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"Imparare dagli errori: i carrelli elevatori e i problemi di carico"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
25/06/2015 - Riguardo al
carrello elevatore - un’attrezzatura
di lavoro molto utilizzata per le attività di prelievo, movimentazione e
deposito di carichi – PuntoSicuro ha mostrato in questi mesi,
attraverso le puntate di “ Imparare dagli errori”,
quanti e quali siano i rischi per ogni operatore di lavoro, sia che sia
alla guida del carrello o che ne venga in contatto durante le attività
lavorative.
Tuttavia uno dei fattori di rischio che in questi mesi abbiamo più
volte sfiorato, ma su cui non ci siamo ancora soffermati in particolare,
è relativo alle
operazioni di carico e alla
caduta del carico dal muletto...
Come sempre, prima di presentare casi di infortunio e indicazioni per la prevenzione, ricordiamo ai nostri lettori:
- che la nostra fonte per le dinamiche e le analisi degli incidenti è costituita dalle schede presenti nella banca dati di INFOR.MO.;
- che il
carrello elevatore semovente con conducente a bordo è tra le attrezzature di lavoro per le quali l’ Accordo Stato-Regioni inerente le attrezzature di lavoro, pubblicato il 22 febbraio 2012, richiede una specifica abilitazione degli operatori.
I casi
Il
primo caso riguarda un incidente che avviene ad un artigiano
specializzato per l'
allestimento di
automezzi speciali per il commercio in forma ambulante (allestimento
furgoni). Mentre l’artigiano sta lavorando con una macchina operatrice, un
altro operatore sopraggiunge con un muletto che trasporta una trave. Poiché la via
di transito è ingombra da materiali e non consente il trasporto, l'operatore
solleva il carico in modo da superare gli ostacoli (carico sollevato fino a 4
metri di altezza). Con il carico completamente sollevato, il carrello, con i
montanti, urta la trave posizionata per future installazioni delle guide del
carroponte. A causa dell'urto la trave cade poiché non ancorata su ambo i lati
alla struttura portante; l'artigiano che si trova al di sotto rimane travolto
dalla trave.
I
fattori causali della scheda sono evidenti:
- “vie di transito ingombre”;
- l’operatore “utilizza il
carrello elevatore con forche sollevate e carico non vincolato”.
Nel
secondo caso l'infortunato è un autista dipendente di una ditta di
autotrasporti che esegue
trasporti per
conto di una ditta metalmeccanica.
Il lavoratore si trova sul
piazzale esterno di una delle sedi della ditta metalmeccanica per effettuare un
carico e trasporto di materiali. Deve caricare sul pianale del camion 2
manufatti metallici di grandi dimensioni (“2 semibussole cilindriche delle
dimensioni di mm 1740 di diametro x mm 960 di Altezza e del peso di circa kg
2900 ognuna”) che sono posizionate sulle pale di un carrello elevatore,
inadatto per la dimensione dei pezzi e condotto da un addetto dipendente della
ditta metalmeccanica. L'autista si trova sul pianale del camion - per dare
indicazioni al conducente del carrello elevatore su dove vanno precisamente
posizionate le 2 semibussole - e il carrello elevatore è posizionato sul fianco
sinistro del camion con le pale abbassate a livello del pianale e leggermente
inclinate verso la cabina di guida del carrello elevatore (più precisamente la
parte delle pale più vicina alla cabina di guida del carrello elevatore
appoggia sul pianale, mentre la parte finale è sollevata circa 10 centimetri
dal pianale). Una delle semibussole cilindriche cade dalle pale del carrello
elevatore a causa di una manovra scorretta del carrellista ed investe l'autista
provocandogli lesioni mortali.
Questi i
fattori causali:
- “manovra errata del guidatore
del carrello elevatore”;
- “carrello inadatto in relazione
alla dimensione dei pezzi trasportati”.
Il
terzo caso riguarda
operazioni
di carico di materiale palettizzato su un autocarro telonato, provvisto di
centinatura.
Un autista dipendente di una
ditta trasporto merci per conto terzi deve caricare il materiale.
Le operazioni di carico sono
eseguite da un carrellista della ditta committente e presso questa ditta sono
in vigore specifiche procedure (distinte per gli autisti e per i carrellisti),
che prevedono l'inizio delle operazioni di carico dopo la fine delle operazioni
di preparazione degli autocarri da parte degli autisti, e l'attesa degli
autisti in un'area sicura durante le operazioni di carico. Posizionato
l'autocarro nell'area indicata, l'autista provvede a rimuovere il telone
partendo dalla cabina di guida verso la parte posteriore, smontando via via gli
elementi della centinatura, mentre il carrellista (nonostante la procedura
aziendale) inizia le operazioni di carico dei pallets, partendo dal lato della
cabina di guida. Al terzo carico, manovrando le forche in prossimità del
puntone verticale centrale non ancora spostato dall'autista, urta contro lo
stesso e ritrae il carrello mantenendo il carico alzato. Giunge in quel momento
un collega di lavoro del carrellista, che gli dà istruzioni sul lavoro da
svolgere successivamente e, dirigendosi verso l'area dove è depositato il carico
da movimentare, si gira verso il carrellista per indicarglielo. Nel girarsi
nota che il carrellista, ripartito con il carrello elevatore a carico
sollevato, ha schiacciato il torace dell’autista contro il puntone centrale
verticale del camion, determinandone il decesso. Al momento dell'evento
l'infortunato, nonostante fosse a conoscenza della procedura, stava eseguendo
attività di preparazione del mezzo durante le operazioni di carico. Il
capo-reparto, responsabile della procedura, non ne aveva controllato
l'effettiva applicazione.
La prevenzione
Sono tanti i potenziali pericoli
che hanno che fare con il trasporto del carico dei carrelli elevatori e con le
operazioni di carico e scarico in un’azienda.
In “ Il
carrello elevatore - Efficienza e manutenzione - sinonimo di sicurezza”, intervento
a cura di Fiorenzo Maino (Linde Material Handling) ad un seminario sulla
sicurezza dei lavoratori addetti all’uso dei carrelli elevatori (Monza, giugno
2011), si sottolinea innanzitutto l’importanza di fare attenzione alla
portata:
- “portata del carrello
(considerando il baricentro del carico);
- portata del suolo (utilizzare
solo percorsi autorizzati);
- portata delle pedane e solette;
- portata delle scaffalature,
impalcature, cataste”...
Quando si utilizza un carrello
elevatore bisogna “informarsi sulla sua portata. La portata è sempre data in
questo modo: un peso (ad es: 3000 kg) un baricentro (ad es: 600 mm). Non
bisogna mai sollevare un carico maggiore della portata nominale della
macchina”!
Nella pubblicazione Inail “ Movimentazione
merci pericolose. Carico, scarico, facchinaggio di merci e materiali. Manuale
sulla sicurezza destinato agli addetti al carico, scarico, facchinaggio di
merci e materiali pericolosi”, realizzata dalla Direzione Centrale
Prevenzione dell’Inail in collaborazione con Parsifal Srl, si affronta anche la
sicurezza dei carrelli
movimentatori, elevatori e trasportatori in relazione ai carichi.
Questi i suggerimenti per
prelevare correttamente un carico:
- “avvicinarsi al punto di
prelievo (catasta, scaffale…) con il montante in posizione verticale;
- verificare che la larghezza
delle forche permetta l’inserimento negli appositi vani;
- a carrello fermo, sollevare le
forche fino a raggiungere l’altezza dei vani di inserimento, facendo attenzione
a non urtare con il montante eventuali ostacoli in quota;
- inserire completamente le
forche nei vani di inserimento, avanzando molto lentamente;
- quando il carico è ben
inforcato, sollevare le forche fino a staccarlo dal punto di appoggio, e quindi
inclinare il montante all’indietro;
- arretrare lentamente prestando
attenzione;
- appena possibile, portare il
carico alla posizione più bassa, compatibilmente con il fondo, mantenendo il
montante inclinato all’indietro”.
Indicazioni per il
trasporto del carico:
- “accertarsi che il carico sia
stabile o, in alternativa, bloccarlo;
- trasportare il carico con il
montante arretrato il più possibile;
- evitare manovre brusche e,
soprattutto, frenate brusche;
- procedere a marcia
indietro se il carico impedisce una buona visibilità o, se non fosse
possibile, farsi aiutare nelle manovre da un collega a terra in posizione di
sicurezza”.
Non bisogna dimenticare che “
discese e salite con pendenza superiore
al 10% si affrontano: salita: a marcia avanti; discesa: a marcia indietro e
bassa velocità. Se occorre transitare vicino a buche, fossi, scavi, ecc,
bisognerà mantenere da questi un’adeguata distanza (almeno pari alla
profondità). Anche il transito su superfici non pavimentate è possibile solo
con carrelli per cui sia prevista questa situazione (es. carrelli con
pneumatici)”.
Indicazioni per
depositare il carico:
- “avvicinarsi al punto di
deposito ( catasta,
scaffale…) con il carico basso e il montante inclinato all’indietro;
- a carrello fermo, sollevare il
carico fino a raggiungere l’altezza di deposito, facendo attenzione a non
urtare con il montante eventuali ostacoli in quota;
- avanzare molto lentamente fino
a quando il carico sia al di sopra del punto di deposito;
- abbassare le forche fino a
quando il carico sia ben appoggiato;
- arretrare lentamente per
sfilare le forche dai vani di inserimento, prestando attenzione a non muovere
inavvertitamente il carico;
- non appena possibile, abbassare
le forche e riprendere il normale assetto di marcia”.
Si ricorda inoltre che è
possibile utilizzare “
accessori che
permettono di adeguare le capacità di presa alle caratteristiche del carico,
quali: prolunghe per forche, pinze o sistemi di presa per fusti, pinze per
bobine/rulli; queste attrezzature modificano la configurazione del carrello e
bisogna pertanto verificare che possano essere montate sul carrello che si
intende utilizzare. In particolare, l’uso delle prolunghe richiede particolare
attenzione, perché sposta in avanti il baricentro del carico e,
conseguentemente, il baricentro complessivo, rendendo il carrello meno
stabile”.
Ricordando che molti documenti,
ad esempio la pubblicazione di Suva “
Nove regole vitali per l’utilizzo di carrelli
elevatori. Vademecum”, ribadiscono la necessità di
trasportare solo carichi adeguatamente
messi in sicurezza, ci soffermiamo brevemente sulla “ Lista
di controllo Carrelli Industriali Semoventi”, presentata sul sito dell’ ASL
Monza e Brianza in relazione al Piano Mirato di Prevenzione “ Carrelli
elevatori e viabilità sicura in azienda”, in relazione alle procedure di
sicurezza in fase di carico e scarico.
Infatti per il
carico e lo scarico dei camion deve
essere adottata una
procedura di sicurezza nota al guidatore: “durante le fasi
di carico e scarico dei camion il conducente dello stesso non deve sostare in
cabina di guida ma si deve allontanare dalla zona di movimentazione merci.
Devono essere stabilite regole per l’esecuzione di queste operazioni ed essere
indicate, ad esempio, zone di sosta, percorsi per allontanarsi dal mezzo, zone
di attesa, disposizioni / procedure per la ripresa del mezzo, ecc.”.
Senza dimenticare di
controllare e valutare anche la
sicurezza della baia di carico: “la banchina di carico deve essere protetta con
parapetti normali (amovibili nella zona di raccordo con il veicolo) al fine di
evitare le cadute accidentali di mezzi e/o lavoratori. Il sistema di
carico/scarico deve essere organizzato in modo tale da evitare il rischio di
allontanamento del veicolo in fase di carico/scarico merci”. In particolare la
banchina “deve essere dotata di paracolpi, in gomma rigida, sporgenti almeno 130
mm dal bordo. Se la banchina di carico è provvista di rampe di raccordo ai
pianali dei camion, queste devono avere: pavimentazione antisdrucciolo; i
margini di rampa evidenziati con strisce giallo / nere; gonne laterali
parapiedi anticesoiamento; larghezza minima tale da lasciare almeno 350 mm per
lato dal bordo esterno carrello e bordo rampa; una targa di identificazione
posta in zona visibile con l’indicazione della portata massima (concentrata e
uniformemente distribuita); il sistema di raccordo al pianale del camion;
comandi di azionamento ad uomo presente”. E le rampe, quali attrezzature di
lavoro, “devono essere mantenute in efficienza secondo manuale di uso e manutenzione
fornito dal costruttore”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
2030,
1981 e
4019. (archivio
incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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