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"La scelta e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio in copertura"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
19/04/2016 - Per continuare a parlare di prevenzione delle cadute dall’alto nel
comparto costruzioni e migliorare le prassi lavorative relative ai
sistemi di ancoraggio,
torniamo a sfogliare il documento Inail “ La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione e protezione contro la caduta dall’alto”
che raccoglie gli atti di due diversi seminari: “Un cantiere sicuro per
riqualificare l’esistente - Lavori in copertura” (Milano, 4 ottobre
2013) e “Lavori su coperture: problematiche, approfondimenti, soluzioni
ed indirizzi” (Bologna, 18 Ottobre 2013).
Uno degli interventi nel
documento, dal titolo “
Lavori su
coperture: problematiche, approfondimenti, soluzioni ed indirizzi. La
disposizione degli ancoraggi lineari e puntuali nei lavori in copertura”
fornisce un’interessante classificazione degli ancoraggi in “puntuali” e
“lineari” e riporta esempi pratici di sistemi di ancoraggio in relazione a
diverse tipologie di
copertura.
L’intervento, a cura di Calogero
Vitale (Inail DIT - Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli
Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici), ricorda innanzitutto che il termine
ancoraggio è “l’insieme comprendente
la struttura di supporto (materiale base), l’ancorante e l’elemento da fissare
cui può essere ancorato il sistema di protezione individuale dalle cadute.
L’elemento da fissare normalmente è conosciuto come “dispositivo di
ancoraggio”, in riferimento alle UNI EN 795”.
In particolare si possono
individuare
due tipologie di ancoraggi
in copertura:
-
ancoraggio lineare: “ancoraggio in cui il collegamento con il sistema
di protezione individuale dalle cadute è realizzato su una linea flessibile
o rigida ed è scorrevole sulla stessa;
-
ancoraggio puntuale: ancoraggio in cui il collegamento con il
sistema di protezione individuale dalle cadute è realizzato su un punto non
scorrevole.
Riguardo ai sistemi di ancoraggi in
copertura, si segnala poi che sulle coperture “si riscontra la necessità di
installare in maniera opportuna più ancoraggi collegati fra loro, formanti dei
sistemi, così definiti:
-
sistemi di ancoraggio lineare: insieme di più ancoraggi lineari in
cui il collegamento con il sistema di protezione individuale dalle cadute è
realizzato su più linee flessibili o rigide ed è scorrevole sulle stesse;
-
sistemi di ancoraggio puntuale: insieme di più ancoraggi puntuali
in cui il collegamento con il sistema
di protezione individuale dalle cadute è realizzato su più punti non
scorrevoli;
-
sistemi di ancoraggio combinati: insieme di uno o più ancoraggi
puntuali ed uno più ancoraggi lineari in cui il collegamento con il sistema di
protezione individuale dalle cadute è scorrevole e/o non scorrevole e
realizzato su uno o più punti e/o su una o più linee flessibili o rigide”.
L’esecuzione dei lavori in
copertura – continua il relatore - richiede la “
preventiva verifica delle caratteristiche geometriche dell’edificio ed
impone una attenta valutazione del sistema di ancoraggio da installare. Esso
deve essere ottimizzato rispetto alle caratteristiche geometriche e strutturali
della copertura”.
Le
coperture piane si “distinguono in due tipologie: piane semplici e
con shed e/o cupolini”:
-
copertura piana semplice: “in tal caso il posizionamento del
sistema di ancoraggio lineare può essere effettuato o all’interno o presso la
parte perimetrale della copertura e, se possibile, in questo caso,
opportunamente arretrato rispetto ai bordi laterali. Se la distanza dal bordo
non è sufficiente ad impedire la eventuale caduta, deve essere posta
particolare attenzione al tirante d’aria relativo. Se non sufficiente, devono
essere adottate adeguate, efficaci ed idonee misure di prevenzione e protezione
alternative. Il sistema poi in generale può essere completato con sistemi di
ancoraggio puntuali;
-
copertura a padiglione: su questa tipologia di copertura il sistema
di ancoraggio dovrebbe essere posizionato nella zona cuspidale. Può essere
realizzato con un ancoraggio puntuale e/o, per particolari dimensioni o
caratteristiche della struttura, un sistema di ancoraggio lineare. Se richiesto
dall’analisi del rischio, può essere completato con ancoraggi puntuali di
deviazione con funzione antipendolo;
-
copertura a volta: su questa tipologia di copertura il sistema di
ancoraggio lineare dovrebbe essere posizionato, se possibile, presso il colmo
con gli ancoraggi di estremità opportunamente arretrati rispetto alle testate.
Esso deve essere completato, se richiesto dall’analisi del rischio, con sistemi
di ancoraggio puntuali di deviazione presso gli angoli, il perimetro e/o lungo
il percorso di risalita, che hanno funzione antipendolo.
L’intervento, ricco di immagini
esplicative e che vi invitiamo a visionare integralmente, si sofferma poi anche
sui
criteri di posizionamento degli
ancoraggi puntuali soffermandosi su vari aspetti: ancoraggio puntuale di
accesso, ancoraggio puntuale di spostamento e ancoraggio puntuale per limitare
l’effetto pendolo.
E conclude sottolineando quanto
sia necessaria “un’
attenta e specifica
analisi del rischio al fine di scegliere il sistema di ancoraggio più idoneo
per il caso specifico in rapporto al giusto connubio tra tipologia di
ancoraggio e tipologia di copertura”.
Ci soffermiamo infine brevemente
su un secondo intervento dal titolo “
L’ispezione
e la manutenzione dei sistemi di ancoraggio nei lavori su copertura”, a
cura di Carlo Ratti (Inail - Settore ricerca, certificazione, verifica
Dipartimento tecnologie di sicurezza).
Un intervento che è il risultato
del confronto “effettuato fra tutti i soggetti istituzionali che, a vario
titolo sono intervenuti nelle attività di manutenzione, installazione e
progettazione e che ha quindi coinvolto le varie figure professionali del
settore e le relative competenze”.
In particolare il
personale coinvolto nelle attività di
ispezione e manutenzione dei sistemi di ancoraggio nei lavori in quota “è
dato da:
-
Committente: è proprietario del sistema. Responsabile della
gestione della corretta istallazione e manutenzione;
-
Installatore: è la persona qualificata, che effettua il montaggio e
l’eventuale smontaggio del sistema di ancoraggio;
-
Ispettore: è il tecnico abilitato in conformità alla legislazione
vigente, che effettua le verifiche ed i controlli necessari ad accertare che il sistema
di ancoraggio abbia mantenuto le caratteristiche prestazionali iniziali in
tempi programmati o a seguito di eventi eccezionali;
-
Lavoratore: persona alla quale è destinato il sistema di
ancoraggio;
-
Manutentore: persona qualificata che effettua le operazioni
ritenute necessarie affinché il sistema di ancoraggio mantenga nel tempo le
caratteristiche prestazionali iniziali”.
Il relatore segnala inoltre che:
- “le figure professionali
menzionate, come ad esempio l’installatore e il manutentore, possono coincidere
se la stessa persona è in possesso dei requisiti necessari;
- il manutentore, per garantire
il mantenimento nel tempo delle caratteristiche prestazionali iniziali del
sistema di ancoraggio, può decidere l’eventuale messa fuori servizio e
l’intervento di un ispettore per valutare e controllare la efficacia
dell’incorporazione e ancoraggio alla struttura di supporto;
- il sistema di ancoraggio che
non è stato ispezionato e mantenuto come da indicazioni del fabbricante, deve
essere posto fuori servizio.
- la sostituzione o la messa in
servizio deve essere effettuata dal manutentore (con assunzione di
responsabilità) secondo le indicazioni del fabbricante per quanto riguarda il
suo prodotto e le indicazioni di un progettista strutturale per quel che
concerne l’incorporazione e l’ancoraggio alla struttura di supporto”.
Riportiamo anche alcune brevi
indicazioni su:
-
manutenzione: “deve essere effettuata se viene evidenziata la
necessità a seguito di ispezione straordinaria. Se la manutenzione comporta la
sostituzione di componenti e/o interventi sulla struttura di supporto con il
coinvolgimento del tecnico abilitato, il manutentore deve rilasciare una
dichiarazione di corretta esecuzione d’intervento di manutenzione richiesto”;
-
ispezione al montaggio: “l’ispezione dei componenti prima del
montaggio e del sistema dopo il montaggio, deve essere effettuata
dall’installatore ed eseguita in accordo con le istruzioni del fabbricante del
sistema e del progettista strutturale. Per i sistemi di ancoraggio che
prevedono l’utilizzo di ancoranti chimici deve essere verificata la data di
scadenza di questi ultimi prima dell’utilizzo”.
-
ispezione prima dell’uso: “prima di ogni intervento il lavoratore
deve ispezionare ogni componente del sistema di ancoraggio utilizzato mediante
i controlli prestabiliti e tabellati come da relativa scheda”. Il lavoratore “deve
segnalare immediatamente al committente qualsiasi difetto o inconveniente rilevato.
Nel caso in cui si riscontri una qualsiasi anomalia deve essere effettuata
immediatamente l’ispezione straordinaria”;
-
ispezione periodica: “ogni sistema di
ancoraggio deve essere ispezionato ad intervalli raccomandati dal
fabbricante dei dispositivi, ed eventualmente dal progettista strutturale, che
può inserire ulteriori indicazioni più restrittive tenendo conto delle
condizioni ambientali e di utilizzo”. E si ritiene opportuno che, “l’intervallo
tra le due ispezioni periodiche” non possa essere “maggiore di 2 anni per i
controlli relativi al sistema di ancoraggio e di 4 anni per i controlli
relativi alla struttura di supporto e agli ancoranti”;
-
ispezione straordinaria: “il sistema di ancoraggio che ha subito un
evento dannoso (caduta) o presenta un difetto deve essere immediatamente posto
fuori servizio. Deve essere effettuata una verifica ispettiva straordinaria che
abbia lo scopo di individuare gli eventuali interventi necessari al ripristino
delle caratteristiche prestazionali del sistema di ancoraggio secondo le
modalità stabilite dal fabbricante e dal progettista strutturale per quanto
riguarda gli ancoranti e la struttura di supporto. Il manutentore deve eseguire
gli interventi previsti in sede di ispezione straordinaria. La messa in servizio
deve essere subordinata al controllo degli interventi effettuati dal
manutentore da parte dell’ispettore stesso”.
Rimandando alla lettura integrale
dell’intervento, che riporta anche un esempio di “
scheda dei controlli”, riportiamo le conclusioni dell’autore che
ribadiscono l’importanza dell’ispezione e la manutenzione - al pari della
progettazione e della installazione - per il “
mantenimento delle caratteristiche iniziali del sistema”. E per
armonizzare tale attività è necessario disporre di “indicazioni per l’utilizzo
di un linguaggio comune e per fissare le figure professionali coinvolte che si
occupano della problematica legata ai dispositivi di ancoraggio in copertura”.
Inail Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti e Insediamenti Antropici, CTE
- Consulenza Tecnica per l’Edilizia, “ La sicurezza nei lavori sulle coperture. Sistemi di prevenzione
e protezione contro la caduta dall’alto”, atti dei seminari “Un cantiere
sicuro per riqualificare l’esistente - Lavori in copertura” e “Lavori su
coperture: problematiche, approfondimenti, soluzioni ed indirizzi”, edizione 2014,
pubblicazione febbraio 2015 (formato PDF, 3.53 MB).
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sicurezza nei lavori sulle coperture degli edifici”.
RTM
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