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"I rischi nell’uso di attrezzature nel comparto zootecnico"
fonte www.puntosicuro.it / Aziende Agricole
15/04/2015 - Sono diversi i rischi, a volte anche nuovi rischi emergenti, che riguardano le
attività del comparto zootecnico, specialmente con riferimento all’utilizzo delle
macchine e attrezzature di lavoro.
Per parlarne riprendiamo gli atti di un convegno, organizzato il 24 ottobre 2013 da Veneto Agricoltura, l’Azienda Regionale per i settori Agricolo, Forestale e Agro-Alimentare della Regione Veneto, dal titolo “
Rischi per la salute e la sicurezza in azienda agricola: analisi dei rischi determinati dall’impiego di macchine e attrezzature”.
Dei problemi e dei rischi del
comparto zootecnico si parla in particolare nell’intervento “
I fattori di rischio legati all'utilizzo
delle principali macchine e attrezzature del comparto zootecnico”, a cura
di Maggiorino Spezia (SPSAL dell’ ASL
di Mantova), dove il relatore fa un esame delle principali fasi di lavoro
legate all’allevamento dei bovini e delle principali attrezzature utilizzate,
mettendo in evidenza i rischi principali e le possibili soluzioni.
In particolare le
fasi principali del ciclo di lavoro
prevedono attività correlate alla
gestione
degli animali (movimentazione, mungitura, trattamenti sanitari – cure -
riproduzione), alla
gestione
dell’alimentazione (stoccaggio e conservazione, preparazione e
distribuzione) e alla
gestione dei
reflui zootecnici (pulizia dei ricoveri, veicolazione, stoccaggio e
trattamento dei reflui, utilizzo agronomico).
Riguardo alla
movimentazione degli animali i
principali rischi sono: “contatto accidentale con gli animali; schiacciamenti;
cariche; cadute e scivolamenti”.
E per prevenire questi rischi “si
deve disporre di strutture che permettano di governare gli
animali senza costringere l’operatore a restare isolato in mezzo alla
mandria libera. Disporre di corridoi di sicurezza o di camminamenti allestiti
in modo da movimentare gli animali in fila indiana; disporre delle rastrelliere
autocatturanti; disporre di varchi di fuga dai recinti”. È poi importante avere
“pavimenti non scivolosi o con rigatura” e calzature antiscivolo.
Veniamo alla
mungitura.
Questi i
rischi principali: “traumatismi degli arti superiori dovuti ai
calci delle bovine, posture scorrette, rischio ergonomico, microclima
sfavorevole, rischio
biologico, rischio di caduta e scivolamenti, rumore”.
Queste invece le possibili
soluzioni: “sale di mungitura in
parallelo, corretto dimensionamento della fossa del mungitore, riscaldamento,
adeguata pulizia ed utilizzo di DPI, pavimenti in resina o in porfido, scale di
accesso con gradini antiscivolo, corrimano e parapetti, isolamento acustico dei
depressori”.
Il relatore si sofferma poi
ampiamente sul
rifacimento delle
lettiere.
Per questa operazione vengono
utilizzate “
macchine srotolatrici di
rotoballe con lanciapaglia; macchine simili vengono usate anche per la
distribuzione del foraggio”.
In questo caso i rischi sono
legati alla “mancanza di protezione della turbina ed altri organi in movimento,
o alla scadente protezione offerta: è possibile raggiungere facilmente gli
organi pericolosi in movimento con gli arti superiori. Si sono verificati molti
infortuni gravissimi legati a questo rischio. La soluzione è tecnicamente molto
semplice”.
E un altro rischio nell’uso di
queste macchine è la “mancanza di interblocco tra la turbina ed il portellone
posteriore, così è possibile accedere alla vasca di contenimento anche con
turbina in moto e portellone aperto. Il problema non è di immediata risoluzione
perché la turbina è azionata direttamente dalla trasmissione cardanica mentre
il portellone è comandato idraulicamente da un’apposita pompa”.
Altre
indicazioni per la prevenzione:
- “occorre prestare molta
attenzione nell’acquisto di queste macchine e scegliere quelle più sicure;
- il convogliatore deve avere una
lunghezza minima di 850 mm rispetto al bordo esterno della turbina;
- il portellone deve essere
interbloccato, quando è aperto la turbina non può girare;
- per le macchine esistenti
possono essere fatte modifiche da richiedere ai costruttori;
- un’altra misura di sicurezza è
rappresentata dai comandi di azionamento ad azione mantenuta, dislocati lontano
dalle zone di pericolo”.
La relazione si sofferma anche
sulla
preparazione dell’alimento con
l’impiego di
carri desilatori trincia
miscelatori Unifeed.
Questi i
rischi principali: “presa trascinamento contatto con elementi della
trasmissione del moto, caduta dell’operatore all’interno della tramoggia,
caduta nella fase di salita e discesa dal mezzo, contato con le coclee in
movimento, cesoiamento tra il braccio a l ed il cassone, contatto con l’ organo
desilatore, lancio di materiale, contatto con il nastro trasportatore o con
la coclea di scarico, azionamento accidentale degli organi di comando,
schiacciamento accidentale nelle fasi di aggancio dei mezzi, ribaltamento,
schizzi d’olio in pressione, investimenti durante le manovra, polveri - rumori
– vibrazioni”.
Rimandando ad una lettura
integrale dell’intervento, ricco anche di immagini esemplificative, ricordiamo
brevemente le principali misure di prevenzione che riguardano:
- ubicazione dei comandi manuali;
- dispositivi di carico;
- dispositivi di miscelazione;
- azionamento delle coclee
attraverso un comando ad azione mantenuta”.
L’intervento si sofferma anche
sullo
stoccaggio e conservazione dei
fieni e dei lettimi in rotoballe.
In questo caso i
rischi principali sono legati
“all’investimento di persone a terra per precipitazione
delle rotoballe, dovuta a svariate cause, legate alla loro forma,
composizione, modalità di gestione degli stoccaggi e modalità di
movimentazione, ecc”.
Le
soluzioni preventive possono riguardare ad esempio: dispositivi di
contenimento; segregazione dell’area di manovra; recinzione area di manovra.
Viene anche presentato un
“sistema con fune principale pre-tensionata e funi secondarie collegate alla
fune principale, in modo che una deformazione del sistema, in fase di perdita
di equilibrio della pila di rotoballe, genera una spinta stabilizzante in grado
di trattenere la pila stessa, o quantomeno, di impedirne una caduta rovinosa”.
Ci si sofferma poi sui
pericoli dei silos.
Ad esempio nel caso dei
silos verticali vi sono rischi:
“strutturali, di caduta, meccanici da contatto con organi pericolosi,
elettrici, incendio, esplosione, chimici da gas di fermentazione, da polveri”.
Queste brevemente le
soluzioni preventive: “collocazione adeguata,
protezione contro gli urti, adeguatezza delle scale, installazione di parapetti
sulle postazioni sopraelevate, protezioni adeguate degli organi pericolosi,
ventilazione delle fosse, utilizzo DPI, predisposizione di procedure per gli
interventi all’interno dei sili”.
Concludiamo questa breve
presentazione ricordando che l’intervento si sofferma anche sui rischi
correlati ai silos orizzontali e alle vasche
di stoccaggio dei liquami.
“ I fattori di rischio legati all'utilizzo delle principali
macchine e attrezzature del comparto zootecnico”, a cura di Maggiorino
Spezia (SPSAL dell’ASL di Mantova), intervento al convegno “Rischi per la
salute e la sicurezza in azienda agricola: analisi dei rischi determinati
dall’impiego di macchine e attrezzature” (formato PDF, 2.66 MB).
RTM
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