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"Imparare dagli errori: la carenza di visibilità nei carrelli elevatori"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
02/04/2015 - Continuiamo ad occuparci di uno dei principali rischi nell’uso di
attrezzature di lavoro semoventi negli ambienti lavorativi: il rischio di investimento. E lo facciamo ancora all’interno del grande spazio che in questi mesi la rubrica sta dedicando agli incidenti relativi all’
uso dei carrelli elevatori.
In questo articolo focalizziamo l’attenzione su un aspetto che
spesso è alla base di molti investimenti che avvengono con i carrelli
elevatori: la
carenza di visibilità.
Come sempre, prima di presentare casi di infortunio e indicazioni per la prevenzione, ricordiamo ai nostri lettori:
- che la nostra fonte per le dinamiche e le analisi degli incidenti è costituita dalle schede presenti nella banca dati di INFOR.MO.;
- che il
carrello elevatore semovente con conducente a bordo è tra le attrezzature di lavoro per le quali l’ Accordo Stato-Regioni inerente le attrezzature di lavoro, pubblicato il 22 febbraio 2012, richiede una specifica abilitazione degli operatori.
I casi
Il
primo caso riguarda un infortunio avvenuto durante
l'attraversamento a piedi all'interno di un
capannone adibito a magazzino.
Durante l’attraversamento una
lavoratrice viene investita da un carrello elevatore.
Il conducente del carrello
infatti non si avvede della presenza della collega in quanto il materiale
trasportato sulle forche ostruisce completamente la visuale.
La lavoratrice muore sul colpo a
causa della gravità delle ferite riportate.
Il
fattore causale è evidente: condurre il carrello
elevatore con la visuale completamente impedita dal carico trasportato.
Il
secondo caso riguarda un investimento di un carrello elevatore che
sta transitando nell’area esterna aziendale, fra due capannoni.
Il carrellista sta portando con
il carrello delle pelli poste su bancali all’interno di un reparto produttivo.
Il carico delle pelli non consente la visuale centrale ma solo quella laterale
che comunque permette al carrellista di procedere.
Ad un certo punto sente delle
urla, si ferma e nota il titolare dell’azienda sotto le forche. Il titolare
muore per arresto circolatorio – respiratorio da schiacciamento.
Il titolare, che era uscito dal
capannone per entrare in un altro, “non si era accorto dell’arrivo del carrello
in quanto stava telefonando al cellulare. L’evento è accaduto perché il
carrellista non aveva la completa visibilità e quindi non procedeva in
retromarcia e perché il titolare non ha prestato attenzione al sopraggiungere
del carrello”.
Questi i principali
fattori causali individuati:
- l’infortunato transitava
nell’area esterna senza badare all’eventuale presenza di mezzi;
- il carrellista guidava senza
completa visibilità.
La prevenzione
Ci siamo già soffermati, nel
precedente articolo dedicato agli incidenti
correlati al rischio di investimento, su alcune delle principali
regole di sicurezza per la conduzione dei
carrelli, come le regole di guardare sempre nella direzione in cui si procede
con il carrello, di non azionare il carrello se non è possibile una buona
visibilità e, se la visuale anteriore è ostacolata, di procedere in
retromarcia. Regole contenute nelle “ Linee Guida per
la gestione del rischio da carrelli trasportatori” pubblicate dall’ Azienda Sanitaria n. 5 Ovest Vicentino.
Alcune analisi svolte sulle
dinamiche degli incidenti con i carrelli elevatori, mostrano inoltre che in
molti casi le cause sono addebitabili ad una
non adeguata formazione, informazione, addestramento per la
conduzione in sicurezza del mezzo.
Ci soffermiamo dunque oggi sulla formazione dei carrellisti
con riferimento a quanto richiesto dall’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio
2012.
Ricordiamo i requisiti minimi per
i corsi per lavoratori addetti alla
conduzione
di carrelli elevatori con conducente a bordo.
Sono previsti diversi
moduli: modulo giuridico, modulo
tecnico e modulo pratico.
Un
modulo giuridico (1ora):
- “cenni normativi di igiene e
sicurezza del lavoro con riferimento all’uso di attrezzature di lavoro
semoventi con conducente a bordo;
- responsabilità dell’operatore”.
Un
modulo tecnico (7 ore): ;
- “tipologie dei veicoli per il
trasporto interno;
- rischi connessi all’uso dei carrelli
elevatori: caduta del carico, ribaltamento, urti delle persone, …;
- nozioni di fisica: equilibrio
di un corpo, stabilità statica e dinamica, portata del carrello elevatore;
- tecnologia dei carrelli:
meccanismi loro caratteristiche, funzione e principi di funzionamento;
- componenti principali: organi
di presa, montanti di sollevamento, posto guida con sedile, organi di comando,
dispositivi di segnalazione o di controllo, freni, tipologie di gommatura,
contrappeso, …;
- sistemi di carica delle
batterie, sicurezze circa le modalità di utilizzo anche in relazione
all’ambiente;
- dispositivi di comando e di
sicurezza: identificazione e funzionamento, sist. protezione attiva” e passiva;
- “lettura delle targhette,
tabelle o diagrammi di portata nominale ed effettiva; influenza delle
condizioni di utilizzo sulle caratteristiche nominali di portata, gli ausili
alla conduzione”,indicatori carico;
- controlli e manutenzione;
- utilizzo in sicurezza dei
carrelli elevatori: procedure di movimentazione, percorsi pedonali, ostacoli,
incroci, strettoie, portoni, varchi, pendenze, segnaletica di sicurezza, lavori
in terreni scivolosi ed in pendenza, nozioni di guida, norme sulla
circolazione, movimentazione
dei carichi e stoccaggio, DPI”.
Inoltre sono previsti altri
moduli pratici per i carrelli
industriali semoventi (4 ore), per i carrelli semoventi a braccio telescopico
(4 ore), per i carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi (4
ore) e per carrelli industriali semoventi, carrelli semoventi a braccio
telescopico e carrelli/sollevatori/elevatori semoventi telescopici rotativi (8
ore).
Ad esempio il
modulo pratico per i carrelli industriali
semoventi prevede: illustrazione dei vari componenti e delle sicurezze
seguendo le istruzioni di uso del carrello; manutenzioni, verifiche giornaliere
e periodiche di legge e secondo le istruzioni di uso del carrello; guida su
percorso di prova per evidenziare le corrette manovre a vuoto e col carico.
Concludiamo ricordando che il
documento “ Carrelli
elevatori e viabilità sicura in azienda”, correlato al
Piano Mirato di Prevenzione dell’ Azienda
sanitaria locale della provincia di Monza e Brianza, riporta i risultati
dei questionari di autovalutazioni inviati alle aziende sull’uso dei carrelli
elevatori.
E riguardo al tema degli
investimenti e della
viabilità, le
autovalutazioni indicano che “il 65% delle aziende dichiara di avere un piano
di viabilità all’interno della propria azienda, mentre il restante 35% non lo
ha o non lo ritiene necessario”. Nel 60% delle aziende “è installata la
segnaletica, mentre nel 34% non lo ritiene necessario. Tra le ditte che hanno
definito la segnaletica interna, un terzo di queste hanno correttamente
implementato un sistema di manutenzione della segnaletica, che inevitabilmente
è soggetta ad usura”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
3198 e
1858a (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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