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"I DPI per il rischio elettrico: cosa dice la direttiva?"
fonte www.puntosicuro.it / RISCHIO ELETTRICO
13/04/2015 - Riguardo ai
rischi elettrici il D.Lgs. 81/2008
stabilisce vari e precisi adempimenti a carico al Datore di lavoro per arrivare
all’adozione di tutte le misure atte ad eliminare o ridurre al minimo il
rischio di natura elettrica, anche individuando i
dispositivi di protezione individuali necessari per la tutela della
sicurezza degli operatori. Obblighi che possono differenziarsi a seconda del
livello di tensione delle parti attive, prossime o in vicinanza, che possono
costituire fonte di pericolo durante le attività lavorative.
Per affrontare il tema dei
dispositivi di protezione utilizzabili in
presenza di rischi elettrici, possiamo fare riferimento agli atti del
seminario Inail, dal titolo " La
Sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico. Le ‘nuove regole’”,
che si è tenuto a Roma l’11 marzo 2014. Un seminario che si è proposto
l’obiettivo di fare il punto della situazione, a fronte della evoluzione
normativa di questi anni, fornendo un quadro di insieme della complessa
tematica riguardante i lavori in bassa ed in alta
tensione.
L’intervento “
La direttiva 89/686/CEE e i DPI utilizzati
in presenza di rischio elettrico”, a cura di Carlo Granata (Honeywell
Safety Products), ricorda che per dispositivi di protezione individuale (DPI)
si intendono i “prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che
l'indossi o comunque li porti con sé da rischi per la salute e la sicurezza”
(D.Lgs. 475/92 - Attuazione della direttiva 89/686/CEE). E i DPI – come
indicato nel D.Lgs. 81/2008 - devono essere impiegati “quando i rischi non
possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di
prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o
procedimenti di riorganizzazione del lavoro”: vanno cioè utilizzati come extrema
ratio, “solo quando non è possibile eliminare il rischio altrimenti”.
Inoltre i dispositivi
di protezione individuale devono:
- “essere adeguati ai rischi da
prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore;
- essere adeguati alle condizioni
esistenti sul luogo di lavoro;
- tenere conto delle esigenze
ergonomiche o di salute del lavoratore”.
Devono poi riportare il
marchio CE, che “indica la conformità
ai requisiti essenziali di salute e sicurezza”, devono contenere un “manuale di
istruzioni per l'uso, conservazione, pulizia, manutenzione, data di scadenza,
categoria e limiti d'uso scritto nelle lingue ufficiali”.
In particolare si ricorda che i
DPI sono divisi in
tre categorie, in
funzione del tipo di rischio:
-
I categoria: “dispositivi di facile progettazione e destinati a
salvaguardare gli utilizzatori da danni lievi - autocertificati dal
produttore”;
-
II categoria: tutti quelli non rientranti nelle altre due categorie
- prototipo certificato da un ente notificato;
-
III categoria: “dispositivi di progettazione complessa e destinati
a proteggere da rischi di morte o di lesioni gravi – ad esempio i DPI destinati
a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni
elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni
elettriche - prototipo certificato da un ente notificato + controllo della
produzione o del prodotto finito”.
Dopo aver riportato alcuni marchi
e simboli presenti sui DPI e le varie tipologie di interventi sotto tensione
(lavoro sotto tensione a distanza; lavoro sotto tensione a contatto; lavoro
sotto tensione a potenziale), l’intervento ricorda quali sono i
rischi specifici nelle attività che
espongono a tensioni elettriche pericolose:
-
folgorazione (comunemente detta “scossa”): “è il passaggio di una
forte corrente elettrica attraverso il corpo. Può avere diversi effetti: da una
leggero formicolio all’arresto cardiaco; le ustioni sono le lesioni più comuni.
La gravità di una scossa elettrica dipende da: intensità, tensione e frequenza
della corrente; resistenza del corpo (superficie di contatto, spessore della
pelle, peso, salute, sesso, umidità ..); tempo di esposizione durante il quale
il corpo rimane nel circuito; tipo di corrente (alternata o diretta). I dispositivi
di protezione isolanti sono in grado di offrire una protezione adeguata contro
le scosse elettriche fino a d un certo voltaggio”;
-
sviluppo di un arco elettrico: “può rappresentare un pericolo a
causa dell'elevato calore generato, dell'esplosione dell'aria rapidamente
riscaldata, dalla vaporizzazione di metalli e dall'intensa emissione di raggi
ultravioletti. I danni prodotti all'organismo sono di tipo termico (ustioni) e
meccanico (fratture, danni agli organi interni). La contrazione muscolare
involontaria può provocare movimenti bruschi e pericolosi, cadute e altri
incidenti. I materiali ignifughi, ‘flame retardant’ o, meglio, specificamente
testati all’arco possono offrire una protezione adeguata”.
Veniamo dunque ad alcuni
dispositivi di protezione individuali e
attrezzature isolanti: guanti/manicotti; calzature; elmetti/visiere;
tappeti; attrezzi isolanti; tubi, coperte.
Questi invece
DPI e attrezzature di protezione contro
l’arco elettrico: abbigliamento ignifugo; guanti/manicotti;
elmetti/visiere; coperte.
In particolare i
guanti isolanti “sono i DPI più
importanti per i lavori elettrici: sono la prima linea di difesa con le parti sotto
tensione; possono essere utilizzati come protezione diretta (lavori a
contatto) o secondaria (in abbinamento ad attrezzi isolanti)”.
Queste sono le principali
caratteristiche “secondo la
norma EN
60903:
- guanti isolanti da utilizzare
con sopra guanto per protezione meccanica;
- guanti isolanti ‘
composite’ con protezione meccanica
inclusa (prove specifiche ad abrasione, taglio, perforazione e strappo): Test
indipendenti dimostrano l’ottima resistenza dei guanti composite all’arco
elettrico;
- 6 categorie (00, 0, 1, 2, 3 e
4) a seconda della tensione di utilizzo raccomandata: da 500 V a 36.000 V AC;
- 4 proprietà speciali: A
(acido), H (petrolio), Z (ozono), R (A + H + Z), C (temperatura molto bassa):
non si tratta di guanti con resistenza chimica: la ratio è che i guanti devono
garantire la protezione elettrica anche dopo essere stati a contatto con
determinate sostanze chimiche (e.g. fuoriuscite da trasformatori o batterie) o
esposti ad agenti esterni”.
Altri dispositivi di protezione:
-
maniche isolanti: “sono utilizzate per prevenire contatti con parti
sotto tensione nella parte superiore del braccio. Sono utilizzate in
abbinamento ai guanti isolanti e offrono lo stesso livello di protezione. La
norma di riferimento è la EN 60984;
-
elmetto: indossare l’elmetto serve per prevenire il rischio di
lesioni dalla caduta di oggetti o colpi alla testa; gli elmetti di
sicurezza devono soddisfare la norma EN 397. Gli elmetti di sicurezza
idonei per le operazioni elettriche fino a 1000 V AC devono soddisfare i
requisiti previsti dalla norma EN 50365. Tali elmetti, quando utilizzati
insieme ad altri equipaggiamenti di protezione isolanti, impediscono che
correnti pericolose percorrano il corpo delle persone attraverso la testa;
-
visiere: indossare visiere od occhiali serve a proteggere il viso
da aggressioni meccaniche (ad es. proiezioni di schegge), chimiche (ad es.
spruzzi o polveri) o radiazioni. Nello specifico, per una efficace protezione
da arco elettrico, solo le visiere sono in grado di offrire una protezione
adeguata (norma EN 166, simbolo ‘8’)”;
-
calzature isolanti: “gli stivali o le scarpe isolanti proteggono
l'utilizzatore contro le scosse elettriche impedendo il passaggio di corrente
pericolosa attraverso i piedi”. Questi DPI devono soddisfare la norma EN 50321
che prevede due classi di protezione e “prove dielettriche sulla calzatura
completa (non solo la suola!). Esistono anche sopra-calzature (da indossare
sopra le calzature da lavoro) che soddisfano la norma”;
-
abbigliamento protettivo arco elettrico: l’intervento ricorda che
per determinare i DPI adeguati per la protezione dall'arco elettrico occorre
considerare diversi parametri e dunque “un’accurata analisi del rischio è
fondamentale per scegliere una protezione adeguata”. La principale norma di
riferimento è la IEC 61482-2 “Indumenti di protezione contro gli effetti
termici dell'arco elettrico”.
Rimandando ad una lettura
integrale dell’intervento, che riporta anche un elenco non esaustivo di norme
tecniche per DPI e attrezzature per i lavori sotto tensione e per la protezione
da arco elettrico, concludiamo con le indicazioni, riportate dal relatore,
relative al
rispetto delle istruzioni
per l’uso e la manutenzione dei DPI.
Ad esempio riguardo i
guanti isolanti si indica che:
- “i guanti isolanti sono
realizzati con lattice naturale, materiale deperibile se esposto a luce, calore
e aria;
- prima di ogni utilizzo:
controllare i guanti visivamente e gonfiare con aria per verificare eventuali
perdite;
- dopo l'uso: pulire e asciugare
i guanti accuratamente;
- conservare i guanti lontano da
fonti di calore, ozono e luce diretta;
- collaudare o sostituire i
guanti ogni 6/12 mesi;
- se uno dei due guanti appartenenti
ad un paio è ritenuto non sicuro, il paio non dovrebbe essere utilizzato”.
“ La direttiva 89/686/CEE e i DPI utilizzati in presenza di
rischio elettrico”, a cura di Carlo Granata (Honeywell Safety Products), intervento
al convegno "La Sicurezza nei lavori in presenza di rischio elettrico. Le
‘nuove regole’” (formato PDF, 1.05 MB).
Tiziano Menduto
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