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"Spazi confinati: procedure e prescrizioni per lavorazioni a caldo"
fonte www.puntosicuro.it / Ambienti Confinati
29/10/2015 - ‘
Durante tutte le fasi delle lavorazioni in ambienti sospetti di inquinamento o confinati deve essere adottata ed efficacemente attuata una
procedura di lavoro specificamente
diretta a eliminare o, ove impossibile, ridurre al minimo i rischi
propri delle attività in ambienti confinati, comprensiva della eventuale
fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del
Servizio sanitario nazionale e dei Vigili del Fuoco. Tale procedura
potrà corrispondere a una buona prassi, qualora validata dalla
Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro
ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera v), del decreto legislativo 9
aprile 2008, n. 81’. Questo è il contenuto del comma 3 dell’articolo Art. 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177.
Per affrontare il tema delle
procedure di sicurezza nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ci soffermiamo su un intervento che si è tenuto al seminario “ DPR 177/2011 Ambienti Confinati: Nuovi obblighi e soluzioni tecniche per la formazione e l’addestramento dei lavoratori” promosso da Assoservizi Rimini, Assoform Rimini e Confindustria Rimini (Rimini, 28 giugno 2011).
L’intervento “
Aspetti,
tecniche e procedure di lavoro negli ambienti confinati”, a cura di Gianfranco Tripi, del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ci ha già permesso, in un precedente
articolo, di dare indicazioni sulla
pianificazione e gestione dell’emergenza negli spazi confinati. Il relatore presenta
tuttavia anche diverse informazioni sulle
procedure
di lavoro con riferimento particolare ad una tabella, presente nel “ Manuale illustrato
per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art.
3 comma 3 del dpr 177/2011”, relativa ai punti fondamentali per
l’elaborazione delle procedure di sicurezza.
Riportiamo alcuni
esempi di procedure di lavoro, ad
esempio in relazione alla
verifica
dell’aria contenuta nell’ambiente confinato:
- “verificare
l’assenza di concentrazioni pericolose di agenti chimici infiammabili, mediante
idonea apparecchiatura adeguatamente calibrata;
- se la valutazione
del rischio evidenzia variabilità delle condizioni (o anche come precauzione),
predisporre un continuo monitoraggio dell’aria”.
Inoltre riguardo al
risanamento/bonifica atmosfera dell’ ambiente
confinato sono riportate le buone prassi per ridurre le concentrazioni
degli agenti aerodispersi ad un livello accettabile. Ad esempio occorre un
impianto di ventilazione (prelievo aria fresca all’esterno e invio nell’ambiente
di lavoro confinato mediante tubazione deformabile, posizionamento in base
geometrie del luogo e delle sorgenti del contaminante, portata aria in base a
portate di emissione, ...).
Sono riportate poi
alcun
prescrizioni aggiuntive per
lavorazioni “a caldo” (OSHA 1910).
Si indica che i lavori
a caldo (saldatura, molatura, troncatura, uso di fiamma libera, brasatura, ...)
“non dovrebbero essere effettuati all’interno di luoghi confinati. Se non
possono essere evitati, adottare
misure
di sicurezza addizionali, quali:
- rimozione e
bonifica di gas, liquidi, vapori e polveri prima dell’inizio di ogni lavoro;
- rimozione sostanze
combustibili anche da locali confinanti o sottostanti comunicanti tramite
botole, porte, fori, ecc.;
- se non tutte le
sostanze combustibili possono essere rimosse, utilizzare accorgimenti quali:
limitare calore, scintille e scorie; interporre schermi incombustibili o
coperte ignifughe; bagnare le superfici da proteggere;
- immediata
disponibilità di idonei mezzi antincendio (secchi di sabbia, estintori,
idranti)”.
Deve essere poi
prevista la
sorveglianza di addetti
antincendio “se la saldatura o il taglio sono eseguiti in luoghi dove si
può sviluppare un fuoco non di piccole dimensioni o se si verifica una delle
seguenti condizioni:
- notevoli quantità
di materiale combustibile entro 10 m;
- combustibili oltre
10 m ma facilmente innescati da scintille;
- aperture a parete
o pavimento entro 10 m che possono esporre materiali combustibili nelle zone
adiacenti, compresi gli spazi nascosti nelle pareti o pavimenti;
- presenza di materiali combustibili in adiacenza
al lato opposto di partizioni in metallo, pareti, soffitti o tetti e
suscettibili di essere incendiati per conduzione o radiazione”.
La sorveglianza deve
essere “mantenuta per almeno mezz'ora dopo il completamento delle operazioni
di saldatura o taglio per rilevare e spegnere eventuali incendi senza
fiamma”.
Altre
prescrizioni aggiuntive per lavorazioni
“a caldo”:
- “verificare che
scintille non possano essere trasportate da tubazioni o sistemi di
convogliamento dei materiali;
- in spazi ristretti
lasciare bombole di gas e saldatrici all'esterno;
- prima di iniziare
le operazioni, bloccare le ruote delle attrezzature portatili pesanti per
evitare movimenti accidentali”;
- “per evitare
fuoriuscite di gas da tubazioni o valvole chiuse impropriamente, quando la
saldatura o taglio viene sospesa: chiudere le valvole sulle bombole; rimuovere
lancia e tubo dallo spazio confinato;
- completate le
operazioni di saldatura, segnalare il metallo caldo o avvisare gli altri
lavoratori;
- concentrazione di
ossigeno nell’ambiente non arricchita;
- lavoratori dotati
di dispositivo di respirazione;
- lavori svolti con
procedure scritte e previa autorizzazione”.
Qualora poi un
saldatore debba entrare in uno spazio confinato attraverso un passo d'uomo o
altre piccole aperture, “occorre:
- mezzi per la
rapida rimozione in caso di emergenza. Se vengono usate imbracature e corde
esse devono essere attaccate al corpo del saldatore in modo che il corpo non si
incastri nell’uscita;
- presenza di un addetto al salvataggio
all’esterno per osservare il saldatore in ogni momento ed essere in grado di
mettere in atto le operazioni di soccorso”.
Infine nei
periodi di sospensione della saldatura ad
arco (es. durante il pranzo o la notte):
- “rimuovere tutti
gli elettrodi;
- posizionarli in
modo da evitare contatti accidentali;
- scollegare la
macchina dalla presa di corrente”.
“ Aspetti, tecniche e procedure di lavoro negli ambienti
confinati”, a cura di Gianfranco
Tripi - Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, intervento al seminario “DPR
177/2011 Ambienti Confinati: Nuovi obblighi e soluzioni tecniche per la
formazione e l’addestramento dei lavoratori” (formato PDF, 1.22 MB).
RTM
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