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"Operaio muore sul lavoro colpito alla testa da un tubo "

fonte pagineabruzzo.it / Sicurezza sul lavoro

28/01/2009 - Ennesima morte bianca. Un operaio di 30 anni, Antonello Di Renzo, di Lettomanoppello, è morto stamane a causa di un incidente sul lavoro, avvenuto in un cava di Lettomanoppello per l'estrazione di materiale da destinare ai cementifici. L'uomo, che stava lavorando nei pressi di un nastro trasportatore, è stato colpito alla testa da un tubo ed è morto sul colpo. Immediato il cordoglio del Presidente della Regione Gianni Chiodi e del Presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano. L'intero consiglio, riunito oggi per la prima volta, ha osservato un minuto di raccoglimento per partecipare al dolore della famiglia. Cordoglio anche da parte del segretario regionale dell'Ugl Geremia Mancini che ha invitato le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil ad una giornata di sollevazione per il lavoro e contro la morte nei cantieri. "Sento la responsabilità, la colpa di ciò che accade. Non posso e non possiamo continuare solo ad essere i recensori di ciò che accade. Ora è necessario che il Sindacato assuma il ruolo forte di denuncia richiamando alle reali responsabilità chi sbaglia. L'ennesima tragedia del lavoro, l'ennesima vittima di un mondo che non sa rispettare la vita degli altri, di certo non l'ennesimo ulteriore commento che cadrà nel vuoto. Ora davvero basta, basta - ha commentato Mancini - con chi continua in maniera "colpevole ed assassina" a rendere pressoché nulli i controlli nei cantieri della morte. Non è possibile continuare ad avere tutti gli organi preposti ai controlli con gli organici sottodimensionati, bastanti a controllare un angolo della nostra regione e non l'intero territorio, con la inevitabile ed irresponsabile conclusione che i controlli sono l'ultima delle ipotesi da mettere in agenda. Dove sono le interrogazioni parlamentari in tal senso? Dove sono le iniziative concrete per riportare attenzione su questo tema? Nessuna, solo un vergognoso silenzio. Da parte nostra un appello, al neo Presidente della Giunta Regionale perché senta la responsabilità di ciò che accade, per quel ruolo che oggi lo investe in qualità di primo cittadino d'Abruzzo, di questa Regione che non ne può più di veder cadere i propri uomini colpevoli solo di voler realizzare il loro futuro attraverso il lavoro. Un altro appello alla Magistratura - ha infine concluso - alla quale invochiamo accertamenti sempre più mirati sulle responsabilità di chi non garantisce la sicurezza ma anche di chi non garantisce l'accertamento delle infrazioni. Il Sindacato ora, nella sua totale unitarietà manifesti insieme lo sconcerto per quello che accade, in una Regione che vede ogni giorno la perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro non è possibile aggiungere che altre centinaia e centinaia rimangano feriti o uccisi sul posto di lavoro. Una giornata tutta intera per gridare rispetto ed attenzione per i lavoratori abruzzesi.

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