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"Imparare dagli errori: le conseguenze di una manovra errata"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
03/09/2015 - Se in una precedente puntata di “ Imparare dagli errori” ci siamo brevemente soffermati sul rischio di ribaltamento nell’utilizzo di macchine movimento terra come gli
escavatori idraulici,
oggi approfondiamo una delle principali cause dei ribaltamenti e di
altre tipologie di infortuni con queste attrezzature di lavoro: gli
errori nella guida.
Prima di presentare le dinamiche degli incidenti e una breve
raccolta di misure di prevenzione, segnaliamo che gli escavatori
idraulici e a fune sono tra le attrezzature di lavoro per le quali l’ Accordo Stato-Regioni inerente le attrezzature di lavoro, pubblicato il 22 febbraio 2012, richiede una specifica abilitazione degli operatori.
I casi
Il
primo caso è relativo ad un incidente in fase di installazione di
un
cantiere per la sistemazione del collettore fognante.
I dipendenti di una ditta
subappaltante sono intenti a scaricare dei pacchi di tubi in PVC che servono
per realizzare un collettore fognante. Lo scarico del materiale da un camion
depositato nel piazzale viene effettuato con una macchina operatrice semovente,
un escavatore.
Il guidatore del mezzo semovente
imbraca un pacco di tubi e lo porta lungo il fossato ad una distanza di circa
100 metri, percorrendo un campo incolto e saturo di acqua. La sua guida è
distratta in quanto non tiene conto che il pacco dei tubi viene indirizzato (a
mano) dal collega che si trova in zona
pericolosa, tra il carico e la macchina operatrice.
Per cause non accertabili il lavoratore
cade a terra (in quel momento molto bagnata e scivolosa) ed essendo molto
vicino al cingolo viene investito dal cingolo stesso, procurandosi lo
schiacciamento degli arti inferiori e del torace.
Si è constatato successivamente “che
l’escavatore utilizzato per la manovra suddetta non è il mezzo più idoneo alla
scarico e movimentazione dei tubi dal posto di stoccaggio al campo sottostante,
ma doveva essere usata un'altra attrezzatura (gru o apparecchio di sollevamento
e trasporto). Tale specificazione non era comunque riportata neanche nel POS
della ditta esecutrice. Dalla documentazione presentata si desume che non è
stata effettuata la formazione e l’informazione del lavoratore”.
Al di là delle carenze nella
formazione e nella valutazione, questi sono i
fattori causali indicati nella scheda:
- il lavoratore accompagnava e
guidava a mano il carico (fascio di tubi) trasportato dal mezzo semovente;
- guida distratta di escavatore
non idoneo al trasporto di tubi per collettore fognario;
- terreno instabile con
dislivelli e fango abbondante.
Il
secondo caso è relativo ad un incidente avvenuto in una fase di
scaricamento materiale di lavoro.
Un lavoratore è alla guida
dell’escavatore per scaricare dal camion un pozzetto in cemento armato del peso
di Kg. 7500 e misure mm. 2000x2000x2000 sul terreno adiacente ad un maso. Il
pozzetto deve essere depositato all’interno di una buca fatta in precedenza e
situata a monte rispetto al tratto di terreno su cui viene manovrato l’escavatore.
Il lavoratore preleva il pozzetto
da sopra il pianale di carico del camion utilizzando direttamente la benna
dell’escavatore. L’infortunio avviene mentre il lavoratore procede con
l’escavatore in retromarcia con il braccio del mezzo meccanico ruotato verso
valle, in posizione quasi perpendicolare ai cingoli. Con il braccio così
ruotato e con il carico gravante sulla benna, l’escavatore si inclina in
direzione del carico e si ribalta sul pendio travolgendo l’operatore che muore per
asfissia dovuta allo schiacciamento della cassa toracica.
L’infortunato ha eseguito “il
sollevamento e la movimentazione del pozzetto utilizzando un mezzo non idoneo
al tipo di intervento che ha eseguito: l’escavatore utilizzato è previsto come
mezzo per la movimentazione di terra e non come mezzo di sollevamento carichi”.
In ogni caso l’incidente “non è da addebitare a difetti del mezzo meccanico, ma
ad un’errata manovra compiuta con un mezzo non adatto a quella tipologia di
lavoro”.
Il
terzo caso è relativo ad un incidente avvenuto in un
cantiere per la realizzazione di un
edificio.
Un escavatore percorre una rampa
di accesso al piano di fondazione del cantiere. La larghezza della rampa è pari
a quella del mezzo utilizzato; tale situazione determina il ribaltamento sul
fianco sinistro dell'escavatore dovuto del cedimento/smottamento del terreno e
ad una manovra errata del conduttore.
A seguito del ribaltamento il
manovratore rimane schiacciato tra la struttura dell’escavatore ed il terreno
sottostante decedendo sul colpo.
I
fattori causali rilevati:
- il lavoratore operava su una
rampa avente una larghezza pari a quella del mezzo utilizzato;
- il lavoratore effettuava una
manovra errata;
- cedimento/smottamento della
rampa.
La prevenzione
Come è evidente dalle dinamiche
presentate, gli errori di manovra spesso si possono accompagnare, con esiti
infausti, ad altri problemi ed errori: dall’uso di un mezzo non idoneo all’instabilità
del terreno, dalla presenza di lavoratori in zone pericolose alla
sottovalutazione dei rischi affrontati.
Per dare dunque indicazioni non
solo sulla guida ma più genericamente sull’uso degli escavatori, possiamo riportare alcune indicazioni presenti nelle schede
contenute nella seconda parte del manuale “ Le macchine in edilizia. Caratteristiche e uso
in sicurezza”– un documento nato dal rapporto di
collaborazione tra l’ INAIL Piemonte e
il CPT Torino.
Nella
“ Scheda 6 – Escavatore idraulico”
– già presentata in passato dal nostro giornale – non solo sono elencati i
principali rischi e i principali divieti
per l’uso degli escavatori, ma nella
check
list allegata sono contenute le indicazioni (prima, durante e dopo l’uso) che
in genere devono essere considerate – “fermo restando le indicazioni contenute
nelle istruzioni d’uso di ogni macchina” - per l’
impiego corretto dell’escavatore idraulico.
Le
istruzioni prima dell’uso:
-
“verificare la pulizia degli organi di comando, maniglie, gradini e predelle
(in particolare da grasso e olio);
-
verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano
interferire con le manovre;
-
controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali
rafforzamenti o segnalare le superfici cedevoli;
-
controllare che non ci siano persone nell’area circostante la macchina prima di
iniziare la marcia o l’attività lavorativa;
-
regolare la posizione del sedile, degli specchietti retrovisori e pulire le
superfici vetrate al fine di ottenere una posizione comoda con visibilità
ottimale;
-
verificare il corretto funzionamento di comandi, strumenti e indicatori;
-
verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di
illuminazione, dell’avvisatore acustico e del girofaro;
-
verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in
genere;
-
verificare la presenza delle protezioni della postazione dell’operatore (ROPS,
FOPS, TOPS) anche in funzione delle attività svolte;
-
controllare la chiusura di tutti gli sportelli e carter (ad esempio vano
motore);
-
controllare l’efficienza dell’attacco dell’accessorio da utilizzare (ad esempio
benna, martello idraulico, argano);
-
allacciare la cintura di sicurezza;
-
prima di muovere la macchina, orientarla in modo che la ruota motrice (dentata)
si trovi dietro il sedile (per escavatori cingolati);
-
delimitare e/o segnalare le aree di lavoro con possibili livelli di esposizione
al rumore maggiori dei valori superiori di azione;
-
utilizzare i DPI previsti;
-
nei terreni in pendenza, verificare preventivamente le caratteristiche
operative della macchina in merito ai limiti massimi di pendenza sia
trasversali che longitudinali del terreno”.
Le
istruzioni durante l’uso:
-
“segnalare l’operatività del mezzo col girofaro;
-
chiudere gli sportelli della cabina;
-
usare gli stabilizzatori, ove presenti;
-
per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare
il dispositivo di blocco dei comandi e dell’impianto idraulico;
-
nelle fasi di inattività, tenere a distanza di sicurezza il braccio
dell’escavatore dai lavoratori;
-
mantenere stabile il mezzo sugli eventuali cumuli di macerie, durante le
demolizioni con martello o cesoie;
-
attenersi alle istruzioni ricevute per la demolizione con martello idraulico,
in particolare per il contenimento delle vibrazioni trasmesse all’edificio, al
fine di evitare crolli intempestivi;
-
disporre i cingoli perpendicolarmente rispetto al bordo della scarpata, con la
ruota motrice sul retro;
-
richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi
ristretti o quando la visibilità non è sufficiente;
-
mantenere sgombra e pulita la cabina;
-
durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare;
-
segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose;
-
nei terreni in pendenza, ridurre al minimo la velocità;
-
per l’uso della macchina su terreni in pendenza, spianare la superficie di
lavoro fino a creare un piano quanto più possibile orizzontale;
-
utilizzare i DPI previsti”.
Infine
le
istruzioni dopo l’uso:
-
“posizionare correttamente la macchina, abbassando l’accessorio a terra,
inserendo il blocco dei comandi e dell’impianto idraulico, azionando il freno
di stazionamento (per gli escavatori gommati) e spegnere il motore;
-
chiudere i finestrini e la porta della cabina;
-
effettuare un’ispezione visiva intorno alla macchina per controllare la
carrozzeria o l’eventuale perdita di oli o refrigeranti;
-
eseguire le operazioni di manutenzione e pulizia a motore spento seguendo le
indicazioni del fabbricante;
-
segnalare eventuali guasti e anomalie”.
Pagina introduttiva del sito web di
INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero
760,
87 e
1665 (archivio
incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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