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"Le protezioni rigide delle seghe circolari squadratrici"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
10/03/2016 -
Disponibile sul sito INAIL un
documento che delinea modalità e caratteristiche dei test d’impatto che
dovrebbero eseguirsi sulle protezioni adottate a difesa dalla proiezione
dell’utensile o di parti di pezzi in lavorazione (norma europea sulle seghe
circolari per legno squadratrici EN 1870).
Efficacia delle protezioni rigide delle seghe circolari squadratrici
L’esperienza maturata fino ad
oggi ha dimostrato che nelle macchine
utensili operatrici, oltre all’utensile, possono essere eiettate parti di
lama (tips), che si liberano durante la lavorazione, in seguito al
danneggiamento e/o rottura dell’inserto o del supporto stesso, creando per
l’operatore un pericolo da cui il fabbricante, in fase di valutazione del
rischio, non può prescindere.
Proprio per tenere conto di
questo rischio di proiezione, le macchine da taglio (e.g. per legno, metallo,
marmo, etc.) devono essere progettate prevedendo adeguate misure di sicurezza,
tra cui barriere e dispositivi di interblocco o anti-intrusione, ma anche
protezioni rigide o flessibili (secondo i casi) in grado di garantire
l’incolumità dell’operatore durante lo svolgimento delle operazioni di taglio,
operando, ad esempio, anche in termini di scelta dei materiali con cui
realizzare tali protezioni e di affidabilità dei sistemi di fissaggio dei
componenti per gli utensili complessi.
Nello specifico, il presente
lavoro si concentra sulle protezioni rigide adottate nelle seghe
circolari squadratrici per legno, trattate dalla norma EN 1870-1 fino al
2009 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale per la prima volta nel 1999 e recepita
dall’UNI nel 2002) e dalla EN 1870-18 dal 2013.
La norma, pur tenendo conto
dell’avanzamento tecnologico, nel corso della sua stessa evoluzione dal 1999 al
2013, non definisce delle misure in grado di scongiurare la possibilità che
piccole parti di utensile (e.g. taglienti riportati o frammenti di taglienti di
utensili complessi) possano sfuggire ed essere proiettate alle normali velocità
di taglio verso l’operatore. Si ricorda come l’edizione del 2007 della EN
1870-1, nell’ottica di un processo di continuo miglioramento e adeguamento allo
stato dell’arte, introducesse diverse novità, in particolare in termini di
prove tecnologiche da eseguirsi sui materiali dei ripari. Più in dettaglio, la
EN 1870-1:2007 ha regolamentato dimensioni e forma di protezioni e lame da
utilizzare ed ha introdotto una prova balistica per testare la resistenza dei
materiali impiegati per le protezioni rigide. Il successivo emendamento, reso
necessario dall’entrata in vigore della nuova direttiva macchine 2006/42/CE, ha
prodotto l’edizione EN 1870-1:2007+A1:2009. Nell’Allegato G di quest’ultima
sono stati confermati i dettagli per effettuare il test di impatto sulle
protezioni, che prevedeva l’utilizzo di un dispositivo di sparo.
L’ultima revisione ha portato al
documento al momento in vigore, la norma EN 1870-18:2013 “Sicurezza delle
macchine per la lavorazione del legno – Seghe circolari – Parte 18 – Squadratrici”,
in cui restano, nella sostanza, invariati i requisiti contro l’eiezione di
parti, mentre il test di impatto è riportato nell’ Allegato F.
Attualmente l’evoluzione
normativa si sta muovendo verso un unico documento, la ISO 19085-1, che tratta
i requisiti comuni di tutte le macchine da legno per demandare a parti
specifiche successive la trattazione di problemi riguardanti ciascuna tipologia
di macchina.
In Allegato alla sopracitata
norma, in continuità con quanto già riportato nella EN 1870-18, vengono
descritti i test da eseguire sui ripari per minimizzare il rischio di eiezione
di utensili o parti di pezzi in lavorazione, per stimarne la resistenza alla
penetrazione o ad un loro spostamento rispetto alla posizione originaria.
Considerato il momento di
revisione che l’impianto normativo per le macchine da legno sta subendo e
quindi la necessità di evidenziare ora eventuali limiti che le precedenti norme
hanno mostrato, il presente lavoro, oltre a quanto già indicato in premessa e
precisato di seguito negli obiettivi, ha lo scopo ulteriore di dimostrare
sperimentalmente che alcuni aspetti legati alle caratteristiche delle
protezioni dal rischio di proiezione di parti meritano un ulteriore
approfondimento, in particolare per quanto riguarda la caratterizzazione dei
materiali impiegati, anche nell’ottica di offrire, da parte dell’Inail, un
contributo alla nuova norma oggi in definizione.
La campagna sperimentale condotta
si propone da un lato come un momento di validazione delle capacità delle
protezioni rigide di trattenere parti di utensile alle normali velocità di taglio, dall’altro come
necessaria premessa da cui trarre spunti critici per avviare un progetto volto
ad individuare soluzioni tecnologicamente più avanzate da proporre a livello
normativo.
Il documento si articola in due
parti: una descrittiva ed una sperimentale. La prima parte costituisce una
rappresentazione dello stato dell’arte, attraverso una panoramica delle
soluzioni tecniche adottate sulle varie tipologie di macchine
operatrici e dei materiali maggiormente diffusi nell’industria del settore. La
seconda riporta, invece, i risultati di una sperimentazione mirata alla
verifica ed all’approfondimento della metodologia per la valutazione della
resistenza all’urto di protezioni rigide comunemente impiegate sulle seghe
circolari squadratrici e previste nella norma attualmente in vigore. Tutte le
attività di ricerca sono state condotte in collaborazione con l’“Associazione
Costruttori Italiani di Macchine ed Accessori per la Lavorazione del Legno”
(ACIMALL) e con SCM Group Spa.
In particolare, su richiesta
dell’Inail, l’ACIMALL ha contribuito in stretta sinergia a reperire tra i suoi
iscritti sia le informazioni tecniche utilizzate per lo studio documentale,
riguardanti utensili e protezioni impiegati sulle seghe circolari, sia i
campioni di materiale per le prove sperimentali. Queste ultime sono state
effettuate tutte nei laboratori di prove meccaniche del Centro Ricerche Inail
di Monte Porzio Catone (RM).
Il documento è diretto a costruttori
e progettisti, nonchè a datori di lavoro delle PMI, professionisti ed operatori
della sicurezza, che vi possono trovare indicazioni utili per la scelta e la
valutazione di tali attrezzature
di lavoro.
Efficacia
delle protezioni rigide delle seghe circolari squadratrici (formato PDF,
9.33 MB)
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