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"Lavoro, al via 40 milioni ispezioni. Verifiche in calo del 17% - L’obiettivo è arrivare a controlli di maggiore qualità"

fonte il Sole 24 ore / Normativa

05/02/2009 - Meno ispezioni, ma un’attività più efficace per la tutela dei lavoratori e per il contrasto contro il sommerso. Il ministero dei Lavoro - nella documentazione di programmazione 2009 - fa appello agli uffici territoriali per investire sulla «qualità dell’azione ispettiva». Vale a dire: attenzione alle violazioni sostanziali, che hanno ricadute sui diritti e sul le condizioni dei lavoratori, e abbandono delle contestazioni sul piano formale. Per questo il ministero del Lavoro sollecita a utilizzare, in alternativa anche all’attività di vigilanza, gli strumenti per la conciliazione monocratica e la diffida accertativa per i crediti patrimoniali. In questo modo - secondo il documento - si può garantire risposte immediate alle esigenze di tutela dei lavoratori, anche senza il dispendio di molte risorse ispettive. I controlli - si preventiva di visitare 137.788 aziende, il 17% in meno rispetto allo scorso anno - dovranno essere accompagnati dall’attività di prevenzione e programmazione: si prevede di realizzare circa 10 mila incontri. Questa attività di consulenza ai datori di lavoro e alle parti sociali è considerata strategica, tanto che è in programma un monitoraggio trimestrale da parte della Direzione generale del Ministero. L’attività di vigilanza incardinata sulle verifiche sostanziali, se non fosse dettata dal convincimento che si tratta della strategia più consona per individuare le irregolarità che distorcono il mercato del lavoro, è motivata dalla situazione economica. «La riflessione sulla criticità del momento contingente - si afferma nel documento - rafforza la scelta di investire su un’azione di vigilanza selettiva e qualitativa, con forti connotazioni sostanziali, diretta a limitare ostacoli al sistema produttivo e a generare il massimo rendimento in termini di tutela del lavoro». I principi contenuti nella diretti va del ministro del Lavoro del 18 settembre diventano così il vademecum degli ispettori. Il documento raccomanda «accessi brevi» per garantire una migliore copertura del territorio, caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese, evitando azioni persecutorie. L’attenzione sulle violazioni sostanziali avrà un peso determinante nel valutare la qualità dell’azione ispettiva, insieme con l’indicatore di presenza (la capacità di presidio sul territorio e, in particolare, il raggiungimento del numero di visite programmate) e l’indicatore di redditività (il rapporto delle sanzioni amministrative e penali riscosse con il numero di aziende ispezionate). Gli ispettori, inoltre, sono richiamati alla «scrupolosa applicazione e osservanza delle indicazioni amministrative, anche di carattere interpretativo e deontologico». Quindi, in nome della trasparenza e dell’uniformità di trattamento, sono messe al bando le interpretazioni non conformi alle indicazioni ministeriali. Il ministero ha cercato di focalizzare l’azione ispettiva in base alle segnalazioni raccolte dal territorio. G1i interventi si concentreranno nel contrasto al sommerso e nella tutela dei soggetti deboli. Nella lotta al sommerso, tra i fenomeni più sottolineati da tutte le strutture territoriali, il Ministero ha evidenziato la problematica degli appalti, della somministrazione e dei distacchi. L’utilizzo di questi istituti si sta moltiplicando con l’esternalizzazione dei processi produttivi. In questo ambito, particolare attenzione dovrà essere riservata all’edilizia, per smascherare i falsi lavoratori autonomi. Gli ispettori dovranno accetta re l’autenticità dei contratti di appalto e di somministrazione. Gli ispettori sono invitati a con rollare l’impiego irregolare degli extracomunitari e l’utilizzo del lavoro minorile. Circa 30 mila interventi sono finalizzati alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, in particolare con la verifica della corretta applicazione della disciplina dell’orario di lavoro e dei riposi. Non saranno invece verificati (come prevede la direttiva del 18 settembre) i contratti di collaborazione e di associazione in partecipazione certificati. L’attività di vigilanza sarà anche orientata a verificare gli adempimenti collegati al collocamento dei disabili e il rispetto delle pari opportunità, per contrastare discriminazioni fondate sul sesso o sulla maternità.

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