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"ITX, condannate Nestlè e Tetra Pak"
fonte redazione alimenti&bevande / Sicurezza alimentare
04/03/2009 - Condannate la Nestlè e la multinazionale del confezionamento Tetra Pak. Si tratta della vittoria che il segretario nazionale del Codacons Francesco Tanasi ha ottenuto grazie alla prima sentenza in Italia, da parte del giudice Salvatore Fisichella, di condanna per le due multinazionali.
La sentenza ha riguardato il caso del latte per bambini “Mio”, “Mio Cereali”, “Nidina 2”, con scadenza settembre 2006, e “Nidina 1”, con scadenza maggio 2006, (in totale circa 30 milioni di litri) venduti in supermercati, negozi e farmacie, prodotto dalla Nestlè Italia in Tetra Pak e sequestrato il 22 novembre 2005 dal Corpo Forestale dello Stato.
La misura precauzionale del sequestro era stata disposta a seguito dei risultati delle analisi effettuate dall'Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Marche, che accertarono in tutte le confezioni in scadenza a maggio/settembre 2006 l'alterazione del latte e la presenza di tracce di un componente chimico, identificato come IsopropilThioXantone (ITX), utilizzato come fotoiniziatore di inchiostri nella fabbricazione di imballaggi, nelle confezioni in Tetra Pak a stampa off-set.
In pratica, il componente aveva contaminato gli alimenti contenuti negli involucri. I genitori di due bambine che avevano consumato il latte in questione si rivolsero al Codacons per la tutela dei loro diritti e per chiedere al giudice il risarcimento del danno.
Il giudice ha condannato la Nestlè, la Tetra Pak International e la Tetra Pak Hispania s.a., in solido tra loro, al pagamento a favore dei genitori delle piccole che avevano utilizzato il prodotto alimentare adulterato sia del danno patrimoniale che di quello non patrimoniale nonché al pagamento delle spese legali. Si tratta di una condanna dal valore solo simbolico, visto che il risarcimento richiesto dal Tribunale siciliano è di soli 700 euro, più l’importo delle spese giudiziarie, ma apre la strada a centinaia di altri processi in giro per tutta Italia.
La sentenza ha riguardato il caso del latte per bambini “Mio”, “Mio Cereali”, “Nidina 2”, con scadenza settembre 2006, e “Nidina 1”, con scadenza maggio 2006, (in totale circa 30 milioni di litri) venduti in supermercati, negozi e farmacie, prodotto dalla Nestlè Italia in Tetra Pak e sequestrato il 22 novembre 2005 dal Corpo Forestale dello Stato.
La misura precauzionale del sequestro era stata disposta a seguito dei risultati delle analisi effettuate dall'Arpa – Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Marche, che accertarono in tutte le confezioni in scadenza a maggio/settembre 2006 l'alterazione del latte e la presenza di tracce di un componente chimico, identificato come IsopropilThioXantone (ITX), utilizzato come fotoiniziatore di inchiostri nella fabbricazione di imballaggi, nelle confezioni in Tetra Pak a stampa off-set.
In pratica, il componente aveva contaminato gli alimenti contenuti negli involucri. I genitori di due bambine che avevano consumato il latte in questione si rivolsero al Codacons per la tutela dei loro diritti e per chiedere al giudice il risarcimento del danno.
Il giudice ha condannato la Nestlè, la Tetra Pak International e la Tetra Pak Hispania s.a., in solido tra loro, al pagamento a favore dei genitori delle piccole che avevano utilizzato il prodotto alimentare adulterato sia del danno patrimoniale che di quello non patrimoniale nonché al pagamento delle spese legali. Si tratta di una condanna dal valore solo simbolico, visto che il risarcimento richiesto dal Tribunale siciliano è di soli 700 euro, più l’importo delle spese giudiziarie, ma apre la strada a centinaia di altri processi in giro per tutta Italia.
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