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"Profilo di rischio per l’addetto alla laminazione a caldo"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
24/06/2015 - Nelle industrie meccaniche la
laminazione è
un’operazione di deformazione plastica del metallo allo scopo di
modificare lo spessore e la sagoma del semilavorato in metallo. Una
lavorazione che non è esente da rischi per la sicurezza e salute dei
lavoratori impegnati in questa attività...
Per presentare i rischi e le misure di prevenzione possibili nella
laminazione a caldo, torniamo a parlare della ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e
medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” che
raccoglie diverse schede relative ai rischi infortunistici,
igienico-ambientali e organizzativi delle fasi che costituiscono il
ciclo lavorativo nelle
industrie meccaniche.
Una delle schede, dal titolo
esplicativo “
S.P.R.5_Addetto alla
laminazione a caldo”, è dedicata alla sicurezza dell’
addetto alla laminazione a caldo, un lavoratore specializzato proprio
nella gestione del operazioni di laminazione.
La scheda ricorda che gli addetti
alla laminazione possono essere suddivisi in:
a) “
capomacchina, è un lavoratore specializzato nel assemblare le
gabbie di laminazione necessarie a ridurre il materiale in lavorazione allo
spessore desiderato e predisporle nella linea di produzione; eseguire gli
interventi di messa a punto della linea di laminazione, avviare o fermare le
macchine e le attrezzature di lavoro che eseguono la laminazione, controllare
affinché queste svolgano correttamente il proprio compito; in caso di anomalia
o guasto avvisa il superiore, se del caso, interviene per ristabilire la
situazione di normalità; può far procedere in modalità manuale le macchine e i
singoli strumenti a funzionamento meccanico che normalmente lavorano in
automatico;
b)
assistente, è il lavoratore che collabora allo svolgimento delle
operazioni di assemblaggio e predisposizione in linea delle gabbie; svolge la
funzione di controllo del buon funzionamento delle macchine e delle
attrezzature di lavoro che eseguono la laminazione; avvisa il proprio superiore
in caso di anomalie o guasti; se del caso, fornisce assistenza nel caso di
successivi interventi eseguiti per ristabilire la situazione di normalità”.
Vengono poi presentati i
fattori di rischio connessi alla
professione.
Infatti l’’addetto alla
laminazione può:
- “essere soggetto a caduta o scivolamento
in piano;
- “essere soggetto a caduta
dall’alto durante l’attraversamento dell’impianto di laminazione mediante scale
fisse, oppure nel raggiungere le postazioni di lavoro in quota”;
- “essere investito dai carichi
che vengono movimentati con carroponte durante l’assemblaggio e la predisposizione
in linea delle gabbie”;
- “essere vittima di urti, tagli
e schiacciamenti durante l’assemblaggio delle gabbie di laminazione e la
successiva predisposizione nella linea di produzione”;
- “essere investito dai
semilavorati in fase di laminazione (materiale incandescente)”;
- “essere esposto al calore
proveniente dal materiale incandescente che si muove lungo l’impianto. Ciò può
determinare l’insorgere di fenomeni quali colpi di calore soprattutto nel
periodo estivo”;
- “essere esposto a basse temperature
nel periodo invernale”;
- “essere esposto alle radiazioni
ottiche provenienti dal materiale incandescente in lavorazione sulla linea di
laminazione”;
- “essere esposto a livelli di
rumore prodotto principalmente dalle macchine/impianti e attrezzature di lavoro
impiegate o presenti nell’area di lavoro e nelle aree limitrofe”.
Queste le principali
macchine/impianti correlate all’attività
dell’addetto:
- “apparecchio di sollevamento
(carroponte o carrello
elevatore): movimentazione;
- accessori per imbracatura
(catene, fasce, funi): movimentazione;
- gabbie di laminazione
(sbozzatrice, intermedia, finitrice): laminazione;
- formatore d’ansa: laminazione;
- bilancino: laminazione;
- doppiatore: laminazione;
- cesoia: laminazione;
- via rulli: laminazione;
- attrezzature manuali e/o
utensili: varie”.
Senza dimenticare che
nell’attività sono sviluppate polveri metalliche.
La scheda si sofferma inoltre sulle
misure di prevenzione
e protezione correlate a: rischi
infortunistici, rischio rumore, vibrazioni sistema mano-braccio, vibrazioni
corpo intero, campi
elettromagnetici (CEM), radiazioni ottiche artificiali (ROA), movimentazione
manuale dei carichi (MMC), microclima, rischio chimico, rischio biologico, lavoro
ripetitivo, stress lavoro correlato e videoterminali.
Rimandando ad una lettura
integrale delle misure di prevenzione presentate nella scheda, ci soffermiamo
brevemente sui rischi correlati al
rumore,
alle
vibrazioni
mano/braccia e alle
radiazioni
ottiche artificiali.
Riguardo al
rischio rumore se dalle misurazioni strumentali risulta esserci
un’esposizione è bene provvedere ad applicare
misure preventive:
- “ridurre il rumore alla fonte,
cioè progettare ed acquistare macchine con la più bassa emissione di rumore;
- limitare la propagazione delle
onde sonore, isolando la sorgente sonora utilizzando per le pareti, i muri ed i
soffitti degli ambienti di lavoro dei materiali assorbenti;
- limitare il tempo di
esposizione del lavoratore”.
Per la protezione del lavoratore
è poi possibile l’utilizzo di “idonei D.P.I.
otoprotettori (cuffie o tappi), come definiti dall’analisi strumentale e
VDR”.
Anche riguardo alle
vibrazioni del sistema mano-braccio, se
dalle misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione, bisogna provvedere
ad applicare misure preventive:
- “adozione di sistemi di lavoro
ergonomici che consentano di ridurre al minimo la forza di prensione o spinta
da applicare all’utensile (impugnature e prolunghe);
- sostituzione dei macchinari che
producono elevati livelli
di vibrazioni con macchinari che espongano a minori livelli di vibrazioni;
- effettuazione di manutenzione
regolare e periodica degli utensili;
- adozione di cicli di lavoro che
consentano di alternare periodi di esposizione a vibrazioni a periodi in cui il
lavoratore non sia esposto a vibrazioni”.
Anche in questo caso si ricorda
l’utilità dell’impiego di DPI (guanti antivibranti).
Concludiamo con un riferimento al
rischio delle
radiazioni ottiche
artificiali (ROA), che come indicato nei fattori di rischio, può essere
presente in relazione al materiale incandescente in lavorazione sulla linea di
laminazione.
Riguardo al rischio ROA, se dalle
misurazioni strumentali risulta esserci un’esposizione, si deve provvedere ad
applicare misure preventive:
- “utilizzare metodi di lavoro
che comportano una minore esposizione;
- verificare l’esistenza di
attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione;
- utilizzare altre soluzioni
tecniche come schermature fisse o analoghi sistemi di sicurezza;
- minimizzare la durata e
l’intensità dell’ esposizione;
- risanare l'ambiente di lavoro
per minimizzare i livelli di esposizione;
- effettuazione di manutenzione
regolare e periodica degli utensili”.
Senza dimenticare, anche in
questo caso, di proteggere il lavoratore mediante dispositivi di protezioni
individuali (occhiali e indumenti idonei).
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R.5_Addetto alla laminazione a caldo”, Inail/ex Ispesl (formato
PDF, 221 kB).
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meccaniche”.
RTM
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