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"Campi elettromagnetici: i rischi dei defibrillatori"
fonte www.puntosicuro.it / Campi elettromagnetici
17/06/2016 - Attraverso il contenuto del documento “ Campi Elettromagnetici in ambito Sanitario: valutazione e prevenzione dei rischi”,
a cura di A. Bogi, I. Pinto, N. Stacchini (AUSL 7 Siena Laboratorio
Sanità Pubblica - Agenti Fisici) e D. Andreuccetti, N. Zoppetti (IFAC -
Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” CNR Firenze), abbiamo
presentato in questi mesi non solo il tema della
valutazione dei rischi da campi elettromagnetici in ambito sanitario, ma anche i rischi e le misure di tutela correlate a vari apparecchi elettromedicali.
Apparecchi che possono esporre pazienti e operatori sanitari a
campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, come, ad esempio,
elettrobisturi, apparati per diatermia e apparati per la magnetoterapia.
Rimandando ad una lettura
integrale del documento, ci soffermiamo oggi su un apparecchio di cui si è
parlato spesso nel nostro giornale per la sua capacità di ristabilire una
condizione cardiaca stazionaria in pazienti in condizione di arresto cardiaco o
di fibrillazione ventricolare, attraverso l'applicazione di una scarica di
corrente elettrica: il
defibrillatore.
Riportiamo le caratteristiche
generali dei campi correlati all’ uso
del defibrillatore:
- “i defibrillatori sono di fatto
sorgenti ‘non intenzionali’ di campo, cioè apparati il cui funzionamento non è
legato all’emissione di campi elettrici o magnetici, che quindi può essere
considerata un effetto indesiderato;
- si tratta di sorgenti sia di
campo elettrico sia di campo magnetico a bassa frequenza con forma d’onda
impulsiva non ripetitiva (evento isolato). I campi sono emessi nell’istante
corrispondente alla scarica;
- l’intensità (di picco)
dell’induzione magnetica in prossimità (pochi centimetri) dai cavi può essere
dell’ordine delle decine di microtesla;
- l’intensità (di picco) del
campo elettrico in prossimità (pochi centimetri) dai cavi può essere
dell’ordine delle centinaia di V/m;
- dal punto di vista
protezionistico, generalmente, il campo elettrico è più rilevante del campo
magnetico”.
La maggior parte delle
criticità attualmente riscontrabili nell’impiego
dei defibrillatori, emerse nel corso dello studio che contiene i risultati di valutazioni
del rischio da esposizione a campi elettromagnetici condotte nelle strutture
sanitarie della Regione Toscana, sono relative ai presenti aspetti:
- “i manuali di istruzioni degli
apparati generalmente non riportano informazioni di sicurezza complete per la
prevenzione del rischio da esposizione a campi
elettromagnetici per gli operatori e per l’eventuale ‘pubblico’ presente
nello scenario di esposizione;
- i controlli periodici di
funzionalità dell’apparecchiatura non vengono svolti in idonei locali ad
accesso regolamentato, rendendo possibili esposizioni a campi elettromagnetici
di intensità superiore ai livelli di riferimento per la popolazione, talvolta
anche esternamente al locale adibito alla verifica”.
Riportiamo una
sintesi dei risultati delle valutazioni
effettuate:
- “le distanze di rispetto dei
livelli di riferimento per la popolazione e dei valori di azione per i
lavoratori variano sulla base delle differenti tipologie costruttive”. Nel
seguito ci si riferisce alle “distanze relative al campo elettrico che da
questo punto di vista è risultato più critico del campo magnetico”;
- nei casi analizzati “le
distanze per il rispetto per la popolazione (confine Zona 0 - Zona 1) variano
da 30 cm a circa 60 cm dai cavi, in relazione alle differenti tipologie di
defibrillatori”;
- nei casi noi analizzati “le
distanze di rispetto per i lavoratori (confine Zona 1 - Zona 2) risultano
comprese da 25 cm a 50 cm dai cavi;
- la tecnologia dei macchinari
misurati impone talvolta all'operatore di essere nella zona di superamento dei
valori d'azione per i lavoratori; questo tuttavia non implica necessariamente
un superamento delle restrizioni di base”.
Concludiamo riportando alcune
misure di tutela per gli operatori che
utilizzano i defibrillatori e per tutti coloro che si trovano ad operare in
prossimità di tali apparati in condizioni di macchinario acceso:
- “tutti i lavoratori, anche se
non direttamente addetti all’impiego del defibrillatore, che abbiano necessità
di accedere all’area in prossimità dell’apparato ove si riscontra il
superamento dei livelli di riferimento per la popolazione dovranno essere
sottoposti ad una valutazione dell’idoneità di esposizione a campi
elettromagnetici da parte del medico competente;
- al fine di prevenire
l’esposizione ai campi
elettromagnetici di soggetti con controindicazioni, ed in applicazione di
quanto prescritto dalla vigente normativa, dovrà essere affissa idonea
segnaletica all’ingresso della sala di installazione”;
- le “dimensioni del locale dove
si effettua il trattamento e la collocazione del macchinario devono essere tali
da garantire che l’area di superamento dei livelli di riferimento della
popolazione sia ben contenuta all'interno del locale stesso;
- qualora l’apparato sia
utilizzato in ambiente esterno, o comunque al di fuori delle aree ad accesso
regolamentato, gli operatori dovranno provvedere a mantenere gli altri
lavoratori e le persone del pubblico ad idonea distanza (almeno 1 metro)
dall’apparecchio, al fine di prevenire l’esposizione di soggetti con possibili
controindicazioni all’esposizione a CEM;
- i test di funzionalità
dell’apparecchiatura in fase di verifica periodica o manutenzione dovranno
essere condotti in un locale ad accesso regolamentato, tale da garantire che
l’area di superamento dei livelli di riferimento della popolazione sia ben
contenuta all'interno del locale stesso e vi sia apposta la cartellonistica di
sicurezza”;
- per gli operatori che
utilizzano il defibrillatore o che “si trovano a operare nelle vicinanze degli
stessi dovranno essere messe in atto le misure di tutela specifiche prescritte
dalla vigente normativa ed in particolare: valutazione di idoneità
all’esposizione a campi elettromagnetici da parte del medico competente e
controlli sanitari periodici; formazione degli operatori sul rischio da esposizione
a CEM e addestramento sulle idonee procedure di lavoro da adottare al fine
di ridurre l’esposizione durate l’impiego del macchinario ed in particolare
evitare di portare i cavi a diretto contatto con il corpo durante il
trattamento;
- la presenza di oggetti
metallici in zone di campo intenso nei pressi dell’apparato deve essere
trattata con cautela, tenendo presenti le eventuali avvertenze riportate nella
documentazione e se necessario contattando il costruttore o il distributore;
- tutti i lavoratori che hanno
accesso alla sala di installazione degli apparati dovranno essere formati sugli
effetti dell’esposizione e sulle controindicazioni all’esposizione”.
Segnaliamo infine che in una
tabella sono riportati, a titolo indicativo, i soggetti con “controindicazioni
all’esposizione a campi elettromagnetici di intensità superiore ai livelli di
riferimento per la popolazione”.
Il link del Portale
Agenti Fisici (PAF).
Regione Toscana, Ausl 5 Pisa,
Ausl 7 Siena, IFAC, “ Campi Elettromagnetici in ambito Sanitario: valutazione e
prevenzione dei rischi”, a cura di A. Bogi, I. Pinto, N. Stacchini (AUSL 7
Siena Laboratorio Sanità Pubblica - Agenti Fisici) e D. Andreuccetti, N.
Zoppetti (IFAC - Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” CNR Firenze),
novembre 2013 (formato PDF, 2.29 MB).
Tiziano Menduto
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