News
"Manutenzione del verde: esposizione professionale a fitosanitari"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Chimico
20/04/2016 - Sicuramente l'
utilizzo di prodotti fitosanitari (FS) - nella manutenzione del verde,
nella difesa delle colture o delle derrate immagazzinate - è
l'operazione che espone di più i lavoratori nel comparto agricolo ad
agenti chimici pericolosi.
Un’esposizione che può dipendere non solo dal numero di trattamenti
effettuati nel corso dell'anno, ma anche dalle attrezzature impiegate
per applicare i prodotti, dall'ambiente dove si effettua il trattamento e
dai dispositivi di protezione individuale (DPI) forniti e utilizzati.
Per avere utili informazioni
sull’
esposizione professionale a
prodotti fitosanitari, possiamo fare riferimento ad un quaderno tecnico
prodotto per l’ Esposizione
Universale 2015 di Milano dal Servizio Prevenzione e Sicurezza negli
Ambienti di Lavoro dell’ Azienda Sanitaria Locale di Milano (ora ATS Milano – Città Metropolitana).
Un quaderno tecnico dal titolo “ Manutenzione
del verde. Informazioni per lavorare in sicurezza”, a cura di Elena
Andreina, Flavia Borello e Veronica Cassinelli, che PuntoSicuro ha già
presentato in passato con riferimento al rischio allergologico e al rischio
relativo alle attrezzature
di lavoro.
Riguardo all’utilizzo di prodotti
fitosanitari sono riportate diverse indicazioni per la
prevenzione delle intossicazioni:
-
scelta dei prodotti: “è sempre preferibile utilizzare prodotti non
classificati come nocivi o a bassa tossicità, avendo cura di scegliere le
formulazioni più facilmente manipolabili (formulazioni granulari o liquide
piuttosto che in polvere). Dal 2001 la classificazione dei prodotti FS è stata
modificata ed oggi si parla di prodotti FS molto tossici (T+), tossici (T) e
nocivi (Xn). Per poter acquistare questi prodotti è necessaria un’apposita
autorizzazione”. Fino al 1 giugno 2015,
giorno in cui è entrata in vigore la nuova normativa, si possono “trovare in
commercio prodotti etichettati con il vecchio sistema e prodotti etichettati
con il nuovo”. Nel quaderno tecnico vengono riportati alcuni dei nuovi simboli
di pericolo;
-
acquisto dei prodotti e vendita: “i prodotti FS possono essere
acquistati esclusivamente presso i rivenditori autorizzati. L’operatore che
intende utilizzare prodotti FS classificati come molto tossici, tossici e
nocivi è indispensabile che ottenga il rilascio dell’autorizzazione
all’acquisto, da parte dell’Ufficio Provinciale Competente. L’autorizzazione ha
validità di 5 anni e viene rinnovata con le stesse modalità del rilascio. Il
venditore accerta le generalità dell’acquirente mediante valido documento di
identità e le annota su un apposito registro insieme ai dati dei prodotti
acquistati. All’atto dell’acquisto va richiesta la Scheda Dati di Sicurezza
(SDS) di ciascun prodotto. Chiunque sia il responsabile dell’immissione sul
mercato, fabbricante, importatore o distributore deve fornirla gratuitamente
redatta in lingua italiana e aggiornata”;
-
conservazione dei prodotti: il quaderno segnala di attenersi alle
indicazioni contenute nell’Allegato 1 del Decreto
Regione Lombardia n. 4580 del 29 aprile 2010, il documento dal titolo
“Buona Pratica dell'Utilizzo dei Fitofarmaci in Agricoltura”. In sintesi: la
conservazione “deve avvenire in un locale apposito, dotato di ventilazione
naturale, pavimento impermeabile, impianto elettrico a norma; tale locale va
tenuto chiuso a chiave e sulla porta deve essere chiaramente indicata la presenza
di prodotti chimici pericolosi e il divieto di accesso ai non autorizzati. Per
quantità modeste di prodotti fitosanitari può essere utilizzato un armadio che
deve essere tenuto chiuso a chiave e riportare i simboli di pericolo; l'armadio
deve avere una griglia che consenta la ventilazione e un sistema di contenimento
per evitare la dispersione accidentale dei prodotti”;
-
preparazione della miscela: “evitare dispersione durante la pesatura
e la miscelazione ed utilizzare idonei dispositivi di protezione individuale;
-
applicazione: è preferibile utilizzare macchine irroratrici recenti
dotate di serbatoi accessori di miscelazione e lavaggio mani, con sistemi di
apertura automatica della barra e trattori cabinati e condizionati. I
dispositivi individuali di protezione devono essere adeguati in funzione
dell'attrezzatura utilizzata e del prodotto scelto;
-
pulizia dei macchinari: le operazioni di pulizia devono essere
programmate ed effettuate al termine di ogni ciclo di utilizzo, indossando gli
opportuni dispositivi di protezione individuale;
-
manutenzione delle attrezzature: deve essere effettuata la
manutenzione programmata. In caso di interventi di riparazione in campo vanno
utilizzati dispositivi di protezione individuale adeguati; la macchina
irroratrice deve essere dotata di serbatoio contenente almeno 15 litri di acqua
pulita, nel caso sia necessario sciacquarsi le mani in campo. Nel caso tale
serbatoio non sia disponibile è buona norma portare in campo una tanica di
acqua pulita;
-
rientro: effettuare il rientro seguendo i tempi indicati in
etichetta e comunque mai prima di 48 ore dall'applicazione, utilizzando
adeguati dispositivi di protezione individuale per ridurre il rischio di contatto
cutaneo;
-
informazione e formazione: la conoscenza dei pericoli derivanti
dall'utilizzo di prodotti
fitosanitari e l'adozione di comportamenti adeguati possono ridurre in modo
significativo il rischio di intossicazione: la formazione acquisita per il rilascio
del ‘patentino’, periodicamente rinnovata, rappresenta la base indispensabile
della conoscenza minima e può essere integrata da altri momenti di formazione”.
Il documento dell’ATS Milano
ricorda poi nel dettaglio gli adempimenti gestionali degli acquirenti e degli
utilizzatori di fitosanitari e si sofferma sui
criteri di scelta dei dispositivi di protezione individuale (DPI),
ricordando che “l'uso di prodotti a bassa tossicità e le buone pratiche di
lavoro non eliminano la necessità di dotare i lavoratori di dispositivi
individuali di protezione (DPI) adeguati”.
Si indica che in linea generale, “salvo
diverse indicazioni riportate dall'etichetta e nel punto 8 della scheda di
sicurezza, dovrebbe essere garantita la dotazione minima di dispositivi di
protezione individuale” secondo la fase di lavoro:
-
preparazione della miscela e carico del serbatoio: “tuta standard,
guanti, stivali impermeabili, maschera o visiera in base alle indicazioni di
etichetta;
-
applicazione della miscela: tuta standard, guanti e stivali,
maschera in genere per applicazioni su colture alte e in serre, in base alle
indicazioni di etichetta, casco elettro ventilato in situazioni particolarmente
esponenti. In caso di trattamenti di diserbo in pieno campo è necessaria la
maschera quando il trattore non sia cabinato;
-
pulizia dei macchinari e dei dispositivi di protezione riutilizzabili:
tuta standard, guanti e stivali;
-
manutenzione ordinaria e straordinaria: tuta standard, guanti e
stivali, maschera solo in caso di macchinari utilizzati per applicazione di
sostanze particolarmente tossiche (in base alle indicazioni presenti in
etichetta). La manutenzione ordinaria deve essere effettuata su macchinari già
sottoposti a lavaggio;
-
rientro: gli addetti devono essere sempre dotati di tuta standard,
guanti e stivali. In caso di necessità di attività manuali fini, predisporre la
disponibilità di guanti vinilici di tipo ‘chirurgico’ e di eventuali protezioni
delle vie respiratorie”.
Sono poi riportate nel dettaglio anche
le
caratteristiche minime e la
manutenzione dei DPI (con riferimento a
guanti, maschere, stivali, caschi, tute, ...).
Concludiamo ricordando, ad
esempio, che i
guanti devono essere impermeabili
in neoprene o gomma di nitrile. E “per assorbire il sudore e migliorare il
comfort può essere opportuno indossare anche sottoguanti di cotone; alcuni
modelli in commercio sono già provvisti di rivestimento interno in cotone”.
E, al livello di manutenzione, i
guanti ancora calzati “devono essere lavati con acqua e sapone e sfilati
contemporaneamente, a poco a poco, aiutandosi con la mano più protetta”.
Asl Milano, “ Manutenzione del verde. Informazioni per lavorare in sicurezza”,
a cura di Elena Andreina, Flavia Borello e Veronica Cassinelli, quaderno
tecnico per datori di lavoro Cantieri Expo Milano 2015, edizione novembre 2014
(formato PDF, 3.12 MB).
Tiziano Menduto
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1251 volte.
Pubblicità