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"Imparare dagli errori: ancora incidenti con le piattaforme elevabili"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
23/06/2016 - In questi mesi la rubrica “ Imparare dagli errori”,
dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, ha
iniziato un percorso, arrivato oggi alla sua conclusione, attraverso gli
incidenti e i rischi correlati all’uso delle piattaforme di lavoro.
In questi mesi abbiamo parlato, ad esempio, di linee elettriche, di stabilizzatori, di piattaforme su autocarro, di imbragature di sicurezza, di malfunzionamenti delle PLE e,
chiaramente, dei rischi di caduta dall’alto. Ma in tutti i percorsi
dedicati ad un argomento specifico, che non possono comunque esaurire
tutte le casistiche di infortunio e la prevenzione possibile, rimangono
sempre dinamiche di incidenti che non trovano posto nelle varie puntate
dedicate ai singoli fattori di rischio.
Ne riprendiamo oggi alcuni ricordando, come sempre, che le
dinamiche infortunistiche che presentiamo sono tratte dall’archivio di
INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
I casi
Il
primo caso riguarda un incidente avvenuto durante un
intervento di manutenzione sulla copertura
e sulla gronda di un tetto.
Un lavoratore, socio della ditta,
sta lavorando da solo e per accedere al tetto e utilizza una piattaforma di
lavoro elevabile, un "cestello" montato su di un camion.
Per la rottura del braccio
estensibile in prossimità dello snodo centrale, rottura dovuta ad una saldatura
inadeguata, il cestello cade giù da una altezza compresa tra 6 e 9 metri
provocando la caduta dell'operatore che viene rinvenuto esanime fuori dal
cestello con il radiocomando sotto al corpo.
L'infortunato, deceduto per aver
sbattuto la testa sul terreno, non indossava le cinture di sicurezza presenti
nel camion, inoltre l'alloggiamento del radiocomando sul cestello era stato
manomesso per consentire l'utilizzo del radiocomando stesso fuori dalla sede
prevista.
Chiaramente il
fattore causale rilevato è lo “snodo
centrale del braccio del cestello con saldatura inadeguata”.
Il
secondo caso riguarda invece un infortunio al titolare di una ditta
specializzata nella
realizzazione di
coperture e lattoneria.
Il lavoratore conduce una PLE
presso un deposito agricolo, posto in campagna, per visionare una copertura da
riparare. Sul luogo opera solo. La copertura è realizzata con lastre in
fibrocemento posate su coppelle in cemento che la rendono portante.
Il lavoratore sale in quota con
la PLE e scende da questa sulla copertura in prossimità delle lastre
danneggiate. Ad un certo punto la lastra su cui si trova cede determinandone la
caduta, da un'altezza di circa 8 metri, sulla pavimentazione sottostante
interna al fabbricato.
Dalle indagini si è rilevato che
in corrispondenza delle lastre danneggiate la coppella sottostante che doveva
dare portanza alla copertura, era stata spostata dalla sua sede a causa dei
lavori sottostanti di movimentazione di rotoballe, e ciò aveva creato un'area
non portante sotto le lastre. L'infortunato non aveva indosso nessun sistema di
trattenuta (DPI) contro le cadute dall'alto. Dall'interno e dall'esterno del
fabbricato era possibile vedere che una porzione della copertura, seppur di
dimensioni ridotte, non era più portante non avendo il sostegno della coppella
in cemento.
Questi i
fattori causali rilevati, non solo legati al lavoro su PLE:
- il lavoratore è sceso dalla PLE
su di una copertura;
- la copertura nella porzione
calpestata non era portante a causa dei lavori sottostanti di movimentazione di
rotoballe;
- l'infortunato non indossava DPI
anticaduta.
Il
terzo caso riguarda un infortunio ad un
lavoratore autonomo decoratore in sub-appalto.
Il lavoratore ha ricevuto
l’incarico di decorare le pareti esterne di un condominio di sette piani. Per
svolgere il proprio lavoro utilizza una piattaforma
aerea con i comandi a bordo e sale in quota, in prossimità di un balcone al
sesto piano del condominio.
Nell’eseguire questa operazione,
a causa di un errore di manovra, la piattaforma urta una mensola metallica
posta sopra il balcone, incastrandosi. Il lavoratore tenta più volte di
sbloccare il cestello incastrato effettuando delle manovre a bordo tramite il
radiocomando, ma la macchina, bloccata, non si muove.
A questo punto il lavoratore
tenta di sbloccare manualmente la piattaforma accedendo sul balcone vicino:
nell’eseguire questa operazione, a 20 metri di altezza da terra e sporgendosi
nel vuoto, rimane disteso, afferrando il corrente del parapetto della
piattaforma con entrambe le mani, mantenendo i piedi sulla ringhiera del
balconcino. Improvvisamente la piattaforma si libera dal punto che la vincola
ed ha un’oscillazione verso l’esterno ovvero torna nella sua posizione
iniziale.
In quel momento il lavoratore viene
sbalzato verso l’esterno e precipita per circa 20 metri, impattando il
pavimento in battuto di cemento del cortile sottostante, riportando un trauma
mortale. Il lavoratore non faceva uso di imbracatura di sicurezza.
Questi i
fattori causali rilevati:
- il lavoratore tentava di
spostare il cestello in modo pericoloso;
- mancanza di dispositivi di
protezione dalla caduta dall'alto.
La prevenzione
In questi mesi abbiamo riportato
diverse indicazioni, suggerimenti, buone prassi sulla prevenzione di specifici
rischi e sul corretto utilizzo delle piattaforme
mobili elevabili.
Ci soffermiamo oggi su un breve
riepilogo della prevenzione riportato nel documento - realizzato da Inail Direzione regionale per le Marche, con la
collaborazione di IPAF ( International
Powered Access Federation) - “ PLE
nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri
temporanei o mobili”
Il documento segnala che se per
la valutazione dei rischi è indispensabile consultare il manuale del
costruttore fornito con la macchina, in linea generale i
maggiori rischi da valutare e le relative
misure di prevenzione – senza pretesa di esaustività - sono:
-
rovesciamento e ribaltamento - misure di prevenzione: “verificare
le condizioni e portata del terreno, non superare la portata della piattaforma,
non superare l’inclinazione massima ammessa del carro, utilizzare correttamente
gli stabilizzatori, rispettare il diagramma di lavoro, impedire il contatto con
mezzi in movimento, verificare le condizioni del terreno prima di effettuare la
traslazione, non utilizzare la macchina in presenza di vento oltre la velocità
massima ammessa dal costruttore ecc.”;
-
investimento e schiacciamento di persone - misure di prevenzione:
“delimitare l’area di lavoro, utilizzare segnaletica di sicurezza, prima di
effettuare manovre verificare che non vi sia presenza di persone nell’area di
manovra, effettuare la traslazione a velocità ridotta”;
-
elettrocuzione per contatto con linee elettriche aeree - misure di
prevenzione: “rimanere a distanza di sicurezza da linee aeree in tensione che
possono interferire con i movimenti del braccio, se necessario far disattivare
la linea”;
-
caduta del carico e di materiale dall’alto e proiezione di materiale -
misure di prevenzione: “posizionare correttamente attrezzature e materiali
all’interno del cestello”;
-
caduta dall’alto dell’operatore - misure di prevenzione:
“utilizzare dispositivi di protezione anticaduta e ancorarli al punto
predisposto in piattaforma, non arrampicarsi sui parapetti del cestello; non
utilizzare scale o altri dispositivi per aumentare l’altezza di lavoro”;
-
uso improprio del mezzo - misure di prevenzione: “utilizzare la
macchina come prescritto dal costruttore. Impedire l’utilizzo a personale non
autorizzato; solo lavoratori autorizzati e formati possono utilizzare la
macchina”;
-
urti, colpi, impatti, compressioni, cesoiamento e schiacciamento -
misure di prevenzione: “rimanere a distanza di sicurezza dagli organi in
movimento, non sporgersi dal cestello in fase di movimentazione”;
-
interferenze con altre macchine e attrezzature in cantiere - misure
di prevenzione: “impedire che mezzi in movimento interferiscano con la
macchina, impedire che bracci meccanici, gru e
carroponte in movimento interferiscano con l’area di lavoro della
macchina”;
-
indotti da malfunzionamenti - misure di prevenzione: “effettuare i
controlli previsti prima di ogni utilizzo, effettuare la manutenzione come
previsto dal costruttore”;
-
ribaltamento durante le operazioni di salita e discesa del mezzo dal
veicolo di trasporto - misure di prevenzione: “seguire le modalità di
carico indicate sul manuale del costruttore”.
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le
schede numero
2501,
3996 e
3251 (archivio incidenti 2002/2010).
Tiziano Menduto
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