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"La tutela della salute e sicurezza nelle aziende agro-zootecniche"
fonte www.puntosicuro.it / Aziende Agricole
18/02/2015 - Tra i molti
documenti informativi sulla sicurezza che vengono pubblicati sui siti dei
principali atenei italiani, alcuni sono legati strettamente alle attività che
si svolgono e agli ambienti che si frequentano nei corsi di studio.
RTM
Ad esempio per corsi di studi
come quelli in
agraria e medicina
veterinaria è probabile che siano previste
attività in campi agricoli o in stalle, con la necessità - per
studenti, docenti e operatori - di conoscere e rispettare tutte le misure di
prevenzione e protezione correlate.
A presentare specifiche
indicazioni per la prevenzione dei rischi legati alle attività svolte nei campi
e nelle stalle è un documento pubblicato sul sito dell’ Alma Mater
Studiorum – Università di Bologna dal titolo “
Sicurezza e salute nelle aziende agro-zootecniche”.
Rimandando ad una lettura
integrale del documento, che si sofferma sui dettagli e la prevenzione di molti
rischi in questi ambienti di lavoro, ci soffermiamo oggi brevemente su alcuni
argomenti trattati:
aree di transito,
macchine agricole,
rischio chimico e
fitosanitari.
Riguardo ai
luoghi di lavoro e alle
aree
di transito, il documento segnala che “all'interno di locali chiusi come
stalle, magazzini
o silos avvengono numerosi infortuni”. Ad esempio è frequente che i
pavimenti “siano irregolari e scivolosi, e sovente vi è scarsa attenzione nella
realizzazione di impalcature, posti di lavoro sopraelevati e nella sistemazione
dei parapetti. Si riscontra una minor cura nell’uso della segnaletica
riguardante, per esempio, ostacoli o vie di fuga. Inoltre, in molti edifici di
vecchia costruzione la stabilità non sempre è stata verificata, e gli edifici
abbandonati, sono spesso sprovvisti di recinzione e segnalazioni”.
Senza dimenticare che in questi
ambienti un altro fattore di rischio è la “scarsa illuminazione degli ambienti
nei quali viene svolta una attività lavorativa che può costringere il
lavoratore ad assumere posizioni disagevoli e richiedere uno sforzo eccessivo
per la vista. Una buona illuminazione riduce la fatica ed evita alterazioni
della vista, abbassa quindi il rischio di infortuni”. Altri rischi sono dovuti
invece alla viabilità esterna ed alla presenza di lavoratori o altri pedoni.
Dopo aver riportato indicazioni
per i luoghi di lavoro chiusi, il documento si sofferma infatti sui rischi
correlati anche alle
aree esterne di
accesso, transito e manovra:
- “per ridurre il rischio di
infortuni e di danni causati da collisioni tra mezzi aziendali e strutture
edilizie e favorire anche il corretto svolgimento delle lavorazioni e delle
operazioni di carico-scarico, tenere sgombri da materiale, attrezzature e
macchinari le strade interne all’azienda;
- predisporre spazio sufficiente
per consentire la manovra degli automezzi senza pericolo per eventuali pedoni;
- mantenere il fondo stradale in
buone condizioni eliminando prontamente buchi, ostacoli o dislivelli; · per
impedire la caduta accidentale di persone, predisporre opportuni parapetti, protezioni
e coperture delle vasche interrate (concimaie) e pozzi”.
Una corretta prevenzione
presuppone la definizione “di vie di accesso, aree di transito e di manovra
degli automezzi può evitare la maggior parte degli incidenti dovuti all’uso di
macchine in movimento”. Infatti le varie macchine agricole se percorrono
percorsi irregolari possono “perdere stabilità, impennarsi o ribaltarsi”. Ma
alle macchine
agricole è dedicato un capitolo a parte.
Il documento sottolinea che
le macchine e le attrezzature agricole
“rappresentano una importante causa di infortunio nel settore”. E che i
principali fattori di rischio sono legati a:
- “macchine e attrezzature troppo
vecchie o utilizzate impropriamente;
- scarsa manutenzione e mancata
sostituzione di parti soggette ad usura o di protezioni di organi in moto;
- ambiente di lavoro difficile ad
esempio con dislivelli eccessivi, terreni franosi;
- lavori pesanti in condizioni
ambientali sfavorevoli come sole intenso e lavoro serale;
- sottovalutazione del rischio a
causa eccessiva confidenza con il mezzo e dei percorsi di lavoro che possono
provocare, ad esempio, ribaltamento o impennamento del trattore sui pendii o
rottura dell’ albero
cardanico dell’attrezzatura rimorchiata per curve troppo strette;
- assenza di adeguata
informazione, formazione e addestramento su uso e manutenzione”.
Alcune
indicazioni generali per prevenire i rischi dovuti all’utilizzo
delle macchine e delle attrezzature per la lavorazione del terreno:
- “leggere attentamente i manuali
forniti dal costruttore prima di utilizzare una macchina o una
attrezzatura;
- non indossare vestiti che
possano impigliarsi in organi in movimento come sciarpe, camicie larghe, camici
aperti e legare i capelli lunghi;
- l’ uso
del trattore è riservato al solo personale esperto, autorizzato e
patentato;
- fare attenzione durante il
lavoro con trattore e macchine operatrici trainate, soprattutto in presenza di
fossati, dislivelli e terreni sconnessi;
- fare attenzione nel salire e
scendere dalla cabina di guida, utilizzando gli appositi corrimano o
maniglioni; non salire o scendere
quando la trattrice è in movimento;
- verificare costantemente che la
zona di lavoro e di manovra sia sgombra dalla presenza di persone o animali;
- tenere le macchine e le
attrezzature sempre pulite eliminando detriti e materiale estraneo che potrebbe
danneggiarle;
- osservare, non rimuovere e
tenere sempre ben visibili i segnali adesivi relativi alla sicurezza applicati
vicino alle parti più pericolose della macchina;
- far verificare la conformità
alle norme di legge delle macchine da personale tecnico esperto (ad esempio,
costruttori, officine specializzate, etc.);
- assicurarsi che le marmitte e i
tubi di scarico siano isolati e protetti dal contatto accidentale con le
superfici calde (rischio di ustioni);
- non utilizzare macchine prive
di protezioni di sicurezza e sostituire immediatamente i dispositivi di
protezione danneggiati anche se la macchina funziona regolarmente;
- assicurarsi che l’albero
cardanico sia sempre provvisto di tutte le protezioni e cioè coperchio
protettivo delle forcelle di estremità, cuffie terminali anteriori e
posteriori, guaina telescopica in plastica dura, catenella di bloccaggio della
guaina;
- prima di effettuare interventi
di manutenzione e riparazione su parti in movimento, arrestare il motore e
inserire il freno;
- non usare il trattore come
mezzo di trasporto per persone, animali o cose;
- prima di inserirsi in una
strada pubblica assicurarsi che la macchina e/o il rimorchio siano in regola
con le norme del Codice della strada (ad esempio, targa, luci di posizione,
etc.);
- scollegare gli attrezzi
trainati (ad esempio, aratro) solo su un terreno pianeggiante, con trattrice
frenata”.
Per concludere questa breve
rassegna di spunti tematici sulla prevenzione nelle aziende agro-zootecniche,
concludiamo parlando del
rischio chimico
e dell’
uso dei fitosanitari.
Si ricorda infatti che in
agricoltura le
fonti di rischio da
agenti chimici sono molteplici:
- “nelle lavorazioni del terreno,
con produzione di polvere, possono aversi contaminazioni per via dei terreni
inquinati;
- nella manipolazione di concimi
e fitosanitari;
- dai fumi prodotti dai motori a
combustione, vapori dei carburanti e contatto con lubrificanti;
- nella raccolta possono
svilupparsi polveri che contengono residui nocivi;
- nelle attività zootecniche
nell’uso di disinfestanti, disinfettanti e detergenti, nonché dalle esalazioni
presenti negli ambienti”.
In particolare l’uso improprio
degli antiparassitari “può comportare notevoli rischi per la salute.
I sintomi e i segni possono
essere lievi (malessere generale) ma anche gravi (convulsioni, svenimenti,
difficoltà respiratorie). In caso di intossicazione acuta, con dosi alte di
prodotto in tempo breve, può verificarsi anche la morte. Nelle intossicazioni
croniche l’esposizione è a piccole quantità ma per lunghi periodi e gli effetti
sono generalmente irreversibili a carico a carico dei reni, del fegato, dei
polmoni e del cervello”.
Dopo aver ricordato che
un’attenta lettura e il rispetto del contenuto nella
scheda di sicurezza – documento che correda ogni prodotto e
contiene tutte le informazioni necessarie per la prevenzione – “sono la prima
misura di salvaguardia per la salute”, il documento riporta precise indicazioni
relative a varie fasi correlate all’uso di antiparassitari:
-
misure da attuare durante la scelta e l’acquisto;
-
misure da utilizzare durante il trasporto;
-
misure da attuare durante la conservazione;
-
misure da attuare durante la preparazione del prodotto;
-
misure da attuare durante e dopo l’uso in campo;
-
misure da attuare in caso di versamento accidentale del prodotto;
-
misure da attuare in caso di contatto accidentale con il prodotto.
A titolo esemplificativo
riportiamo in chiusura di articolo le indicazioni relative alle
misure da attuare durante e dopo l’uso in
campo:
- indossare gli appropriati
dispositivi di protezione individuale;
- non mangiare, bere o fumare e
non pulirsi la faccia con i polsini della camicia;
- disporsi sempre sopravento in
modo che il prodotto si disperda alle spalle;
- non erogare gli antiparassitari
in caso di pioggia;
- utilizzare solo le dosi
indicate;
- segnalare le aree interessate
dal trattamento con cartelli ben visibili (‘coltura trattata con fitofarmaci’);
- durante le pause (che devono
essere piuttosto frequenti) allontanarsi dalla zona trattata e lavarsi
accuratamente le mani e il viso;
- alla fine del trattamento
lavare accuratamente i dispositivi di protezione individuale ed effettuare una
doccia accurata;
- rispettare sempre i tempi di
carenza ed i tempi di rientro”.
L’
indice del documento:
- I luoghi di lavoro e le aree di
transito
- Le macchine agricole
- Il rischio chimico e i
fitosanitari
- La movimentazione manuale dei
carichi
- I dispositivi di protezione
individuale
- Il rischio elettrico
- Il rischio incendio
- Il rumore
- Le vibrazioni
- Il rischio da esposizione al
sole
- Il rischio da calore
- Il rischio biologico
Alma Mater Studiorum – Università
di Bologna, “ Sicurezza e salute nelle aziende agro-zootecniche” (formato
PDF, 103 kB).
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