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"Edilizia in sicurezza: l’organizzazione del cantiere"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
18/04/2016 - Secondo l’articolo 89 e l’allegato X del D.Lgs. 81/2008, un
cantiere temporaneo o mobile, corrisponde ad un qualunque luogo in cui si effettuano vari
lavori edili o di ingegneria civile.
Tra questi ad esempio i ‘lavori di costruzione, manutenzione,
riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o
equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento
di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento
armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti
strutturali delle linee elettriche e
le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali,
ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte
che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica,
di sistemazione forestale e di sterro’. E sono lavori di costruzione
edile o di ingegneria civile anche ‘gli scavi, ed il montaggio e lo
smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di
lavori edili o di ingegneria civile’.
Questi cantieri “
temporanei” (opere transitorie,
funzionali alla realizzazione dell'opera di ingegneria) che possono
essere fissi o mobili e che ospitano una grande varietà di attività e
spesso la coesistenza di attività e aziende diverse, devono avere
un’idonea
organizzazione.
E, in questo senso, “
ogni cantiere rappresenta un caso a sé che va accuratamente studiato, analizzato e progettato prima della sua organizzazione”.
Ad affermarlo è il documento
Inail dal titolo “ La progettazione
della sicurezza nel cantiere”, elaborato dal Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici e a
cura di Raffaele Sabatino e Antonio Di Muro, che riguardo all’
organizzazione del cantiere ricorda innanzitutto
come siano molto diverse le tipologie di cantiere: cantiere edile, cantiere
stradale, cantiere impiantistico (“predisposto per realizzare impianti
energetici, chimici, nucleari o di altra natura”), cantiere navale e cantiere
aeronautico.
Come organizzare il cantiere?
Nella fase di progettazione e
sistemazione delle aree di cantiere, a
partire dalla planimetria del sito “si determinano l'area operativa del
cantiere, la viabilità, le infrastrutture e gli edifici circostanti”. Senza
dimenticare l'importanza di “eventuali vincoli inerenti l'area circostante (ad
es.: presenza di linee elettriche adiacenti il cantiere, ecc.) relativamente ai
quali il Coordinatore
durante la Progettazione dell’opera (CSP) ha “l'obbligo di indagare,
prioritariamente alla redazione del PSC. Ovviamente il CSP, in questa fase
iniziale, dovrà aver ricevuto ogni informazione inerente i dati di progetto e dovrà
avere chiara la consistenza delle risorse, in termini di uomini e mezzi,
funzionali alla realizzazione dell'opera”. E “la distribuzione delle diverse
aree, all'interno del cantiere, deve garantire l'operatività delle lavorazioni
da svolgere al suo interno, in funzione della sicurezza dei lavoratori e,
naturalmente, della produzione del cantiere stesso”.
Il documento, che si sofferma su
vari aspetti pratici (oreografia del terreno, condizioni climatiche, presenza
di acqua e energia, ...), mette poi l’accento sulle
interazioni del cantiere con il sito ed il contesto ambientale, con
riferimento “all'impatto del cantiere sul luogo di esecuzione dei lavori, in
termini di analisi del possibile interscambio di rischi
interferenti tra le attività previste in cantiere e le diverse attività
preesistenti”.
Sotto il profilo delle
competenze, l'argomento è “attribuito dalla norma all'esame congiunto del CSP,
quando designato e delle imprese esecutrici.
Il primo è tenuto, nell'ambito
della redazione del PSC, ad analizzare i rischi in riferimento:
- alle caratteristiche dell'area
di cantiere,
- all'eventuale presenza di
fattori esterni che comportano rischi per il cantiere,
- agli eventuali rischi che le
lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante”,
E devono essere indicate, per
ogni fattore di rischio individuato:
- “le scelte progettuali ed
organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive richieste per
eliminare o ridurre al minimo i rischi di lavoro,
- le misure di coordinamento atte
a realizzare quanto sopra”.
In ogni caso i datori di lavoro
delle imprese esecutrici hanno “l'obbligo di curare, anche in assenza del PSC,
‘
le interazioni con le attività che
avvengono sul luogo all'interno o in prossimità del cantiere’. La contestualizzazione
del cantiere al sito condiziona inevitabilmente le scelte organizzative del
medesimo, e costituirebbe un grave errore non tenerne conto, a partire dalie
tesi della progettazione delle opere”.
In definitiva lo studio del sito
nel quale andrà ad inserirsi temporaneamente il cantiere dovrà “tendere al
raggiungimento di un
equilibrato
rapporto tra il cantiere ed il contesto ambientale. Ogni interferenza
rilevata, attraverso le indagini che di volta in volta si riterranno più
opportune, dovrà essere valutata e di conseguenza andranno ricercate le
migliori soluzioni tecnico-costruttive (da parte del progettista) ovvero quelle
tecnico-organizzative (da parte del CSP e dell'appaltatore) necessarie ad
eliminare o ridurre con efficacia l'interferenza”.
Si indica poi che l'analisi delle
caratteristiche intrinseche all'area di
cantiere va estesa al
contesto di
ubicazione del cantiere.
Il primo aspetto da esaminare è
l'
ambiente interessato dai lavori:
“la conoscenza delle caratteristiche geomorfologie, geotecniche e
idrogeologiche del terreno è elemento essenziale non solo per la progettazione
delle opere, con cui il terreno interagisce, ma anche ai fini della corretta
organizzazione del cantiere e, quindi, per la prevenzione infortuni. In
particolare, i
fattori che possono
influenzare la stabilità delle terre nel cantiere possono essere:
- pioggia e conseguenti rischio
di allagamenti;
- perdite di tubazioni oppure
dispersioni acque di lavorazione;
- scoline e drenaggi inefficaci;
- manutenzione scadente dei
drenaggi;
- vibrazioni, per: transito dei
mezzi pesanti; utilizzo di macchine operatrici fisse e mobili;
- abbattimento della falda per il
mantenimento all'asciutto degli scavi”.
E per ciascuna fonte di pericolo
individuata “si dovrà procedere alla progettazione e all'adozione delle
necessarie difese geotecniche (consolidamento dei terreni, armature delle
pareti ecc.) e/o idrauliche (regimentazione tramite canale di scolo delle acque
di irruzione nel cantiere) ritenute idonee alla risoluzione delle problematiche
emerse”. L'analisi della situazione al contorno “deve prendere in esame anche
l'eventualità che il cantiere possa essere interessato da cadute di masse di
terreno o di valanghe,per franamento di pendii limitrofi o di penetrazione di
masse (per esempio gli automezzi nei cantieri
stradali) o la caduta di materiale dall'alto, per la presenza di altri
cantieri contigui. Quando le postazioni di lavoro non possano essere poste a
debita distanza dalle possibili situazioni a rischio, è necessario adottare
protezioni atte ad eliminare o ridurre al minimo il rischio”.
Il documento, che vi invitiamo a
visionare integralmente, si sofferma poi su
sottoservizi e sovraservizi, sulla presenza di impianti a rete,
aerei o interrati.
Ad esempio si ricorda che (art.
83, D.Lgs. 81/2008) “non possono essere eseguiti
lavori non elettrici in vicinanza di linee elettriche, o di
impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze
particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a
distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell'allegato IX del d.lgs.
81 del 9 aprile 2008 e s.m.i., salvo che vengano adottate disposizioni
organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti
rischi”.
E quando il cantiere sorge in
prossimità di linee elettriche
aeree, nude o isolate, “deve quindi essere rispettata una distanza di sicurezza
di almeno 3 m tra tali linee e la costruzione, con i relativi ponteggi; in
alternativa, è da prevedere (ove possibile) lo spostamento della linea oppure
l'approntamento di schermi di protezione che garantiscano la sicurezza rispetto
a contatti accidentali o anche soltanto all'avvicinamento ai conduttori
elettrici; ogni soluzione deve essere concordata e attuata con l'ente
erogatore. Precauzioni particolari, come sbarramenti a terra e limitatori
d'altezza, debbono essere predisposti in presenza di linee elettriche nel caso
d'impiego di escavatori, gru a
torre, autogru, scale aeree ecc., come anche nel caso di linee di
allacciamento soggette ad attraversamento dei mezzi di cantiere; in
quest'ultimo caso si deve avere una minima altezza di 6 m per linee che si
trovano al di sopra di un passaggio di automezzi o 5 m per quelle dove non è il
previsto passaggio di automezzi. Tali distanze debbono sempre essere
rispettate, salvo diverse disposizioni organizzative e procedurali ritenute
idonee alla salvaguardia dei lavoratori”.
Ricordiamo, per concludere, che
il capitolo dedicato all’organizzazione del cantiere si sofferma poi su diversi
altri temi: la viabilità, gli impianti di cantiere (compresi gli impianti
antincendio), gli apparecchi di sollevamento, la logistica di cantiere e le
aree di produzione e deposito.
INAIL - Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici, “ La progettazione della sicurezza nel cantiere”, documento
curato da Raffaele Sabatino (INAIL, Dipartimento Innovazioni Tecnologiche) e
Antonio Di Muro (Professore a contratto presso l'Università degli Studi di Roma
"La Sapienza", Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione
ed esecuzione per conto di Enti pubblici e privati), con la collaborazione di
Andrea Cordisco e Daniela Gallo, edizione 2015 (formato PDF, 12.43 MB).
Algoritmo cantieri (Formato XLS, 260 kB).
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della sicurezza nei cantieri edili”.
RTM
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