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"Le criticità della sicurezza dei lavoratori nei cantieri stradali"
fonte www.puntosicuro.it / Cantieri
19/07/2016 - Abbiamo più volte accennato al “ lavoro altamente pericoloso degli operatori nei cantieri stradali”,
ai troppi infortuni mortali degli operatori, ai tanti infortuni gravi,
all’indice infortunistico che è superiore anche a quello dei cantieri
edili.
Proprio per questo motivo torniamo a parlare oggi di
cantieri stradali, affidandoci alle riflessioni e alle esperienze in questo campo di un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), presentate al seminario tecnico, organizzato dall’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma e dall’Associazione AIIT, “
La gestione della sicurezza nei cantieri stradali. Quadro normativo ed esperienze sul campo” (26 Marzo 2015, Roma).
In “
La sicurezza dei lavoratori nei cantieri stradali: esperienza di un RPSS”,
a cura di Gianpaolo Primus (MILANO SERRAVALLE MILANO TANGENZIALI
S.p.A.) innanzitutto si danno informazioni sull’applicazione della
nozione giuridica e giurisprudenziale di ‘
luogo di lavoro’
all’ambiente stradale dal punto di vista prevenzionistico (D.Lgs.
81/2008) e si sottolinea, ad esempio, una pronuncia della Cassazione in
cui si indica che il luogo di lavoro è il “luogo accessibile
potenzialmente da parte del lavoratore ‘
indipendentemente dall’attività lavorativa’”.
Riguardo poi al principio della ‘
massima sicurezza fattibile’, il relatore riporta una serie di
criticità nella gestione della sicurezza nei cantieri stradali:
-
segregazione del luogo di lavoro: “in ambito
stradale, l’accesso all’ambiente di lavoro nel quale operano i
lavoratori non può essere filtrato e selezionato mediante meccanismi
selettivi degli accessi al luogo di lavoro, come avviene comunemente in
un’azienda”;
-
peculiarità del luogo di lavoro: “sull’asse
stradale vi è una sproporzione numerica importante tra i ‘lavoratori’ a
vario titolo, rispetto ai quali si devono apprestare le tutele previste
in materia di salute e sicurezza del lavoro, e i terzi oggetti che
transitano in orario diurno e notturno”;
-
posizioni di garanzia: “in ambiente stradale
vigono contestualmente le norme di salute e sicurezza del lavoro e
quelle contenute nel Codice della strada. In tale ambito si intrecciano
le posizioni di garanzia in materia di salute e sicurezza con relativi
obblighi e divieti, con gli obblighi e divieti posti da Codice della
Strada. In termini di competenze in materia di controlli, gestione delle
emergenze e soccorsi operano vari soggetti la cui attività si
sovrappone a quella di coloro che rivestono posizioni di garanzia
riguardo a salute e sicurezza dei lavoratori”;
-
tutela dei terzi: “le norme antinfortunistiche
non sono stabilite soltanto per la tutela dei lavoratori nell’esercizio
della loro attività, ma sono dettate anche a tutela dei terzi che si
trovino nell’ambiente di lavoro, indipendentemente dall’esistenza di un
rapporto di dipendenza con il titolare dell’impresa”;
-
valutazione dei rischi: “obbligo di valutare
tutti i rischi in un ambiente di lavoro in cui da un lato le misure di
prevenzione individuate e adottate a tutela dei lavoratori dispongano
una tutela indiretta anche ai terzi, dall’altro i terzi stessi possono
essere fattore di rischio e possibile causa di lesioni per i lavoratori
tramite la commissione di condotte illecite di natura sia colposa che
dolosa”;
-
letteratura di settore: “scarsa presenza di strumenti di orientamento che identifichino la ‘ massima sicurezza fattibile’ da intendersi come linee guida, norme tecniche e buone prassi di settore”.
Il relatore si sofferma poi brevemente sulla
valutazione dei rischi e sulle misure generali di tutela con riferimento a:
- “eliminazione alla fonte o riduzione al minimo dei rischi;
- limitazione del numero degli esposti;
- priorità delle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali;
- informazione, formazione ed istruzioni adeguate ai lavoratori;
- misure d’emergenza adeguate;
- segnali di avvertimento e di sicurezza”.
E riporta il
quadro normativo di cui bisogna tener conto, oltre al D.Lgs. 81/2008:
- D.Lgs. 285/92: Nuovo Codice Della Strada - Principi generali;
- D.P.R. 495/92 e 610/96: Norme per la realizzazione e posa dei segnali;
- Disciplinare Tecnico D.M. Infr. e Trasp. 10 luglio 2002 relativo
agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da
adottare per il segnalamento temporaneo;
- Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013
- Criteri generali di sicurezza relativi alle procedure di revisione,
integrazione e apposizione della segnaletica stradale destinata alle
attività lavorative che si svolgono in presenza di traffico
Dal Decreto 10 luglio 2002 (Disciplinare tecnico) si riportano delle
definizioni relative al cantiere.
Infatti con “la generica dizione ‘cantieri’ si intende una
qualsiasi anomalia che costituisce un pericolo per gli utenti (cantieri,
incidenti, ostruzioni, degrado, ecc..)”. E possiamo avere:
-
cantieri fissi: “un cantiere è detto fisso se
non subisce alcuno spostamento durante almeno una mezza giornata. Il
segnalamento comporta una segnaletica in avvicinamento, una segnaletica di posizione, una segnaletica di fine prescrizione;
-
cantieri mobili: un cantiere mobile è
caratterizzato da una progressione continua ad una velocità che può
variare da poche centinaia di metri al giorno a qualche chilometro
all'ora. Per la segnaletica dei cantieri mobili è previsto l’impiego di
più veicoli appositamente attrezzati. Di norma il cantiere mobile può
essere usato solo su strade con almeno due corsie per senso di marcia.
Sarà inoltre opportuno che il cantiere sia operativo in condizioni di
scarso traffico”.
Sempre a proposito di criticità sono poi riportate alcune riflessioni sul
Decreto Interministeriale 4 marzo 2013,
un decreto emanato in applicazione a comma 2-bis dell’art. 161 del
D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico) collocato all’interno del Titolo V
(Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro).
Ad esempio “non è presente all’interno di tale disposizione una
specifica e puntuale indicazione dei soggetti destinatari delle tutele
ed in particolare destinatari della formazione, informazione ed
addestramento”.
Inoltre se l’art. 1 comma 2 indica che le attività lavorative
“previste dal decreto fanno riferimento alle situazioni esplicitate nei
principi di segnalamento di cui all’art 2 (in realtà punto 2
dell’allegato)” del Disciplinare del 10 luglio 2002 (e le situazioni
individuate dal Disciplinare sono “anomalie quali cantieri, incidenti,
ostruzioni, degrado ecc. che costituiscono un pericolo per gli utenti”),
dal “combinato disposto dei due decreti se ne evince una prima
destinazione estensiva dell’applicazione a tutti i soggetti che a vario
titolo operano in tali situazioni”;
Altri elementi che consolidano l’
interpretazione estensiva dei soggetti destinatari sono correlati a:
- quanto contenuto nell’art. 2 (che fa riferimento all’All.I) con riferimento alle premesse dell’All. I: ‘
il
presente allegato contiene i criteri minimi di sicurezza da adottarsi
nelle attività lavorative in presenza di traffico veicolare’;
- quanto contenuto nell’art. 3 su informazione e formazione che fa
riferimento anche all’allegato II (il punto 2 dell’Allegato II “prevede
testualmente che i corsi sono diretti a: ‘
lavoratori adibiti
all’istallazione ed alla rimozione della segnaletica di cantieri
stradali in presenza di traffico o comunque addetti ad attività in presenza di traffico’;
- quanto indicato nell’art. 4 sui dispositivi di protezione individuale.
Il relatore, sempre con riferimento al DI 4 marzo 2013, indica, in
conclusione, che “in applicazione di un generale principio di
precauzione, nonostante la disomogeneità contenuta nel decreto che non
prevede un esplicito campo di applicazione soggettivo, in via
cautelativa è opportuno orientarsi verso una lettura estensiva del
decreto, identificando nei destinatari delle tutele previste anche
coloro che a vario titolo svolgono attività lavorative in presenza di
traffico veicolare”.
Segnaliamo, infine, che il documento agli atti, che vi invitiamo a
visionare integralmente, riporta anche utili indicazioni sulle buone
prassi per l’esecuzione in sicurezza di attività in autostrada in
presenza di traffico veicolare.
“ La sicurezza dei lavoratori nei cantieri stradali: esperienza di un RPSS”,
a cura di Gianpaolo Primus (MILANO SERRAVALLE MILANO TANGENZIALI
S.p.A.), intervento al seminario tecnico dal titolo “La gestione della
sicurezza nei cantieri stradali. Quadro normativo ed esperienze sul
campo” (formato PDF, 2.99 MB).
Tiziano Menduto
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