"Si muore sul lavoro: 6 vittime solo nel primo mese del 2009"
fonte diariodelweb.it / Sicurezza sul lavoro
L’osservatorio CODICI ha monitorato la gravità della situazione, cercando di ricostruire le cause di tali incidenti. Sfruttamento, tipologie contrattuali precarie, ritmi di lavoro prolungati ma, soprattutto, scarsa manutenzione degli impianti, delle infrastrutture unita alla poca educazione e formazione del lavoratore: questo è il quadro che emerge dalle numerose segnalazioni dei cittadini giunte allo sportello regionale di CODICI. Oggi in Italia finalmente possiamo dire che una legge c'è: è il decreto approvato il 1 aprile scorso dal Governo uscente, una specie di Testo Unico, che riorganizza tutte le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Il legislatore delegato, nell’attuazione dell’intervento di riordino della normativa sulla sicurezza nel luogo di lavoro, si è mosso in una doppia direzione: innalzamento del livello di sicurezza dei dipendenti e semplificazione degli adempimenti burocratici per le imprese, per favorire la messa in sicurezza delle strutture.
«La legge c’è ma da sola non basta – afferma l’avv. Manuela de Nichilodi Codici Puglia - con tale provvedimento l’applicazione delle norme che disciplinano la salute e la sicurezza dei lavoratori viene estesa a tutti i prestatori di lavoro, siano essi dipendenti, autonomi ed equiparati, comprese le categorie di più recente diffusione dei lavoratori flessibili o occupati attraverso telelavoro; il provvedimento ridetto mira a promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro ed esplicitare il concetto di salute del lavoratore e del cittadino, in accordo con le direttive dettate dall’atto costitutivo dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità. Assieme alla legge, però, è necessario un cambiamento più profondo, della cultura e anche del sistema economico del nostro Paese. Nessuna legge sarà sufficiente a combattere la piaga degli infortuni sul lavoro, se la priorità assoluta resta per la grande maggioranza delle imprese quella di comprimere sempre e comunque i costi e i tempi, anche quando questo va a scapito di un tema così importante come quello della sicurezza».«Per fare ciò – continua l’avv. de Nichilo – è indispensabile provvedere non solo alla predisposizione di un sistema di regole, ma anche e soprattutto all’integrazione del sistema normativo tradizionale con strumenti innovativi e più efficaci per la creazione di una cultura della legalità, quali la formazione, le «buone prassi», gli accordi collettivi e la Responsabilità Sociale delle Imprese, oltre ad un costante e più pregnante controllo da parte delle istituzioni ». Pertanto, CODICI chiede una maggiore educazione al lavoro, maggiori sicurezze ma soprattutto più controlli sui posti di lavoro per l’effettivo riscontro del rispetto delle norme, nel rispetto della vita umana.
«La legge c’è ma da sola non basta – afferma l’avv. Manuela de Nichilodi Codici Puglia - con tale provvedimento l’applicazione delle norme che disciplinano la salute e la sicurezza dei lavoratori viene estesa a tutti i prestatori di lavoro, siano essi dipendenti, autonomi ed equiparati, comprese le categorie di più recente diffusione dei lavoratori flessibili o occupati attraverso telelavoro; il provvedimento ridetto mira a promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro ed esplicitare il concetto di salute del lavoratore e del cittadino, in accordo con le direttive dettate dall’atto costitutivo dell’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), come condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come assenza di malattia o di infermità. Assieme alla legge, però, è necessario un cambiamento più profondo, della cultura e anche del sistema economico del nostro Paese. Nessuna legge sarà sufficiente a combattere la piaga degli infortuni sul lavoro, se la priorità assoluta resta per la grande maggioranza delle imprese quella di comprimere sempre e comunque i costi e i tempi, anche quando questo va a scapito di un tema così importante come quello della sicurezza».«Per fare ciò – continua l’avv. de Nichilo – è indispensabile provvedere non solo alla predisposizione di un sistema di regole, ma anche e soprattutto all’integrazione del sistema normativo tradizionale con strumenti innovativi e più efficaci per la creazione di una cultura della legalità, quali la formazione, le «buone prassi», gli accordi collettivi e la Responsabilità Sociale delle Imprese, oltre ad un costante e più pregnante controllo da parte delle istituzioni ». Pertanto, CODICI chiede una maggiore educazione al lavoro, maggiori sicurezze ma soprattutto più controlli sui posti di lavoro per l’effettivo riscontro del rispetto delle norme, nel rispetto della vita umana.
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