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"Industrie meccaniche: i rischi dell’addetto alla molatura dei metalli"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
23/09/2015 - Nelle industrie meccaniche l’
addetto alla molatura dei metalli è
l’operatore che utilizza specifici utensili abrasivi (le mole, chiamate
anche smerigliatrici) per spianare le superficie metalliche. L’ attività di molatura consiste
proprio nell'asportazione di materiale – trucioli di piccole dimensioni
– con l’utilizzo della mola per ottenere superfici di elevata finitura,
precisione dimensionale e forma. Il processo della molatura avviene
attraverso l’azione dei grani abrasivi distribuiti nella massa della
mola, assimilabili a piccoli utensili, che agiscono a velocità di taglio
molto elevate.
È evidente che questa attività presenta diversi
rischi per l’addetto alla molatura e per presentarli facciamo riferimento alla ricerca Inail “ Profili
di rischio nei comparti produttivi dell'artigianato, delle piccole e
medie imprese e pubblici esercizi: Industrie Meccaniche” che
raccoglie diverse schede relative ai rischi infortunistici,
igienico-ambientali e organizzativi delle fasi che costituiscono il
ciclo lavorativo nelle
industrie meccaniche.
Nella scheda “
S.P.R. 23_Addetto alla molatura dei metalli”
si ricordano innanzitutto i
fattori di
rischio connessi alla professione e le possibili conseguenze:
- “lesioni a carico dell’apparato
muscolo-scheletrico causate da lavoro ripetitivo e dalla movimentazione manuale
dei carichi;
- lesioni a carico dell’apparato
uditivo (ipoacusia, perdita dell’udito) causate dall’elevato rumore;
- malattie respiratorie,
dermatologiche dovute rispettivamente ad inalazione e contatto con le polveri;
- traumi, lacerazioni,
contusioni, ferite, schiacciamenti provocati dalla movimentazione dei pezzi, cadute e
scivolamenti;
- patologie dovute alle
vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio;
- rischio incendio”.
E chiaramente la
macchina utilizzata nel processo è la
mola che durante la pulitura dei pezzi metallici sviluppa polveri
metalliche e provenienti dalla parte abrasiva dell’attrezzatura.
Riportiamo in particolare una
presentazione più dettagliata dei vari
profili
di rischio:
- “scoppio della mola causata
dalle sollecitazioni radiali data dalla forza centrifuga - contusioni,
fratture, ferite, ecc.;
- contatto con attrezzature e
parti di oggetti taglienti quali materie prime da lavorare, prodotti finiti,
utensili affilati, spigoli vivi,ecc. - tagli, ferite, abrasioni, possibilità di
contrarre tetano e malattie infettive;
- proiezioni di particelle di
abrasivo o altri materiali con pericolo di lesioni oculari - tagli, ferite,
abrasioni, possibilità di contrarre tetano e malattie infettive;
- contatto con apparecchiature
elettriche difettose, cavi, ecc. - elettrocuzione e/o ustioni;
- esposizione a livelli di rumore
eccessivo prodotto principalmente dalle attrezzature meccaniche, a cui si somma
quello di fondo dovuto a impianti in genere” - effetti uditivi (lesioni a
carico dell’apparato uditivo permanenti o temporanei) e effetti extrauditivi
(insonnia, facile irritabilità, diminuzione della capacità di concentrazione
sino a giungere ad una sindrome ansioso-depressiva, aumento della pressione
arteriosa, difficoltà digestiva);
- “esposizione a vibrazioni
sistema mano-braccio - sindrome da vibrazioni mano-braccio
(neuropatia–osteoartopatia–angiopatia);
- esposizione a polveri inalabili
e respirabili potenzialmente pericolose per la salute e la sicurezza del
lavoratore - disturbi irritativi a carico dell’apparato respiratorio, della
cute e delle mucose oculari”;
- “esposizione a spore tetaniche
in caso di presenza di ferite o lesioni sull’epidermide dell’operatore durante
la manipolazione di materiali metallici;
- movimentazione manuale dei
carichi - disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico;
- posture incongrue – sforzi
eccessivi - disturbi a carico dell’apparato muscolo-scheletrico;
- movimenti ripetitivi - disturbi
a carico dell’apparato muscolo-scheletrico;
- stress lavoro-correlato dovuto
a possibili turni di lavoro, microclima, carico di lavoro;
- lavoratori stranieri;
- disagio e problemi di natura
psicologica causati da indumenti e calzature di protezione indossati per lunghi
periodi”.
La scheda si sofferma sulle
misure di prevenzione
e protezione correlate a: rischi
infortunistici, movimentazione
manuale dei carichi (MMC), rischio rumore, rischio chimico, rischio
biologico, rischio vibrazioni sistema mano-braccio, lavoro ripetitivo, stress
lavoro correlato.
Rimandando, come per le altre
schede già presentate in passato, ad una lettura integrale delle misure di
prevenzione raccolte nel documento, ci soffermiamo ad esempio sul alcuni dei rischi
correlati al
rischio infortunistico con
particolare riferimento all’ uso della mola:
- “prevedere idonee procedure ed
istruzioni operative per l’attrezzaggio di impianti e macchine e per tutte le
operazioni di manutenzione;
- dotare le macchine di
protezioni fisse (lastre metalliche a scorrimento);
- in caso di inceppamento della
macchina, vietare la rimozione delle protezioni per intervenire e attendere
l’intervento di personale specializzato;
- verificare che le macchine e
attrezzature siano dotate dei RES;
- prevedere specifiche procedure
o istruzioni operative per svolgere tutte le attività che comportano lo
stoccaggio,il trasporto e la manipolazione di agenti chimici pericolosi per la
salute e la sicurezza dei lavoratori;
- prevedere procedure da attuare
in caso di emergenza
- verificare la sicurezza di
apparecchiature elettriche prima del loro utilizzo. Sottoporre attrezzature
elettriche difettose o che presentano anomalie sospette ad ispezione ed
eventuale riparazione da parte di un tecnico elettricista qualificato e mantenere
i cavi elettrici in ordine”.
In chiusura della scheda è
presente infine una breve check-list relativa agli
aspetti di sicurezza minimi richiesti dall’organo di controllo (con
riferimento alla “ Guida al
sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico” - DGR 7629 Regione Lombardia
10 agosto 2011).
La check-list riporta le domande
e le verifiche da fare per
lavorare in
modo sicuro con le mole/molatrici:
- “sono munite di schermi
paraschegge e i lavoratori hanno gli occhiali in dotazione personale con
cartellonistica che ne richiama l’uso?
- sono provviste di una solida
cuffia metallica che lascia scoperto solo il tratto strettamente necessario per
la lavorazione?
- sono dotate di poggia pezzi
registrabili (da regolare a non più di 2 mm di distanza dalla mola)?
- se a velocità variabile, la
molatrice è dotata di dispositivo che ne impedisca l’azionamento a velocità
superiore in relazione al diametro della mola”?
- c’è un “comando con arresto di
emergenza?
- la macchina è dotata di un
dispositivo che richiami la testa in posizione alta di riposo con i ripari che
coprono completamente il rischio”?
- “è presente il libretto d’uso e
manutenzione?
- questa attrezzatura è inserita
in un programma di manutenzione programmata dei dispositivi di sicurezza?
- gli operatori sono stati addestrati
all’uso di questa attrezzatura ed informati degli eventuali ‘rischi residui’”?
Profili di rischio nei comparti
produttivi, “ S.P.R. 23_Addetto alla molatura dei metalli”, Inail/ex Ispesl
(formato PDF, 155 kB).
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meccaniche”.
RTM
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