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"Come ridurre il rischio da incidente stradale nelle aziende "
fonte www.puntosicuro.it / INFORTUNI
09/03/2016 -
Nelle scorse settimane abbiamo pubblicato un’
intervista, in
materia di sicurezza stradale in ambito lavorativo,
realizzata da un nostro lettore, l’ingegnere Marco De Mitri, a
Michele Montresor, tecnico della
Prevenzione dell’ ASL della
Provincia di Mantova (dal primo gennaio Agenzia di Tutela della Salute “Val
Padana”). L’intervista presentava lo studio effettuato da INAIL, ASL e
Provincia di Mantova, riguardante l’“
Analisi
delle circostanze e proposte operative per la riduzione degli infortuni
stradali in occasione di lavoro ed in itinere”, e ne analizzava
metodologie, risultati e sviluppi futuri.
All’intervista, correlata al convegno che si è tenuto a Mantova il 16
novembre 2015 su incidenti stradali e sicurezza, era
allegata una scheda, realizzata da Michele Montresor, che contiene “I consigli
per le aziende per la riduzione del rischio stradale”...
I consigli per le aziende per la riduzione del rischio stradale
di Michele Montresor
Le indicazioni riportate derivano
da alcuni interventi emersi in occasione del convegno di Mantova del 16
novembre 2015, da altri presenti invece nel programma regionale della rete WHP
(Workplace Health Promotion [1])
ed infine da altri appresi dall’esperienza:
1. Adozione di dispositivi per la
riduzione dei rischi alla guida:
- Satellitare per rilevamento
coordinate GPS del mezzo sul territorio (assistenza continua);
- Specchietti retrovisori
panoramici per eliminare i punti ciechi posteriori;
- Dispositivi per evitare il
colpo di sonno o che ne allertano l’insorgenza [2];
2. Adozione di biciclette
aziendali e/o navette aziendali per il collegamento tra sedi distaccate;
3. Adozione di specifici
programmi di gestione del parco veicoli aziendali (per la manutenzione
programmata ed eventualmente quella predittiva, l’acquisizione di informazioni
sullo stato dei mezzi, la regolare sostituzione di pneumatici termici, ecc.),
di regolamenti aziendali in materia ed uso di specifiche check-list (vedi WHP)
da parte degli utilizzatori/manutentori;
4.Interventi nel campo
dell’autotrasporto: rinnovo dei parchi veicolari ed adozione di misure
formative specifiche per tali operatori (“minimo etico” al di sotto del quale
non si dovrebbe andare), adozione delle metodologie “WHP” (che potrebbero
favorire comportamenti virtuosi a tutti i livelli) e rispetto rigoroso del
Regolamento CE 561/2006 sulle pause di riposo (fondamentale atto di prevenzione
sia aziendale che individuale, come nel caso dei “padroncini”);
5. Corsi di guida sicura;
6. Rinnovo dei veicoli secondo
criteri di affidabilità e consumo (e non solo secondo criteri di costo) o
sostituzione integrale del parco veicoli con “service” in leasing (per avere
auto sempre aggiornate, manutenute e controllate);
7. Adozione di sistemi di
comunicazione per cellulari con chiamata diretta vocale o, meglio, divieto
d’uso di qualsiasi forma di comunicazione telefonica durante la guida
(procedure interne peraltro già in uso in alcune aziende);
8. Aggiornamento della formazione
ex art. 37 del D. Lgs 81/08 che tenga
conto anche di tale rischio, mediante forme di comunicazione interattiva e
partecipata (video, esperienze personali, discussioni, ecc.);
9. sorveglianza sanitaria
specifica e mirata su:
- alimentazione (un fisico sano e
controllato reagisce bene ai molti fattori stressogeni e di affaticamento a cui
è sottoposto il conducente di mezzi pesanti, d’opera o che lavora con l’auto);
- alcool e droghe (cfr. artt. 186
e 187 del Codice della Strada), e relativi divieti di guida;
- affaticamento fisico e mentale;
- possibile stato di esposizione
alla “sindrome delle apnee nel sonno” [3]
(OSAS – Obstructive Sleep Apnea Syndrome);
- mantenimento di elevate
performance della vista;
- intervento di “counseling”
breve ai lavoratori fumatori per contrastare la dipendenza al fumo, che può
diventare, alla guida, anche fattore di distrazione;
- valutazione dello stress da
lavoro;
10. modifica orari, consegne,
organizzazione, turni, tempi di riposo;
11. premi per comportamenti
virtuosi per la sicurezza e sanzioni per quelli non virtuosi (come accade in
aziende aventi Modelli di Organizzazione e Gestione della Sicurezza BS
OHSAS 18001 o Linee Guida UNI-INAIL e Modelli di gestione ex 231/2001);
12. Controlli (audit) interni su:
- Adeguati tempi di guida e di
pausa;
- Rispetto del Codice della
Strada mediante analisi del cronotachigrafo (a tale proposito si rammenta
l’imminente adozione della II° parte del Regolamento UE 165/2014 [4]
in materia di cronotachigrafo
digitale);
- Sanzioni comminate per
infrazioni al Codice della Strada;
- Incidenti (anche modesti e
senza lesioni);
- Incidenti con esiti
significativi (cfr. art. 29 comma 3 del D.lgs 81/08, che rende tale attività
obbligatoria per il datore di lavoro);
- Stress sui mezzi dovuto alla
guida scorretta;
13. Convenzioni per l’acquisto o
incentivi premiali in tema di sicurezza stradale:
- mantenimento di occhiali sempre
adeguati alle proprie patologie della vista;
- sostituzione dei pneumatici
invernali anche sulle auto di proprietà (incidenti in itinere);
- caschi per moto e bici;
- seggiolini per auto;
- paraschiena per moto o tute con
protezioni, ecc.
14. Incentivazione dell’uso dei
mezzi pubblici mediante la sinergia di Enti e Aziende private contigue per
accessibilità dei lavoratori con sconti su biglietti o abbonamenti a cui
partecipino sia il soggetto erogatore del servizio pubblico di trasporto che le
Aziende interessate; anche in favore di una mobilità sostenibile (obiettivo
WHP);
15. Partecipazione alla
realizzazione di interventi volti al miglioramento della sicurezza delle
infrastrutture stradali in prossimità dei luoghi di lavoro (semafori,
illuminazione, attraversamenti pedonali, piste ciclabili, rotatorie) anche con
partecipazione economica a tali interventi;
16. Incentivazione all’uso della
bicicletta (depositi aziendali coperti, sicuri e dedicati).
Le direzioni ed i piani di
intervento sono quindi molteplici. Adottare anche solo poche di queste misure,
alcune delle quali inserite nel programma WHP e quindi basate su prove di
efficacia, permette di assicurare un buon livello di prevenzione dei numerosi
fattori di rischio stradale.
Link all’intervista a Michele Montresor “ Indagine su
incidenti stradali e in itinere: il metodo e i risultati”.
[2]
Proposte di misure tecniche di contenimento della problematica si possono
trovare al link: http://www.dors.it/page.php?idarticolo=2486
[3] http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/istituzioni/2015/05/05/patente-guida-da-2016-test-per-chi-soffre-di-colpi-di-sonno_baeb7a03-a789-40d7-9756-4b6cb046510d.html
, approfondimento in: “La sindrome delle apnee ostruttive in sonno: una
importante causa di incidenti stradali” – [2007] – Pubblicato in Salute e
Sicurezza Stradale: l’Onda Lunga del Trauma, a cura di Franco Taggi e Pietro
Marturano, C.A.F.I. Editore, Roma, 2007, pp. 185-204 scaricabile al link: http://www.iss.it/binary/stra/cont/L_2007_185.pdf
e Direttiva Europea in:
[4]
Nel marzo 2015 è entrato in vigore una piccola parte del Regolamento europeo
165/2014, che apporta alcune modifiche alle norme tecniche e operative sul
cronotachigrafo digitale; la gran parte delle novità entrerà in vigore a marzo
2016. Il regolamento UE 165/2014 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Europea
del 28 febbraio 2014) è piuttosto corposo e comprende 48 articoli, più due
allegati, anche perché sostituisce integralmente il Regolamento originale che
impone l’obbligo del cronotachigrafo, ossia il 3821/1985
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