News
"Expo 2015: valutazione dei rischi e sicurezza negli ambienti confinati"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
30/06/2015 - Ogni anno gli
ambienti sospetti di inquinamento o confinati provocano in Italia, malgrado l’entrata in vigore di normative come il DPR 177/2011, numerosi infortuni gravi e mortali, spesso aggravati anche dalla mancanza di adeguate procedure per le emergenze.
E questa tipologia di spazi a elevato rischio è presente anche nei
variegati ambienti collegati ai cantieri e agli spazi espositivi dell’ Esposizione Universale 2015 di Milano.
Spazi confinati che richiedono, in relazione agli elevati rischi sia
per i lavoratori che per i soccorritori, precise procedure lavorative,
idonee autorizzazioni e un’adeguata preparazione.
Proprio per favorire la
prevenzione di incidenti negli spazi confinati di Expo 2015, il Servizio
Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell’ Azienda
Sanitaria Locale di Milano ha elaborato il quaderno tecnico “
Attività in ambienti sospetti di
inquinamento o confinati (DPR 177/2011). Riferimenti normativi e requisiti di
sicurezza”, curato dal Gruppo di Lavoro sugli Ambienti Confinati,
costituito da Medici e Tecnici della Prevenzione del Servizio PSAL. Un manuale
rivolto principalmente a chi gestisce le attività negli ambienti
sospetti di inquinamento o confinati, di cui al DPR 177/2011, e in cui sono
riportati sia i riferimenti normativi specifici che i requisiti necessari per
svolgere queste attività in condizioni di sicurezza.
Come abbiamo visto in passato,
una carenza della normativa nazionale è stata la mancanza di una
definizione e classificazione chiara degli ambienti confinati.
Nel documento dell’Asl di Milano
si riportano precise indicazioni sulla
classificazione
degli ambienti confinati con riferimento alla classificazione proposta da
OSHA che “definisce spazio confinato un luogo in cui sussistono le seguenti
condizioni:
A. largo abbastanza da consentire
ad un lavoratore di entrare interamente con il corpo ed eseguire il lavoro
assegnato;
B. che crea limitazioni e/o
impedimenti per l’ingresso o l’uscita (cioè non si riesce ad entrare o uscire
senza piegarsi, senza ostacoli, senza salire o scendere, senza girarsi o
contorcersi);
C. non è progettato per essere
occupato continuativamente da un lavoratore”.
E se nello spazio così
identificato si verifica una delle seguenti condizioni:
- rischio anche potenziale di
atmosfera pericolosa
- rischio di seppellimento
- rischio di intrappolamento
- rischio grave di altro tipo
“è necessario richiedere
obbligatoriamente un
permesso per
consentire l’accesso”. E per evitare di introdurre ulteriori definizioni –
continua il quaderno tecnico – “si ritiene che lo stesso possa coincidere col
permesso di lavoro”.
Nel documento, che vi invitiamo a
visionare integralmente, è riportata una
tabella
di classificazione degli spazi confinati, divisi in tre classi a seconda
delle caratteristiche (spazio confinato che presenta un alto e immediato
rischio per la salute e la vita del lavoratore; spazio confinato non
immediatamente pericoloso ma che può portare a situazioni di infortunio se non
vengono adottate misure preventive; spazio confinato in cui il rischio è
trascurabile e non è prevedibile un peggioramento), dell’ossigeno presente,
dell’esplodibilità e della tossicità.
Dopo essersi soffermato sui
requisiti dell’idoneità tecnico professionale delle ditte in appalto e sui
requisiti dei contratti di subappalto, il manuale offre utili informazioni sui
requisiti di qualificazione per
svolgere attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati con
riferimento a quanto richiesto dalla normativa nazionale (D.lgs. 81/2008, DPR
177/2011 e D.Lgs. 276/2003):
-
valutazione dei rischi: “documentazione che attesti l’integrale
applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi”;
-
sorveglianza sanitaria: “documentazione che attesti l’applicazione
delle vigenti disposizioni in materia di sorveglianza sanitaria (idoneità
specifica alla mansione) anche per i lavoratori autonomi e le imprese familiari”;
-
gestione delle emergenze: “documentazione sulle misure di gestione
delle emergenze previste anche per lavoratori autonomi e imprese
familiari”;
-
requisito esperienziale: “documentazione che attesti che il
personale presente (in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro)
nonché il preposto abbia esperienza almeno triennale dimostrabile” relativa a
lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
-
informazione/formazione/addestramento: “documentazione attestante
l’attività di informazione/formazione/addestramento di tutto il personale, ivi
compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti
sospetti di inquinamento o confinati”;
-
regolarità contrattuale: “i lavoratori sono assunti con contratto
di lavoro subordinato a tempo indeterminato ovvero anche con altre tipologie
contrattuali o di appalto. In caso di appalto i relativi contratti sono stati
preventivamente certificati”;
-
regolarità contributiva: “disponibilità del Documento unico di
regolarità contributiva”;
-
costi delle misure di sicurezza: “indicazione nei contratti di
appalto/sub-appalto dei costi delle misure adottate per eliminare/ridurre al
minimo i rischi i materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
Veniamo ad una breve
presentazione della
valutazione del
rischio correlata a questi ambienti a rischio.
Questi i
requisiti della valutazione:
- “valutazione preventiva della
possibilità di non accedere all’ambiente confinato per l’esecuzione del lavoro;
- valutazione dei rischi connessi
all’accesso in ambiente
confinato;
- predisposizione di una
specifica procedura di lavoro a seguito della valutazione;
- se risulta che l’ambiente ha
contenuto in precedenza fluidi/solidi pericolosi, disponibilità delle schede di
sicurezza”.
E la valutazione deve riguardare “almeno
i seguenti
rischi:
A.
chimico: riduzione della concentrazione di ossigeno; incendio
dovuto a incremento del tenore di ossigeno/esplosione da dispersione di
sostanze infiammabili e/o polveri combustibili; presenza di gas o vapori
tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura
geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie,
stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas,
che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose/ polveri comprese
quelle derivanti da esposizione all’amianto;
B.
biologico: contaminazione con agenti biologici di varia natura a
secondo delle caratteristiche dell’ambiente operativo (es. fogne);
C.
fisico: ustioni/congelamento per presenza di parti ad elevata/bassa
temperatura ingresso in macchine termiche (es. evaporatori, caldaie,
scambiatori); rumore/vibrazioni/campi elettromagnetici (CEM);
D.
elettrico: impianti/apparecchi non adeguati; danneggiamento/perdita
dell’isolamento; rischio di elettrocuzione, specie per attività all’interno di
luoghi conduttori ristretti;
E.
investimento/schiacciamento: accesso da aree stradali; caduta di
gravi; errori di manovra di attrezzature/veicoli;
F.
caduta: impiego di attrezzature non adeguate; impiego di attrezzature
in maniera errata (es. scale portatili troppo corte o non vincolate); mancato
utilizzo dei DPI anticaduta;
G.
annegamento/seppellimento: impiego di attrezzature di
intercettazione del flusso non adeguate; tracimazioni/eventi meteorici
improvvisi; operazioni su materiali solidi instabili;
H.
altri rischi: interferenze con altre lavorazioni; temperature
estreme; seppellimento da materiali instabili, caduta di oggetti dall’alto; superfici
bagnate e scivolose; posture disagevoli; rischi di natura psicologica (es.
claustrofobia)”.
E la
procedura di lavoro correlata alla valutazione del rischio
effettuata deve contenere almeno:
- “l’individuazione del tipo di
lavoro (meccanico, elettrico, edile, ecc.), con caratterizzazione del luogo in
cui viene effettuato l’intervento;
- l’individuazione delle persone,
delle competenze e della specializzazione necessarie per eseguire il lavoro;
- la scomposizione dell’intervento
in fasi e la descrizione delle stesse in ordine cronologico;
- i mezzi personali e collettivi
di protezione, la cartellonistica da adottare contro i pericoli evidenziati e l’individuazione
delle attrezzature, delle macchine e delle modalità di lavoro per svolgere in
sicurezza ogni singola fase”.
Concludiamo con qualche
informazione sulla predisposizione di uno specifico
piano di emergenza, derivante dall’analisi dei rischi.
Il piano di emergenza dovrà
contenere anche indicazioni relative a:
- “informazione, formazione ed
addestramento del personale addetto all’emergenza;
- disponibilità delle attrezzature
e dei DPI per le vie respiratorie per il soccorso e il salvataggio;
- definizione di uno specifico
percorso per l’accesso dei mezzi di soccorso armonizzato con il piano di
viabilità generale”.
E in particolare l’addestramento deve
riguardare:
- “l’uso dei DPI di III categoria;
- l’uso degli strumenti di misura
per rilevare il tenore di ossigeno, gas/vapori infiammabili e gas tossici;
- l’uso dei mezzi e attrezzature
di soccorso e salvataggio”.
I
temi affrontati dal quaderno tecnico:
Classificazione degli ambienti
confinati
Idoneità Tecnico Professionale
delle ditte in appalto
Requisiti di qualificazione
Contratti di subappalto tra
impresa affidataria e impresa esecutrice o lavoratori autonomi
Valutazione del rischio
Piano di emergenza
Permesso di lavoro
DPI – strumentazioni –
attrezzature
Aperture e percorsi per l’accesso
Lavori elettrici
Lavori di saldatura
Sorveglianza sanitaria
Formazione per operatori in
ambienti sospetti di inquinamento o confinati
Asl Milano, “ Attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati (DPR
177/2011). Riferimenti normativi e requisiti di sicurezza”, quaderno
tecnico per datori di lavoro Cantieri Expo Milano 2015 realizzato dal Gruppo di
Lavoro Ambienti Confinati: Enrica Sgaramella, Rosanna Farioli, Giuliana Baldi,
Nora Vitelli, Mauro Baldissin, Omero Cito, Ivano Boati, Dario Bruno, Saverio
Pappagallo, Francesco Corti, Massimo Minnetti, Luca Ottina, Nicola Delussu, edizione
febbraio 2015 (formato PDF, 1.08 MB).
Tiziano Menduto
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1134 volte.
Pubblicità