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"Industria chimica e SGSL: la valutazione delle prestazioni"
fonte www.puntosicuro.it / Linee Guida
24/05/2016 - L’adozione di un
sistema di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro (SGSL)
in un’azienda presuppone diverse fasi e processi, dalla pianificazione
degli obiettivi fino agli aspetti più operativi, di attuazione del
sistema. E non può mancare una fase di
valutazione delle prestazioni,
in cui l’azienda identifica e mantiene attive procedure per “monitorare
e misurare in modo sistematico le prestazioni aziendali in termini di
salute e sicurezza; gli esiti di tale monitoraggio consentono di
valutare le prestazioni aziendali e di comunicarne l’andamento alla
direzione anche al fine di una discussione in sede di riesame”.
A parlare in questi termini della
fase di valutazione delle prestazioni, con particolare riferimento ai
sistemi di gestione nel comparto chimico,
è il documento “ Linee
di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e
sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”. Un documento che è il
risultato della collaborazione tra Inail Contarp, Federchimica, Filctem, Femca,
Uiltec, Certiquality e Henkel italia e che PuntoSicuro ha già affrontato nei
mesi scorsi con riferimento alla politica
aziendale, alla fase di pianificazione e al controllo
operativo, lo strumento tecnico ed organizzativo con cui l’impresa dà
attuazione puntuale a quanto pianificato.
Il documento sottolinea che l’ adozione
del SGSL presuppone anche il
controllo
delle prestazioni “ottenute per effetto dell’attuazione e del mantenimento
del sistema secondo gli obiettivi previsti dai programmi aziendali come
definiti a valle della politica e della conseguente pianificazione”. Ed è
dunque necessario, su base documentata, “misurare e monitorare le prestazioni
ad esempio attraverso:
- i dati relativi a incidenti e infortuni;
- i dati relativi a non conformità, azioni preventive e
correttive;
- la registrazione delle attività connesse alla gestione
operativa di salute e sicurezza, nonché i risultati ottenuti;
- l’effettuazione degli audit necessari”.
E sulla base degli elementi che
emergono, vengono poi definite le “caratteristiche e i punti critici da
controllare nei processi e nelle attività lavorative”. È infatti solo
attraverso un adeguato
monitoraggio dei punti
critici che è possibile “tenere sotto controllo il sistema ed aumentare la
capacità dell’impresa di stabilire strategie ed obiettivi operativi sempre più
efficaci e migliorativi delle prestazioni”.
Dopo aver riportato un programma
di monitoraggio, il documento segnala che qualora le attività di misurazione e
monitoraggio vengano effettuate tramite
apparecchi
e strumenti questi “devono essere controllati, tarati e sottoposti a
manutenzione regolare e pianificata, considerando:
- il metodo di misurazione
(validato o meno);
- la tecnica di campionamento;
- il rispetto degli standard
applicabili;
- la dimensione del campione;
- l’accuratezza e precisione;
- l’analisi statistica dei dati”.
E il
programma per la taratura e manutenzione “deve essere definito
tenendo presente i seguenti fattori:
- le raccomandazioni del
produttore;
- la sensibilità e criticità
dell’attrezzatura;
- l’esperienza nell’uso”.
Si ricorda poi che tutte le
attività di monitoraggio “vanno registrate e tali registrazioni devono essere
conservate”. E “a monte e a valle delle attività di monitoraggio e delle misurazioni,
è necessario costruire una serie di indicatori di prestazioni” che devono
servire per “guidare il miglioramento delle prestazioni del sistema di gestione”.
Il documento poi si sofferma su
due specifici aspetti:
- la
valutazione del rispetto delle prescrizioni cogenti e volontarie:
il rispetto delle prescrizioni di legge è infatti un “requisito inderogabile
per il mantenimento di un sistema di gestione della salute e sicurezza; inoltre
ne costituiscono una parte essenziale tutte le disposizioni ed i requisiti di
carattere volontario che rispecchiano la politica e gli obiettivi del sistema”;
-
audit interni (o anche verifiche ispettive interne): sono uno dei “mezzi
chiave per stabilire la conformità dell’operato ed il rispetto delle specifiche
organizzative, tecniche e procedurali, compresa la conformità ai requisiti
normativi e regolamentari, alle politiche interne adottate, alla pianificazione
definita per migliorare il sistema
di gestione”. E deve essere preparato un piano per assicurare che “l’intero
sistema venga controllato periodicamente”. Si indica poi che sebbene “si possa
capire molto circa l’efficace funzionalità del sistema tramite lo studio della
documentazione e l’effettuazione di interviste a personale selezionato, è importante
effettuare la verifica anche ‘in campo’ osservando i comportamenti, valutando
l’adeguatezza delle scelte, esaminando apparecchiature, macchine, controllando
i sistemi, ecc.”. Infine i risultati e le osservazioni della verifica ispettiva
interna “devono essere registrati e comunicati al fine di essere sottoposti a
valutazione critica, correzione (ove necessario) e discussi in sede di riesame”.
Veniamo dunque al
riesame della direzione.
Infatti il sistema di gestione
deve essere periodicamente riesaminato dalla direzione aziendale per “assicurare
che:
- sia efficace e adeguato per le
attività aziendali;
- sia efficace ed adeguato nel
raggiungimento degli obiettivi della politica dell’impresa;
- sia oggetto di miglioramento
continuo in conformità alla politica e agli obiettivi dell’impresa.
La frequenza di riesame deve
essere decisa dall’impresa, deve fare parte del normale processo di
pianificazione ed è strettamente correlata con le dimensioni e con la
complessità delle attività aziendali. Imprese di piccole e medie dimensioni
possono effettuarlo una volta all’anno; organizzazioni di grandi dimensioni
possono richiedere riesami più frequenti”. Senza dimenticare che direzione può
attivare queste riunioni “anche a seguito di eventi specifici (ad esempio,
nuove normative, modifiche organizzative, danni, incidenti) o per approfondire
aspetti specifici del sistema”.
Si indica poi che il riesame
della direzione deve “incentivare il
processo
di miglioramento continuo attraverso alcune azioni specifiche come:
- individuare aree di
miglioramento del sistema;
- stabilire obiettivi sempre più
prestazionali;
- stabilire programmi di
formazione;
- incoraggiare una comunicazione
aperta;
- sostenere lo spirito di gruppo;
- riconoscere e premiare
risultati e successi”.
E le revisioni periodiche devono
essere supportate da analisi di dettaglio sulle funzionalità dell’impresa (ad
esempio, acquisti, produzione, controllo)”.
Se il riesame della direzione
rappresenta la “conclusione essenziale nel processo ciclico della gestione
aziendale”, ricordiamo infine che l'organizzazione deve migliorare
continuamente “l'idoneità, l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di gestione
anche attraverso l’attuazione e il mantenimento di procedure per
analizzare gli incidenti, i quasi incidenti
e le
non conformità e per
intraprendere le azioni correttive e di miglioramento”.
Infatti nell’ipotesi in cui vengano
rilevate delle non conformità – con riferimento alle modifiche nelle attività, non
conformità di processo ravvisate a seguito di monitoraggi, incidenti, infortuni
o mancati
infortuni, rapporti di audit, rapporti sulle emergenze, segnalazioni, osservazioni
emerse in sede di riesame, ... - devono “essere definite azioni correttive,
preventive e le opportunità di miglioramento”. E l’efficacia dell’azione
correttiva “deve essere verificata e deve essere valutata l’opportunità della
sua estensione anche alle altre aree/processi ove sia applicabile”.
INAIL, “ Linee di Indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione
della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, documento elaborato
da Inail Contarp, Federchimica, Filctem – Cgil, Femca – Cisl, Uiltec – Uil,
Certiquality e Henkel italia e approvato con Determinazione del Presidente
dell’Inail n. 84 del 24 marzo 2015 (formato PDF, 647 kB).
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chimica”.
RTM
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