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"Macchine: rimuovere in sicurezza un riparo o un dispositivo"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
16/09/2015 - In diversi articoli pubblicati su PuntoSicuro abbiamo mostrato i rischi e i pericoli degli operatori addetti alla
manutenzione delle macchine, con particolare attenzione al contenuto della Direttiva 2006/42/CE del 17 maggio 2006 (la cosiddetta “nuova direttiva macchine”).
Ad esempio presentando l’intervento “ La manutenzione delle macchine. Aspetti di sicurezza” dell’Ing. Ernesto Cappelletti (Quadra srl) – relatore al convegno “ Sicurezza e qualificazione nelle attività di manutenzione” (Imola, 19 novembre 2014) - abbiamo parlato qualche mese fa dell’importanza della corretta scelta e dell’uso dei
ripari e dei
dispositivi di protezione per prevenire incidenti.
Cosa fare tuttavia quando per alcune attività di manutenzione è
necessario rimuovere un riparo o disabilitare un dispositivo?
L’intervento ricorda che la nuova
direttiva macchine (
punto 1.2.5)
indica che “se per alcune operazioni la macchina deve poter funzionare con un
riparo spostato o rimosso e/o con il dispositivo di protezione neutralizzato,
il selettore del modo di comando o di funzionamento deve simultaneamente:
- escludere tutti gli altri modi
di comando o di funzionamento,
- autorizzare l'attivazione delle
funzioni pericolose soltanto mediante dispositivi di comando che necessitano di
un'azione continuata,
- autorizzare l'attivazione delle
funzioni pericolose soltanto in condizioni di minor rischio, evitando i
pericoli derivanti dal succedersi delle sequenze,
- impedire qualsiasi attivazione
delle funzioni pericolose mediante un'azione volontaria o involontaria sui
sensori della macchina”.
E se queste
quattro condizioni non possono essere soddisfatte simultaneamente, “il
selettore del modo di comando o di funzionamento deve attivare altre misure di
protezione progettate e costruite per garantire una zona di intervento sicura”.
Inoltre – continua la direttiva – “al posto di manovra l'operatore deve avere
la padronanza del funzionamento degli elementi sui quali agisce”.
Riguardo poi alla
disabilitazione dei dispositivi di
protezione, l’intervento riporta indicazioni tratte dalla norma tecnica
UNI EN ISO 11161:2010, norma che specifica
i requisiti di sicurezza per i sistemi di fabbricazione integrati, che
incorporano due o più macchine interconnesse. Fornisce requisiti e
raccomandazioni per la progettazione sicura, la protezione e le informazioni
per l’uso dei sistemi di fabbricazione integrati.
Nell’intervento si indica che nel
caso in cui sia necessario accedere alle zone
pericolose della macchina con la macchina in funzione, “è necessario
prevedere dei modi di comando appropriati. La selezione manuale del modo di
comando deve essere bloccabile (ad esempio selettore a chiave, codice di
accesso, ecc.). Quando i dispositivi di protezione sono disabilitati, occorre
prevedere ulteriori misure di protezione che garantiscano un livello di
sicurezza equivalente. Tali misure di protezione possono includere: comandi ad
azione mantenuta (comando a due mani o comando di abilitazione); velocità e/o
forza ridotta; individuazione di una posizione sicura e di un accesso sicuro
per l’esecuzione dell’intervento”. Il documento riporta ulteriori indicazioni sul
comando di abilitazione e sui casi di velocità ridotta senza comando ad azione
mantenuta.
Riportiamo poi qualche breve
indicazione sull’
isolamento dalle fonti
di alimentazione di energia (
punto
1.6.3 della Direttiva).
Si ricorda che la macchina “deve
essere munita di dispositivi che consentono di isolarla da ciascuna delle sue
fonti di alimentazione di energia. Tali dispositivi devono essere identificati
chiaramente. Devono poter essere bloccati, qualora la riconnessione rischi di
presentare un pericolo per le persone. I dispositivi devono inoltre poter
essere bloccati nel caso in cui l'operatore non possa verificare l'effettivo
costante isolamento da tutte le posizioni cui ha accesso”.
In particolare nel caso di
macchine che possono essere alimentate ad energia elettrica mediante una spina
ad innesto, “è sufficiente la separazione della spina, a patto che l'operatore
possa verificare da tutte le posizioni cui ha accesso, che la spina resti
disinserita”. E l’eventuale energia residua o immagazzinata dopo l'isolamento
della macchina “deve poter essere dissipata senza rischio per le persone”.
Si indica tuttavia che in deroga
a quanto indicato “taluni circuiti possono non essere separati dalla loro fonte
di energia onde consentire, ad esempio, il supporto di pezzi, la tutela di
informazioni, l'illuminazione delle parti interne, ecc. In questo caso devono
essere prese disposizioni particolari per garantire la sicurezza degli
operatori”.
L’intervento sottolinea poi che
non si deve effettuare nessun intervento di manutenzione
sulla macchina in movimento: “prima di ogni intervento bloccare in
posizione di aperto mediante lucchetto i
sezionatori
delle alimentazioni presenti (alimentazione elettrica, pneumatica,
ecc.) Tutti i dispositivi di
sezionamento devono poter essere bloccati in posizione di ‘circuito isolato’,
per esempio mediante lucchetti, in modo che gli operatori che intervengono
sulla macchina possano accertarsi che nessun elemento della stessa possa essere
avviato finché è in corso l'intervento”.
Viene presentato un
esempio di procedura:
- “prima di intervenire sulla
macchina ogni operatore blocca tutti i sezionatori delle fonti di alimentazione
esterne con mezzi di bloccaggio — per esempio lucchetti — personali e porta con
sé le chiavi di apertura;
- ogni operatore rimuove i mezzi
di bloccaggio personali dei sezionatori solamente una volta terminato
l'intervento sulla macchina;
- in questo modo il blocco dei
sezionatori può essere rimosso solo dopo che tutti gli operatori hanno rimosso
i mezzi di bloccaggio personali, ovvero solo dopo che tutti gli operatori hanno
terminato gli interventi
sulla macchina”.
E dunque una procedura di questo
tipo “evita che un operatore possa avviare la macchina senza accorgersi della
presenza di altri operatori all'interno delle zone pericolose della macchina;
perché sia efficace è essenziale che tutti gli operatori che intervengono sulla
macchina blocchino i sezionatori con lucchetti personali”.
Nell’intervento, che vi invitiamo
a visionare integralmente, sono riportati anche altri esempi e immagini
esplicative.
Concludiamo questo breve excursus
sulla sicurezza nella manutenzione
delle macchine ricordando che (
punto
1.7.4 della Direttiva) ogni macchina “deve essere accompagnata da
istruzioni per l'uso nella o nelle
lingue comunitarie ufficiali dello Stato membro in cui la macchina è immessa
sul mercato e/o messa in servizio. Le istruzioni che accompagnano la macchina
devono essere ‘istruzioni originali’ o una ‘traduzione delle istruzioni
originali’; in tal caso alla traduzione deve essere allegata una copia delle
istruzioni originali”. Tuttavia in deroga a quanto indicato, “le istruzioni per
la manutenzione destinate ad essere usate da un personale specializzato
incaricato dal fabbricante o dal suo mandatario possono essere fornite in una
sola lingua comunitaria compresa da detto personale”.
Inoltre il relatore ricorda che
per gli interventi di
manutenzione ordinaria “le istruzioni per l'uso devono contenere
informazioni sufficientemente dettagliate a consentire agli operatori di
effettuarle in condizioni di sicurezza senza trovarsi in condizioni pericolose.
Il fabbricante, nella redazione delle istruzioni per l'uso, può assumere che
gli operatori addetti alla manutenzione abbiano una formazione di base adeguata
a questo ruolo; tale formazione è normalmente superiore a quella degli
operatori addetti alla produzione e può essere indicata come requisito minimo
di addestramento dal fabbricante della macchina nelle istruzioni per l'uso”.
In definitiva devono comunque essere
fornite “tutte le informazioni specifiche delle operazioni da effettuare che
consentano all'operatore di
agire in condizioni
di sicurezza senza ‘improvvisare’”.
“ La manutenzione delle macchine. Aspetti di sicurezza”, a
cura dell’Ing. Ernesto Cappelletti (Quadra srl), intervento al convegno
“Sicurezza e qualificazione nelle attività di manutenzione” che si è tenuto a
Imola nell’ambito delle Settimane della Sicurezza 2014 (formato PDF, 3.73 MB).
RTM
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