11/02/2009 - Qualcosa che ancora non c’era nel panorama bancario e in quello delle imprese agricole». Federico Vecchioni, presidente Confagricoltura, l’ha definita così «Agriventure», la nuova iniziativa del gruppo Intesa Sanpaolo- Cassa di Risparmio di Firenze interamente dedicata alle imprese della filiera agricola, alimentare e agroindustriale di cui Vecchioni è presidente del cda. Agriventure è un «centro di competenza, di alta specializzazione», così è stato-esordito Aureliano Benedetti presidente di Banca CR Firenze, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa che si è tenuta ieri a Firenze. Si tratta di una società partecipata da Intesa Sanpaolo all’80% e da Banca CR Firenze al 20%, che si muoverà su tre livelli di attività. «È un luogo dove approfondire iniziative innovative per la filiera», ha sottolineato Corrado Passera, consigliere delegato Intesa Sanpaolo. «Non è una nuova banca, né una società di consulenza. Ma una società che vuole sporcarsi le mani, entrare nei progetti e renderli bancabili e quindi realizzabili. Vuole essere uno strumento per arrivare più velocemente alla realizzazione di una idea». Gli ambiti all’interno dei quali si muoverà Agriventure, è ancora Corrado Passera a delinearli. «Sarà osservatorio intelligente dei trend, offrirà stimoli alla banca per nuovi servizi adatti all’agrobusiness e entrerà nella gestione dei progetti». In sostanza l’attività si muoverà in tre direzioni. Quella di ricerca con analisi tecnica e elaborazione di soluzioni tecniche innovative a sostegno dei progetti delle imprese, nella direzione di fornire assistenza specialistica alla rete di 6mila sportelli del gruppo Intesa Sanpaolo e infine, essere il coordinamento tra imprese e istituzioni con il supporto per individuare tutti gli strumenti più opportuni. Agriventure si rivolge alle imprese che operano nell’agricoltura, settore primario dell’agribusiness, allevamento, silvicoltura, pesca, biomasse e agriturismo, oltre alle aziende attive nella trasformazione e distribuzione della produzione agricola, alle cooperative e ai consorzi legati ai produttori. «L’agricoltura è il vero antidoto alla crisi», è sottolineato Vecchioni. «E’ un settore primario della nostra economia che nel suo complesso, dalla produzione alla GDO, rappresenta oltre il 10% del Pil nazionale. Sostenere investimenti verso le filiere produttive vuol dire garantire stabilità al mercato e un sufficiente grado di auto approvvigionamento perla trasformazione industriale». La nuova struttura avrà anche il compito di «appoggiare iniziative imprenditoriali innovative» ha commentato Passera che non ha esclude che ciò possa avvenire anche attraverso l’ingresso nel capitale di alcune aziende «per sostenere progetti, e sempre in ottica di minoranza e temporanea mente». Il solo settore primario dell’agribusiness rappresenta per il settore bancario 35 miliardi di impieghi, con circa 500mila operatori di piccole dimensioni e 3.000 aziende. La struttura centrale di Agriventure sarà a Firenze, qui si trovano istituzioni di lunga tradizione storica come l’Accademia dei Georgofili, con una ventina di «specialisti» e una rete sul territorio a supporto del le banche del gruppo. Complessivamente impiegherà 50 persone. «Abbiamo scelto di investire nelle persone perché è solo attraverso le persone che si fa la differenza», ha detto Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione Intesa Sanpaolo. Per quanto riguarda la dotazione finanziaria della struttura, Passera ha spiegato che «non c’è alcun limite» e che il gruppo punta ad una quota di mercato maggiore dell’attuale: «per questo potrebbe mettere anche 2-3 miliardi in più», ha concluso, «rispetto agli attuali 4-5 miliardi già erogati». Nel cda di Agriventure oltre al presidente Federico Vecchioni ci sono, tra gli altri, Aureliano Benedetti (vicepresidente), Piero Antinori, Giacomo Bei, Andrea Benetton, Gianni Bonini, Gabriella Foantolino, Salvatore Giardina, Luigi .

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