma anche dai DPI necessari all'addetto
stesso e dai DPC a disposizione dei lavoratori esposti a una situazione di
emergenza”. La dotazione “può essere prevista per legge, per prescrizione delle
autorità competenti, per standard e procedure aziendali. È molto variabile in
funzione sia dell'offerta tecnologica, sia delle esigenze di sicurezza
specifiche delle lavorazioni e dei posti di lavoro”;
-
dotazione sanitaria: “è l'insieme di medicamenti, presidi e ausili
sanitario-farmaceutici previsti dalle leggi e integrati dalle prescrizioni del
medico competente per rendere possibile il primo
soccorso all'assicurato. Può andare da una cassetta di pronto soccorso
portatile fino a un'infermeria di pronto soccorso attrezzata”. Il documento si sofferma
sulla normativa vigente con alcuni accenni alla “rigida prescrittività” di
questi anni.
Ricordando che l'addetto alle
emergenze è un lavoratore “addestrato al mantenimento minimo delle condizioni
vitali del collega infortunato fino all'arrivo dei soccorsi professionali”
vengono presentati alcuni
principi
generali d’intervento:
- “intervenire tempestivamente e
correttamente solo in situazioni di emergenza su cui si è stati addestrati e
per cui si è adeguatamente attrezzati;
- non fare 'gli eroi' e non
permettere ad altri di farlo: sono necessari prudenza, calma, professionalità,
e saper abbandonare al momento giusto;
- in caso di infortunio, non
tentare di diagnosticare, curare e guarire, ma solo di stabilizzare le
condizioni della vittima, cercando di mantenere almeno i minimi livelli vitali;
- quando si è chiamati per
un'urgenza, informarsi sulla dinamica, informare gli assistiti sulle regole di
evacuazione, registrare ogni fase dell'emergenza per essere poi pronti a
riferire;
- non consentire ai lavoratori
evacuati di abbandonare il posto di ritrovo o il luogo sicuro stabilito fino a
che non sia conclusa l'emergenza o non siano arrivati i soccorritori
professionali;
- dare ordini e disposizioni di
evacuazione o intervento semplici, chiari, non contraddittori; essere
determinati, ma tranquilli”.
Vengono poi fornite informazioni
sulle
emergenze nei vari ambienti di
lavoro.
Nei
Centri servizi (i centri di deposito e coordinamento solitamente
comprendono automezzi in autorimesse, piazzali di manovra, rampe di scarico,
locali di preparazione per gli operatori, percorsi stradali di uscita e
rientro, ...) l'addetto all'emergenza è “soprattutto tenuto a concentrarsi
sulla tempestività e la qualità del primo intervento o soccorso. Non è
richiesto altro particolare comportamento che non sia la capacità di
collaborazione e relazione con gli altri lavoratori, colleghi e soccorritori
ufficiali”.
Queste le principali
emergenze e incidenti prevedibili:
- “traumi da investimento o
schiacciamento provocati dalla movimentazione interna di automezzi e rimorchi;
- traumi da intrappolamento e
cesoiamento provocati dalla manovra o dal sollevamento di rimorchi, scarrabili,
parti pesanti mobili;
- traumi da contusioni gravi,
fratture da cadute dal basso o dall'alto, e di oggetti da automezzi e mezzi
speciali;
- danni da intossicazione,
ustione e misti per incendio di mezzi, autorimesse, zone di stoccaggio
temporaneo di rifiuti pericolosi;
- danni da folgorazione,
elettrocuzione da ricarica mezzi elettrici, maneggio quadri elettrici o altra
apparecchiatura sotto tensione”.
Riguardo invece al
lavoro su strada si indica che è “poco
probabile che durante le operazioni lavorative che si svolgono in strada
l'addetto alle emergenze abbia occasione di intervenire, perché gli eventuali
interventi su chiamata sarebbero, quasi sempre, effettuati da soccorritori
istituzionali. Nel caso un addetto all'emergenza facesse parte di una squadra
operativa sul campo, le attenzioni principali da tenere presenti sono:
- addestramento all'uso di materiale
tecnico-sanitario presente a bordo dei mezzi,
- disponibilità di un mezzo di
comunicazione a distanza, portatile o a bordo, per la chiamata SOS e l'allarme,
- utilizzo, in ore notturne o
antelucane, di mezzi d'illuminazione della scena dell'incidente e
dell'infortunato”.
Queste le principali
emergenze e incidenti prevedibili per
il lavoro
su strada:
- “traumi da investimento o
schiacciamento con mezzi propri o altrui (da circolazione stradale diurna o
notturna);
- traumi da intrappolamento e
cesoiamento provocati da parti pesanti mobili in movimento;
- traumi da contusioni gravi,
fratture da cadute dal basso (sede stradale scivolosa, gradini, marciapiedi) o
dall'alto (discesa-salita dai mezzi di carico), e di oggetti da automezzi e
mezzi speciali o da cataste di rifiuti o contenitori;
- traumi da taglio, puntura,
morsicatura, lacerazione, aggressione, da rifiuti pericolosi e da animali
aggressivi, da persone squilibrate o malavitose;
- danni da intossicazione e
ustione per incendio di mezzi, rifiuti, contenitori, o da incendi esterni;
- danni da colpi di
calore o freddo da condizioni meteorologiche estreme”.
Diamo qualche informazione su
emergenze nei
siti di smaltimento,
ricordando tuttavia che i siti
di stoccaggio intermedio e di smaltimento “presentano caratteristiche molto
simili a quelle dei centri di deposito e coordinamento”.
Gli addetti all'emergenza devono:
- “conoscere e addestrarsi a
fondo su tutti i sistemi, impianti di sicurezza, macchine fisse e mobili,
allarme e antincendio;
- prepararsi in particolare sugli
incidenti-infortuni causati dal movimento e dalle manovre interne dei mezzi
pesanti;
- acquisire elementi di
conoscenza e competenza propri della protezione civile per il caso di
catastrofi naturali che coinvolgano il piano e le pendici della discarica
all'aperto”.
Questi le principali
emergenze e incidenti prevedibili:
- “traumi da investimento o
schiacciamento provocati dalla movimentazione interna di automezzi, rimorchi,
mezzi speciali di trasporto, spianamento, sollevamento, e dal crollo o caduta
di rifiuti sciolti o imballati;
- traumi da intrappolamento e
cesoiamento provocati da parti pesanti mobili di mezzi e impianti fissi:
portelloni, saracinesche, nastri trasportatori, benne e
pale,”...
- “traumi da contusioni gravi,
fratture da cadute dal basso o dall'alto, e di oggetti da fosse,
sopraelevazioni, rifiuti e contenitori sollevati, tramogge, pavimenti o terreni
scivolosi, ...
- danni da intossicazione,
ustione e misti per incendio di mezzi, edifici, rifiuti, o da catene
incidentali di incidenti esterni;
- danni da folgorazione di quadri
elettrici, ricarica mezzi elettrici e altre apparecchiature sotto tensione, o
da fulminazione da scariche atmosferiche sul piano della discarica o sulle
superfici aperte adiacenti”.
Concludiamo ricordando che il
documento, che vi invitiamo a leggere integralmente, riporta per ogni ambiente
di lavoro anche informazioni sulla preparazione agli interventi e sulla
necessaria dotazione tecnico/sanitaria.
Per ulteriori approfondimenti
sulla normativa vigente e sulla gestione delle emergenze:
FP – CGIL, Pesaro Urbino,
Patronato Inca – Cgil di Pesaro “ Manuale della sicurezza nella filiera dei rifiuti urbani e dei
servizi ambientali connessi”, recepimento di analogo documento realizzato
da FISE - Federazione Imprese e Servizi con finanziamento dell’INAIL –
Dipartimento Documentazione, Formazione, Informazione (formato DOC, 1.08 MB).
RTM
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