18/03/2009 - Su un prodotto come il pomodoro, e i suoi lavorati, stanno per essere di fatto cancellati i controlli che a oggi venivano fatti a garanzia della qualità. E a cancellarli ci sta pensando la stessa maggioranza di governo, con un codicilo inserito alla camera al ddl Sviluppo, impresa ed energia, ora è all'esame della commissione industria del senato. Mentre il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, ha già pronto il decreto con cui di fatto sopprime l'ente deputato ai controlli, l'Inca, trasferendone le strutture alla stazione appaltante di Parma. Un ente pubblico economico, quest'ultimo, che fa ricerche per le industrie delle conserve alimentari, a volte quelle stesse che poi producono i pelati e i concentrati di pomodoro su cui l'Inca dovrebbe fare i test. La liberalizzazione della pummarola è stata inserita all'articolo 11 (dedicato alle proprietà industriali), comma 11, del ddl As 1195 e recita: «L'articolo 7 della legge 10 marzo 1969, n. 96, è abrogato». Si tratta della norma che affida all'Inca i controlli di qualità anche sulle lavorazioni di pomodoro da esportare ossia i principali parametri di osservazione che fanno dire agli esperti dell'istituto che un determinato pelato è un buon pelato.  Con la riforma inserita nel ddl Sviluppo ed energia si precisa poi (articolo 11, comma 9) che il Consiglio nazionale anticontraffazione delibererà sulle modalità di svolgimento «da parte delle aziende interessate, in regime di autocontrollo e con procedure di campionamento», della verifica dei limiti chimico-analitici stabiliti nel regolamento di cui al decreto n. 428/1975. Le verifiche insomma che non farà più l'Inca le faranno direttamente le aziende produttrici, «anche ai flni della presentazione, all'atto dell'operazione doganale», precisa il provvedimento, «della dichiarazione di sussistenza dei requisiti di idoneità all'esportazione ai sensi della legge 10 marzo 1969, n. 96.

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