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"Sacconi: l'attività ispettiva è insufficiente"
fonte Inail - www.inail.it / Sicurezza sul lavoro
19/04/2010 - L'attività ispettiva va maggiormente condivisa e controlli e verifiche vanno distribuiti tra più soggetti "forti": l'incidente alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord deve indurre a riflettere in merito a una concertazione in materia con le Regioni. Questa l'intenzione espressa dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Una situazione - secondo Sacconi - che ha evidenziato come l'attività ispettiva sia "insufficiente": un problema che deve indurre l'esecutivo e il Parlamento a un ripensamento complessivo. "La competenza in materia di salute e sicurezza con l'eccezione dell'ambito ferroviario ed edile è delle aziende sanitarie locali", ha aggiunto. "La competenza delle attività ispettive del ministero del Lavoro è, dunque, residuale solo per ferrovie e cantieri edili. Noi stiamo, quindi, cercando di realizzare opportune integrazioni. Lo stesso Testo Unico le ipotizza, ma parliamo di comitati consultivi, di comitati di indirizzo, di commissioni. Abbiamo bisogno di qualcosa di più". "Le norme che si devono applicare sono quelle previste dal'articolo 26 del recente Testo Unico", ha spiegato il ministro. "E cosa dicono? Che il datore di lavoro committente nei confronti di una società in appalto deve accertarsi che questa impresa appaltatrice abbia la professionalità per svolgere quel compito, deve scambiare informazioni sulle lavorazioni e sullo stato dei luoghi con l'impresa o con i lavoratori autonomi che sceglie e deve coordinarsi con l'impresa stessa o con i lavoratori autonomi per evitare situazioni di pericolo per le loro maestranze. Inoltre un lavoro del tipo di quello in atto presso la centrale Enel di Civitavecchia richiede la redazione del cosiddetto documento unico di valutazione dei rischi in modo che siano considerati in essi anche i contratti stipulati dalle parti sui costi relativi alla sicurezza. Insomma le regole ci sono e sono chiare. La magistratura accerterà le responsabilità". Al di là degli esiti delle indagini, però, ipotizza il ministro, le ispezioni vanno distribuite tra più soggetti preposti allo scopo. "Il precedente governo Berlusconi aveva voluto cambiare la Carta costituzionale, riportando al centro la competenza in materia di salute e sicurezza. Poi la bocciatura di quel cambiamento ha mantenuto le competenze totalmente in capo alle Regioni", ha concluso Sacconi. "Ma io mi adopererò in questo senso, anche in termini concertati con le Regioni, perché l'attività ispettiva sia condivisa. Questa situazione è insufficiente".
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