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"EFSA: attenzione alla vitamina A nei mangimi"
fonte EFSA / Sicurezza alimentare
17/02/2009 - L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) raccomanda una revisione dei limiti massimi di vitamina A nei mangimi destinati ai principali animali da produzione alimentare. Il gruppo di esperti scientifici FEEDAP ha inoltre raccomandato una regolamentazione dei mangimi complementari utilizzati in abbinamento ad altri mangimi e foraggi, sempre per evitare livelli eccessivi di vitamina A, il monitoraggio della vitamina A presente in alimenti interessati, come il fegato, e un'opportuna attività di consulenza che aiuti i consumatori a evitare assunzioni eccessive. L'uso di vitamina A nei mangimi ha rilevanza per i consumatori, in quanto permane nei prodotti alimentari di origine animale e contribuisce, pertanto, all'assunzione complessiva. La vitamina A, nutriente essenziale per esseri umani e animali, promuove la vista e favorisce una crescita e uno sviluppo normali e per questo viene aggiunta ai mangimi, per rispondere al fabbisogno nutrizionale degli animali. I livelli massimi di vitamina A sono fissati dalla legislazione comunitaria in materia di bestiame da ingrasso. Il gruppo di esperti ha analizzato l'esposizione dei consumatori alla vitamina A determinata da diverse fonti nella nostra alimentazione, avvalendosi di studi condotti in vari paesi dell'UE. I risultati evidenziano che una piccola percentuale della popolazione europea rischia di oltrepassare il limite massimo di sicurezza di 3.000 µg al giorno fissato dal Comitato scientifico per l'alimentazione nel 2002. Anche i prodotti lattiero-caseari ne sono una fonte importante, soprattutto nella dieta dei paesi del nord Europa. Le uova, invece, apportano un contributo minore, mentre il pesce e le carni non rappresentano una fonte significativa. Gli esperti dell'EFSA hanno consigliato, per i soggetti maggiormente a rischio di osteoporosi e fratture ossee, di limitare l'assunzione a un livello inferiore, di 1.500 µg al giorno, finché nuovi dati non rendano necessario effettuare una nuova valutazione del limite massimo. Il gruppo di esperti ha osservato che diversi fattori nutrizionali influiscono sulla salute delle ossa, tra cui vitamina D, calcio e zinco, che andrebbero anch'essi considerati allorquando si forniscano raccomandazioni dietetiche. Il gruppo FEEDAP ha poi raccomandato ai responsabili della gestione del rischio di prendere in esame la possibilità di fissare nuovi limiti massimi di vitamina A nei mangimi destinati ai principali animali da produzione alimentare, ossia suini, bovini e pollame. Tali limiti eviterebbero assunzioni inutilmente elevate da parte dei consumatori, senza comportare effetti negativi sulla salute e sulle prestazioni degli animali. Tra le raccomandazioni, il gruppo di esperti scientifici propone un livello per i suini da ingrasso Il parere dell'EFSA è stato trasmesso alla Commissione come base per ulteriori discussioni con gli Stati membri in merito agli aspetti legati alla gestione dei rischi.
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