14/02/2009 - Più tempo per l’adeguamento e la riqualificazione dei centri di reccolta esistenti, maggiori garanzie di continuità per le strutture già allineate con le nuove regole. Queste le linee direttrici del decreto del ministero dell’ambiente per la riformulazione del Dm 8 aprile 2008, (regolamento recante le norme sul funzionamento delle isole ecologiche emanato in attuazione del dlgs 152/2006, Codice ambientale). Il nuovo provvedimento, già predisposto dal dicastero ed attualmente all’esame della conferenza Stato-Regioni, prevede che i centri di i raccolta dei rifiuti urbani e assimilati (tra cui i “Raee” rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) già operanti sulla base delle disposizioni degli Enti locali avranno 6 mesi di tempo per conformarsi a nuovi standard di tutela ambientale e regime autorizzatorio disegnato dal Dm 8 aprile 2008. Agli impianti già conformi alle disposizioni tecnico-gestionali previste dalle norme in parola sarà invece riconosciuta automaticamente l’autorizzazione al funzionamento, evitando così ogni soluzione di continuità. Oltre che dalla volontà di concedere un più ampio lasso temporale agli impianti interessati dagli adeguamenti, la riformulazione del Dm 8 aprile 2008 è motivata, dalla necessità di superare alcuni vizi di forma che avevano interessato l’atto regolamentare in parola nel suo iter formativo, vizi coincidenti con la mancanza dei necessari riscontri degli Organi di controllo al momento della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale (del 28 aprile 2008). E proprio a causa di tali vizi di forma, il Comitato nazionale dell’Albo gestori aveva revocato (provocando il congelamento dei nuovi centri raccolta in fase di acquisizione delle necessarie autorizzazione) la propria deliberazione 29 luglio 2008 n. 2, provvedimento che, in attuazione del Dlgs 152/2006 e del citato Dm Ambiente 8 aprile 2008, aveva stabilito le regole per Iscrizione all’Albo da parte dei gestori delle nuove isole ecologiche. I nuovi centri di raccolta di rifiuti disegnati dall’articolo 183, comma 1, lettera cc) del Dlgs 152/2006 sono impianti deputati all’attività di raccolta differenziata dei rifiuti urbani conferiti sia dai cittadini che dai gestori del servizio pubblico. La disciplina di tali centri è dallo stesso Dlgs 152/2006 affidata ad un regolamento del MinAmbiente.

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