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"Regione, ecco il piano casa di Vendola"
fonte La Repubblica Bari, P. Russo / Edilizia
25/07/2009 - L´assalto dei costruttori non fa innestare la retromarcia alla giunta Vendola: quello approvato ieri all´unanimità dal consiglio regionale è un piano casa in versione ecologica. Quaranta gli emendamenti presentati dall´opposizione di centrodestra che, durante il dibattito, ha chiesto all´assessore al Territorio, Angela Barbanente, di preservare questo disegno di legge "dall´estremismo ambientalista della giunta". Ma il ddl sul "Sostegno all´edilizia e miglioramento della qualità del patrimonio residenziale" ha conservato la sua fisionomia originale. Solo state solo tre le modifiche al testo della Barbanente che hanno ottenuto il via libera della giunta e del consiglio regionale. La prima correzione riguarda le aree a vincolo paesaggistico: le abitazioni inserite nelle aree edificabili potranno essere ampliate. Prima, però, i comuni pugliesi dovranno attivare un apposito regolamento. Il secondo emendamento approvato riguarda i parcheggi. Dove, per mancanza di spazio, all´ampliamento delle abitazioni non possa corrispondere quello dei parcheggi, il costruttore avrà l´obbligò di versare al Comune la cifra che sarebbe stata impiegata per la realizzazione dei nuovi posti auto. Con questi soldi le amministrazioni civiche dovranno realizzare parcheggi pubblici o altri servizi a vantaggio della mobilità. La terza ed ultima modifica al ddl riguarda gli edifici che per motivi di incolumità pubblica devono essere abbattuti. Il piano casa concede ai proprietari di ricostruirli ex novo con un aumento volumetrico del 35 per cento. «Il piano casa del governo Berlusconi - ha sottolineato la Barbanente, dopo l´approvazione del ddl - rischiava di rimandare la Puglia anni indietro. Invece, con l´aiuto di tutti, abbiamo costruito un disegno di legge che è in grado di sostenere l´economia senza recare offese al paesaggio e all´ambiente». Il piano casa pugliese consente aumenti volumetrici fino al 20 per cento fino ad un massimo di 200 metri quadri per le abitazioni mono, bi, tri e quadri-familiari. Ma nel rispetto delle altezze e delle distanza massime consentite. Chi, invece, abbatte un edificio per realizzarne uno più grande, potrà ampliarlo del 35 per cento, "a patto che la ricostruzione venga eseguita secondo i criteri dell´edilizia sostenibile". Escluse dagli interventi le aree di prestigio paesaggistico e storico-culturale.
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