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"Le 10 domande più frequenti sul tema della postazione di lavoro in ufficio"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
23/06/2015 -
Pubblichiamo un documento tratto da SUVA-CFSL. Ricordiamo che anche se
i documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati
possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
Le 10 domande più frequenti sul tema della postazione di lavoro in
ufficio
1. Quando e perché il lavoro in
ufficio può diventare stressante?
Più sono i fattori di disturbo
presenti sul posto e nell'ambiente di lavoro, più aumenta lo stress.
Possono costituire un problema
fattori come un'illuminazione inadeguata, il rumore, un microclima
non favorevole, ma anche difetti di vista non adeguatamente corretti ed
elementi di natura psicofisica.
Il lavoro d'ufficio, inoltre,
viene svolto prevalentemente stando seduti e la tensione statica della muscolatura
favorisce l'insorgere di vari disturbi, specie se si assumono posture forzate a
causa di postazioni di lavoro non disposte in maniera corretta. Si tratta quasi
sempre di problemi muscolari e alla schiena di natura cronica, che eventuali
tensioni psicologiche possono ulteriormente incrementare.
2. Quali sono le principali cause
di infortunio e come si possono prevenire?
Più della metà degli infortuni sul
lavoro si verifica nel settore dei servizi e quasi sempre si tratta di inciampi e
cadute. Le relative cause sono da ricondurre a difetti tecnici e di
costruzione (per es. usura, errore di progettazione), problemi di
organizzazione (per es. sovraccarico di lavoro, tempi troppo ridotti, clima di
lavoro negativo) e fattori umani (distrazione, fretta, stanchezza). Ogni anno
il 5% dei lavoratori subisce un infortunio in ufficio, il che si traduce da un
lato in periodi di assenza, dall'altro in ore straordinarie a carico di altri
collaboratori. Per evitare tali infortuni, in ufficio bisogna fare attenzione a
collocare, sollevare e trasportare gli oggetti in maniera corretta come pure a
lasciare libere tutte le vie di circolazione. Anche cassetti e canaline dei cavi
aperti, versamenti di liquidi sul pavimento o angoli rialzati dei tappeti
possono essere causa di infortunio, dunque sono situazioni da evitare o a cui
porre tempestivamente rimedio.
3. Come regolare sedia e
scrivania?
Ogni persona ha una propria conformazione
fisica e dunque anche sedia e scrivania dovrebbero
essere regolate secondo tali
caratteristiche individuali. Non si tratta solo di tenere conto della statura, ma
anche del peso e della lunghezza degli arti. Per una postura seduta corretta,
si fa riferimento ai gomiti: la scrivania va regolata alla loro altezza, senza
sollevare le spalle. Si raccomanda anche di lavorare in piedi, di tanto in
tanto. È possibile farlo con le scrivanie dotate di regolazione elettrica dell'altezza,
i tavolini alti o i piani di appoggio rialzati, che possono essere utilizzati
per prendere appunti, brevi telefonate o riunioni con i colleghi. Anche per le
scrivanie alte vale la stessa regola, ossia il piano deve essere regolato
all'altezza dei gomiti.
Una sedia ergonomica ha uno
schienale regolabile in altezza o un supporto lombare regolabile a parte. La
curvatura dello schienale deve trovarsi all'altezza delle vertebre lombari.
Inoltre, è
importante che l'altezza della
sedia nonché la profondità della seduta siano regolabili. I braccioli di supporto
non sono obbligatori ma, se presenti, devono poter essere spostati indietro per
evitare che si incastrino sul bordo della scrivania. Una postura seduta
corretta al videoterminale presuppone che il corpo sia ben diritto. I piedi
devono appoggiare completamente sul pavimento mentre cosce e parte inferiore
delle gambe devono formare un angolo di 90 gradi rispetto al pavimento,
evitando così punti di compressione che ostacolano la circolazione del sangue.
4. Qual è la disposizione
migliore di un posto di lavoro al videoterminale?
La disposizione di un posto di
lavoro al videoterminale
prevede un corretto posizionamento di sedia, schermo, tastiera e mouse, che
vanno considerati come un'unità. È importante che siano allineati su uno stesso
asse e che il mouse si trovi più vicino possibile alla tastiera. I documenti
devono essere posizionati tra la tastiera e lo schermo, non davanti alla
tastiera. La distanza della tastiera dal bordo della scrivania deve essere di
10-15 cm. Se si hanno problemi alle spalle, ai gomiti o alle articolazioni delle
mani, bisogna utilizzare una tastiera senza blocco numerico al fine di ridurre
al minimo il carico laterale sulle articolazioni interessate. Lo schermo deve
essere posizionato in modo da non dover ruotare il corpo, evitando riflessi e
abbagli sul monitor provenienti da fonti di luce. La distanza ideale tra
lavoratore e schermo è pari alla lunghezza di un braccio mentre l'altezza
ideale è quella di un palmo sotto gli occhi.
5. Quali sono i requisiti di una
corretta illuminazione?
Il posto di lavoro deve essere
possibilmente illuminato con luce naturale, evitando fastidiosi effetti di abbagliamento.
Ma poiché ciò non è possibile in molti casi, è necessario assicurare una buona illuminazione
artificiale di almeno 500 Lux. Considerato che il fabbisogno di luce aumenta
con il passare degli anni, può essere d'aiuto dotare la postazione di lavoro di
una lampada individuale, facendo naturalmente attenzione ai collaboratori più giovani
per non abbagliarli. È possibile evitare tale situazione, organizzando
adeguatamente il posto di lavoro o servendosi di elementi divisori o di schermatura
della luce, come pannelli insonorizzati o piante. In questo caso, è importante
prestare attenzione a non impedire il passaggio della luce naturale o la vista
sull'esterno.
6.
Quanto spazio deve mettermi a
disposizione il datore di lavoro?
In prossimità diretta del posto
di lavoro, per motivi di sicurezza, bisogna garantire un'adeguata libertà di
movimento. Ciò significa disporre di un piano della scrivania che misuri minimo
160 x 80 cm, per un'adeguata superficie di appoggio, e di uno spazio di
movimento di almeno 100 cm per la sedia tra bordo della scrivania e ostacolo
più vicino nella parte posteriore. Se tale ostacolo è rappresentato da un
archivio con cassetti estraibili, si fa riferimento alle misure a cassetti
aperti. Molto importanti anche l'accesso alla postazione personale, che
dev'essere almeno 60 cm, e le vie di circolazione, larghe almeno 80 cm.
Inoltre, è necessario assicurare uno spazio per riporre il materiale necessario
al lavoro e uno per gli oggetti personali, come soprabito, ombrello e borsa.
Una semplice regola empirica prevede 8 – 10 m² di spazio per posto di lavoro,
ma per attività più complesse o gruppi più grandi, dati i maggiori fattori di
disturbo (come il livello di rumore) le dimensioni vanno aumentate a 12 – 15 m².
Oltre alla stanza riservata ai colloqui, fanno parte del posto di lavoro le
toilette e una zona di riposo bene illuminata con vista sull'esterno. È
importante tener conto di questi spazi supplementari sin dalla fase di
pianificazione di un ufficio.
7. Quali sono le condizioni climatiche
più adeguate di un ufficio?
Le condizioni climatiche
influenzano la nostra salute e, come per lo stress, la sensibilità varia da persona
a persona. Spesso basta parlarsi tra colleghi per regolare al meglio la
temperatura ambiente.
I seguenti valori indicativi di
una temperatura
ambiente ideale sono comunque validi per la gran parte dei casi: d'inverno la
temperatura va impostata sui 21-23 °C, d'estate si può arrivare a 25 °C.
L'umidità ideale dell'aria è tra
il 30 e il 65%. Per aumentare la sensazione di benessere, si possono disporre
delle piante mentre arieggiare regolarmente gli ambienti permette di evitare un
affaticamento precoce. Al di sotto del 30% di umidità relativa, è opportuno
bere più acqua.
8.
Come
si può evitare lo stress in ufficio?
La sensibilità allo stress varia
da una persona all'altra. Quello che disturba uno, è indifferente all'altro.
Per esempio, lavorare sotto
pressione può essere motivante per qualcuno mentre altri reagiscono con
attacchi di panico. In linea generale, bisogna evitare sia i carichi di lavoro
eccessivi che quelli insufficienti. Anche un buon clima di lavoro, che
garantisca possibilità di formazione e sviluppo, può contribuire a ridurre lo
stress. Ogni persona deve riconoscere i propri sintomi di stress, prenderli sul
serio e reagire tempestivamente – con opportuni colloqui, con tecniche
personali di gestione dello stress, o anche ricorrendo a una consulenza medica.
Sul sito stressnostress.ch,
troverete informazioni utili, una lista di controllo e possibili soluzioni sul
tema dello stress.
9. Quali sono i fattori di
disturbo da evitare in ufficio?
La percezione varia da una
persona all'altra. Una determinata cosa può apparirci utile, piacevole o sgradevole
e ciò dipende dall'entità o dalle circostanze. Possono essere fattori di
disturbo la temperatura, le correnti d'aria, il livello di rumore, lo squillo
del telefono o gli apparecchi che non funzionano (computer, stampante, ecc.).
Anche conversazioni private o professionali tra collaboratori nello stesso
ufficio possono essere avvertite come un disturbo, a seconda del carico di
lavoro e del livello di rumore in quel momento. Per questo è importante mettere
a disposizione un'apposita stanza per i colloqui e, possibilmente, collocare
gli apparecchi più usati in un ambiente separato.
10. Quali sono i diritti e i
doveri di datori di lavoro e lavoratori?
I diritti e i doveri di datori di
lavoro e lavoratori riguardo alla sicurezza sul lavoro e alla tutela della salute
sono disciplinati dal D.lgs.81/08. Vengono spesso precisati in dettaglio nei
contratti collettivi di lavoro con allegato regolamento. Così, per esempio, il
datore di lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie per la tutela
della salute e dell'integrità personale allo scopo di prevenire infortuni sul lavoro
e malattie professionali nonché di adeguare il posto di lavoro allo stato della
tecnica e alle circostanze. I lavoratori vengono chiamati a collaborare per
tutto quanto riguarda la tutela della salute e sono tenuti a loro volta a
supportare il datore di lavoro nell'attuazione delle prescrizioni.
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