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"Una breve illustrazione della norma EN 61508-6:2010"
fonte www.puntosicuro.it / Linee Guida
21/04/2016 -
Questa norma è una preziosa linea guida sull’applicazione di una serie di norme afferenti alla
sicurezza di apparecchiature elettriche, elettroniche o programmabili,
che vengono utilizzate nel garantire che macchinari di vario tipo
possono essere utilizzati senza presentare un rischio per l’operatore.
A mio avviso, uno degli obblighi che incombe ad un professionista della security è
quello di tenersi sempre aggiornato sulla evoluzione normativa,
soprattutto quando essa fa riferimento a problemi di sicurezza non solo
anticrimine, ma anche a problemi di sicurezza afferenti alle persone.
Questa è la ragione per la quale ho deciso di illustrare brevemente
questa norma, che aiuta gli utenti ad applicare correttamente la
serie normativa IEC 61508-1, -2, -3, -4.
In molti macchinari, le funzioni
di protezione dell’operatore e di sicurezza intrinseca del macchinario sono
affidati ad elementi elettrici o elettronici, ormai da moltissimi anni. Anche i
sistemi basati su computer, vale a dire sistemi a programmazione elettronica,
vengono utilizzati spesso per sviluppare non solo funzioni non legate alla sicurezza, come la gestione
automatica dei macchinari, ma anche funzioni legate alla sicurezza, per
proteggere gli operatori.
A questo punto, un aspetto
critico nella progettazione di questi macchinari è quello legato alla garanzia
che gli apparati elettrici ed elettronici o computerizzati possano funzionare
in modo affidabile, proteggendo in particolare la salute e l’integrità fisica
dell’operatore.
Questa norma internazionale
indica un approccio generico per la
progettazione
di attività legate alla installazione di sistemi di protezione, sia basati
su componenti elettrici, sia su componenti elettronici o su sistemi ad
elettronica programmabile, vale a dire computer. Questo approccio unificato è
stato adottato per sviluppare in modo omogeneo le linee guida per queste
apparecchiature critiche.
Una strategia di sicurezza deve
prendere in considerazione non solo tutti gli elementi che si trovano
all’interno di un sistema, come ad esempio i sensori, gli attuatori e simili,
ma deve anche esplorare globalmente le relazioni tra questi apparati, onde
garantire il rispetto di soddisfacenti livelli di
sicurezza.
Questa linea guida introduce dei
livelli di integrità dei dispositivi che permettono di raggiungere un
soddisfacente livello di garanzia circa il fatto che le funzioni di questi
apparati verranno rispettate e quindi i livelli di sicurezza saranno raggiunti.
Vengono anche indicati dei
livelli di affidabilità funzionale, in modo che la probabilità media di una
avaria pericolosa del dispositivo sia dell’ordine di una su 1.000.000, anche se
il dispositivo è in funzione ventiquattr’ore su 24.
La linea guida stabilisce anche
le regole per cercare di mettere sotto controllo dei guasti sistematici, che
nascono dall’esperienza pratica accumulata in tanti anni nell’industria del
settore. Anche se evidentemente non è possibile stabilire in forma analitica la
probabilità che si verifichi un guasto sistematico, l’analisi storica di
determinati apparati e architetture funzionali può offrire preziose indicazioni
per il progettista.
Purtroppo, alla luce delle
tecnologie utilizzate, la norma non riesce a raggiungere una definizione
esplicita del concetto di “
fail safe”
anche se tali concetti, come pure il
concetto di sicurezza intrinseca, possono essere applicati dal progettista, per
soddisfare i requisiti imposti dallo standard.
La norma, assai corposa, perché
ci troviamo davanti a 150 pagine di norma, analizza il quadro di riferimento
afferente alla serie normativa 61508, con una serie di figure, e illustra quali siano le architetture da utilizzare, i
livelli di affidabilità che possono essere raggiunti ed illustra anche un
albero del guasto, connesso allo schema a blocchi, che illustra l’affidabilità.
Altre tavole sono dedicate alla
verifica del software, all’architettura da adottare, alle modalità di prova ed
alle funzioni di integrazione sistemistica.
Adalberto Biasiotti
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